Alice in Borderland, titolo internazionale di Imawa no Kuni no Alice ( 今際の国のアリス ) è un manga di Haro Aso, che si è occupato dia dei disegni che della sceneggiatura. La serie è composta da 87 capitoli, pubblicati in Giappone sulla rivista Shonen Sunday S e successivamente su Weekly Shonen Sunday, per poi essere raggruppata in 18 volumi. In Italia Alice in Borderland è arrivato grazie a Flashbook Edizioni.
Lo stesso Haro Aso ha realizzato Imawa no Michi no Alice (Alice on Border Road), oltre al seguito Imawa no Kuni no Alice Retry (Alice in Borderland Retry), in chiusura in queste settimane.
Dal manga sono stati adattate sia un trio di OAV animati nel 2014 che una serie live action da otto episodi, disponibile su Netflix.
La trama di Alice in Borderland
Ryouhei Arisu, Daikichi Karube e Chouta Segawa sono tre studenti delle superiori che negli ultimi anni sono riusciti a sviluppare un forte legame pur essendo molto diversi.
Ciò che li lega, oltre a uno scarso interesse per le materie di studio è una grande incertezza riguardo al futuro. I tre si trovano spesso a fantasticare su quanto sarebbe bello se il mondo subisse un reset, qualche catastrofe che rimettesse in discussione le norme e le aspettative sociali, troppo opprimenti.
Dopo una serata al bar in cui lavora Daikichi i ragazzi si trovano a girare per la città, quando accade qualcosa di sconvolgente. Su Tokyo iniziano a brillare innumerevoli fuochi d’artificio, che illuminano il cielo e provocano una strana reazione psichedelica nei tre ragazzi. Questi si risvegliano poco dopo, coperti di polvere, in una città completamente deserta.
Nonostante si tratti di uno scenario desolante, siamo lontani dal classico contesto apocalittico. La città infatti è illesa, e questo genera una strana euforia nei tre protagonisti. Ora hanno a disposizione un’intera città, senza avere obblighi verso nessuno. Una sensazione di libertà completamente nuova e inebriante.
Arisu e compagni si godono questa insperata gioia, almeno fino a quando non entrano incautamente in una piazza piena di bancarelle, simbolo di una celebrazione in corso. Cibo e intrattenimento sembrano promettere bene, ma l’arrivo di una ragazza li metterà di fronte alla verità. Questa è la sede del loro primo gioco mortale.
Una sfida apparentemente facile a detta della ragazza, ma che in realtà ha le sue basi nella cultura scolastica, punto debole dei tre. Per fortuna Arisu è dotato di una grande mente deduttiva e riesce a risolvere l’enigma alla base del gioco, salvando la vita a tutti.
Da quel momento il giovane dovrà fare i conti con la dura realtà: questa nuova vita è tutt’altro che il paradiso. Dovrà fare i conti con la perdita dei suoi amici, con avversari temibili e con un sistema studiato per portare tutti alla disperazione.
L’evoluzione del gioco
Alice in Borderland ci mette di fronte fin dai primi capitoli a una nuova realtà in cui è necessario mettere in gioco la propria vita per poter continuare a sopravvivere.
Il sistema dei “visti di permanenza” è molto semplice. Ogni gioco ha un livello di difficoltà espresso con una carta da gioco. Più è alta la carta, maggiore sarà il tempo concesso. Ogni seme rappresenta un tipo diverso di sfida, da quelle sulla carta più semplici in cui è possibile salvarsi con un po’ di ragionamento e fortuna, a quelle molto più complicate e dai risvolti profondi, in cui è a rischio la salute psicologica dei partecipanti.
Alcuni giocatori sono più svegli di altri. Qualcuno è arrivato perfino a costruire una comunità, con lo scopo di trovare un modo per uscire da questa realtà.
Ben presto oltre alla mera sopravvivenza si aggiunge la ricerca di indizi sulle motivazioni di questa assurda situazione. C’è chi pensa di essere stati trasportati in qualche altra realtà dagli alieni, mentre il resto del mondo continua a procedere normalmente, un mondo a cui tornare velocemente. Secondo altri il mondo come lo conosciamo è stato ormai distrutto e vale la pena riuscire ad ambientarsi nel nuovo contesto.
In ogni caso, sembra esserci qualcuno che, a vari livelli, si occupa della gestione di questo enorme parco giochi, in cui il denaro è sostituito dalla vita umana.
Col procedere della trama Arisu fa la conoscenza di altri sopravvissuti. Alcuni lo notano in positivo, altri decidono di prenderlo in antipatia. Tra un gioco e l’altro c’è l’occasione di riflettere sullo stato della società attuale, in cui tutti hanno una vocazione individualista, tutti puntano in alto, passando sopra gli altri. Una condizione che non è variata, neanche dopo l’apocalisse.
La trama principale è intervallata da capitoli dedicati a storie secondarie. Un po’ filler, un po’ approfondimenti su punti di vista differenti, rimangono comunque un ottimo spunto per mostrare altre sfaccettature della natura umana, al di là della situazione di Arisu.
Il finale chiude bene il cerchio, lasciando aperti molti interrogativi. Starà a noi farci un’idea riguardo alle questioni in sospeso, in un contesto tutto sommato ben congegnato.
La serie live action
Dal dicembre del 2020 è disponibile su Netflix l’adattamento della serie con attori in carne ed ossa, che si concentra indicativamente sui primi otto volumi. Lo spirito di base rimane lo stesso, le modifiche principali riguardano il primo gioco a cui vengono sottoposti Arisu e compagni, reso più semplice e meno mortale, oltre alle modalità di chiusura della serie, che intervengono su elementi di trama che riguardano i retroscena dei giochi. Il manga inoltre fornisce piccoli indizi sulla possibile causa scatenante di questo fenomeno.