Remina – L’astro infernale è uno dei fumetti del famoso e già citato più volte nelle rubriche Junji Itō, manga portato in Italia da Star Comics e pubblicato all’interno della collana Umami.
Ma cominciamo subito a parlare della trama: La storia parte con la scoperta di un buco nero da parte del professor Oguro e della comparsa di un pianeta lì dove si ipotizzava fosse presente il wormhole. Il professor Oguro decide di chiamare il nuovo pianeta Remina, come sua figlia. Quando il pianeta comincia ad avvicinarsi alla Terra e tutti gli altri cominciano a sparire uno dopo l’altro, in Giappone le persone danno la colpa alla figlia del professore che si trova costretta a scappare, cominciando una vera caccia alla streghe per tutta Tokyo.
Dunque, secondo me i temi che emergono dalle pagine di questo manga sono abbastanza chiari e percettibili al lettore, una tra i quali è una vera e propria critica sulla società. Prima di tutto ci troviamo davanti al classico caso di persone comuni che portano letteralmente il “nuovo idolo” su un piatto d’argento, ma sono anche veloci ad abbatterlo per essere ulteriormente sostituito. Ne è la prova esemplare la società del giorno d’oggi con i loro “idol” e dei loro fandom. In questo caso Remina diventa una star, nasce un fanclub ed è adorata da tutti, finché non si arriva ai risvolti lugubri e inquietanti, dimostranto quanto è sottile il confine tra adorazione e ossessione. Un’altra tematica o critica, come vogliamo chiamarla, è indirizzata verso politici e “ricchi”, che si danno alla fuga lasciando il popolo nel caos e nell’apocalisse più totale, e in ultimo verso l’umanità stessa che invece di trovare una qualsiasi soluzione si lanciano come bestie dando la colpa a un capro espiatorio.
Com’è solito per i manga di Junji Ito vi è sempre presente la follia che si mostra in varie forme.