Koi wa Ameagari no Yo ni, meglio noto col titolo internazionale After the Rain, è un anime del 2018 tratto dall’omonimo manga di Jun Mayuzuki. Delicato e poetico, racconta un argomento potenzialmente scabroso con grande dolcezza e mancanza di malizia, servendosi del pretesto sentimentale per affrontare anche tematiche più ampie.
After the Rain: la trama e i personaggi
In un giorno di pioggia capita per caso in un locale. Il manager, Masami Kondo, la colpisce per la sua gentilezza e a quel punto la ragazza si innamora di lui, decidendo su due piedi di farsi assumere nel locale per lavorare insieme a lui. Ma c’è un piccolo dettaglio: Kondo ha 45 anni, è divorziato e ha pure un figlio.
Questo non fa desistere Akira, che anzi lavorando a stretto contatto con Masami si avvicina sempre di più a lui e a suo figlio Yuto. Certo, non sarà tutto rose e fiori: Akira dovrà affrontare i propri demoni personali, scontrarsi con la consapevolezza che una storia d’amore con un uomo assai più grande di lei non è cosa facile e gestire persino colleghi di lavoro dalle intenzioni tutt’altro che buone. Dal canto suo, Masami dovrà rimettere in discussione se stesso e riscoprire passioni e sogni che credeva di aver accantonato per sempre.
Una storia d’amore e di crescita personale
Ma nell’opera della Mayuzuki non si cade mai nel volgare o nel torbido. Anzi, chi spera di vedere una storia d’amore che evolve verso certi lidi resterà deluso, mentre chi cerca un prodotto che usa l’innamoramento come base per l’esplorazione dei personaggi e delle piccole grande inquietudini che accompagnano la vita di ognuno di loro troverà quanto cerca.
After the Rain, anzi, finisce ben presto per mettere in stasi la storia d’amore: nei 12 episodi non ci sono grossi progressi da questo punto di vista, Akira continua ad avere una cotta piuttosto seria per Masami e questi continua a non prendere troppo sul serio le sue confessioni o i segnali più o meno espliciti di interesse nei suoi confronti.
Ciò che evolve, e non poco, è tutto il resto della personalità dei due protagonisti. Akira, come già detto, è caduta in depressione dopo il forzato abbandono dell’attività atletica, perché questo evento traumatico ha messo in discussione tutto ciò che lei credeva di essere. Nel corso della serie deve imparare a rialzarsi, a riappropriarsi del suo destino e a porsi dei nuovi obiettivi. In una parola, a rinascere.
Anche il percorso di Masami Kondo, però, è molto interessante. A 45 anni l’uomo è giunto ormai in una sorta di vicolo cielo: ha un lavoro che non sembra offrirgli chissà quale prospettiva di avanzamento ed è divorziato. Neanche lui, a conti fatti, ha un obiettivo. Ma la vicinanza di Akira lo porta a rivedere in lei la propria giovinezza e fa riaffiorare i sogni giovanili: si scopre così che Kondo voleva diventare uno scrittore di successo, ma aveva abbandonato questa via e tutto ciò che gli è rimasto è la passione per la letteratura. Grazie ad Akira, però, anche Masami riprenderà in mano i propri sogni e ritroverà così un obiettivo per cui vale la pena lottare.
L’onnipresente pioggia
E poi c’è la pioggia, presenza costante nell’anime fin dal titolo stesso dell’opera e poi dei vari episodi. Una pioggia che non solo funge da deus ex machina permettendo ad Akira e Masami di incontrarsi la prima volta, ma che può essere vista anche come metafora della vita che continua a scorrere qualsiasi cosa accada, che va avanti a dispetto di ogni ostacolo, di ogni difficoltà. E di ostacoli i due protagonisti ne hanno da affrontare tanti.