Nuovo lutto in casa Bonelli: si è spento a 76 anni Alfredo Castelli, autore poliedrico e molto amato dal pubblico.
Nato a Milano il 26 giugno 1947, Castelli aveva esordito nel mondo dei fumetti come autore completo a soli 18 anni, scrivendo e disegnando le storie di Scheletrino, proposte all’interno di Diabolik (ed. Astorina), per il quale ha scritto molte storie. Nel 1966 ha creato con Paolo Sala la prima fanzine fumettistica italiana, Comics Club 104.
Seguendo la propria indole curiosa, Castelli ha sempre spaziato tra i vari generi e ha alternato ruoli molto diversi: sceneggiatore (anche cinematografico, televisivo e radiofonico), disegnatore, saggista, storico, giornalista, pubblicitario (suoi diversi caroselli animati).
Castelli, 50 anni di carriera poliedrica
L’attività saggistica si è concentrata sulla storia del fumetto e sulla letteratura popolare: ricordiamo The Adventures of Obadiah Oldbuck, Histoire de Mr. Lajaunisse, Ally Sloper, the First Comic Superstar, Aspettando Yellow Kid, Eccoci ancora qui!, The Yellow Kid in McFadden’s Flats, Fumettisti d’invenzione, Fantomas, Arsène Lupin, Magia a fumetti. Oltre 50 anni di carriera, raccontati di recente in una mostra che ha esordito a Lucca Comics & Games 2022 prima di essere allestita a Milano e Pordenone.
Ha lavorato con gli editori Universo (Pedrito el Drito, Rocky Rider, Piccola Eva), Mondadori (Topolino), Alpe (Tiramolla e Cucciolo). Per la pubblicazione per ragazzi come Horror ha fatto la prima comparsa Zio Boris, tuttora pubblicato negli albi di Martin Mystère. Successivamente ha pubblicato su Eureka (che per 12 anni ha diretto con Silver), su Supergulp! e Magic Boy.
Molto proficue le collaborazioni con Il Corriere dei Ragazzi (dal 1972) e Il Giornalino. Ha ideato numerosi personaggi, tra cui Gli Aristocratici, Tilt, L’Ombra, L’Omino Bufo, Otto Krunt (tutti per il Cdr), Zio Boris, Van Helsing (per Psyco, nel 1970), Gli Astrostoppisti, Mister Charade (per Il Giornalino, dal 1971) e Allan Quatermain, caratterizzato da un mix di generi (fantastico, avventuroso e storico) che diventa un’ispirazione per la sua creatura più nota, Martin Mystère, con cui riconosceva di avere caratteristiche in comune: «La curiosità, i libri, i ritardi, la logorrea. Particolari, comunque, operativi per delineare un carattere».
Ha collaborato con Sergio Bonelli Editore ininterrottamente dal 1971, come redattore e sceneggiatore, iniziando con le storie di Zagor e Mister No, proseguendo con il suo Martin Mystère, firmando albi di Dylan Dog e Nathan Never (compresi gli “incontri” con il Detective dell’Impossibile), Ken Parker, L’Uomo delle Nevi, L’Uomo di Chicago, i cartonati di Un uomo Un’avventura.
Per l’indagatore dell’incubo firma Dal profondo, il numero 20 della serie principale, più di recente Incubo impossibile, Color Fest n. 12.
Nel 1991 Castelli ha realizzato Martin Mystère: Tarocchi di Atlantide, mazzo disegnato da Giancarlo Alessandrini (responsabile dell’aspetto grafico del personaggio) e pubblicato da Lo Scarabeo di Torino.
Nel 1997 ha scritto con Guglielmo Duccoli e Giorgio Schottler la docufiction di Italia 1 AleX, indagini su mondi segreti: sei puntate dedicate al mistero.
Tra i numerosi premi, due Yellow Kid, a Lucca nel 1970 e a Roma nel 1996. A Lucca è nel 2015 è stato riconosciuto come Maestro del Fumetto: il calco delle sue mani è stato inserito nella Walk of Fame.
Nel ricordarlo, Sergio Bonelli Editore sottolinea non solo l’enorme eredità artistica e intellettuale, ma anche la sua verve affabulatoria e il suo perenne buonumore.
Martin Mystère, il detective dell’impossibile
Creato da Alfredo Castelli nel 1982 e protagonista di una serie mensile di Sergio Bonelli Editore, Martin Mystère è un archeologo noto come il “Detective dell’impossibile”. Oggetto delle sue indagini sono infatti Atlantide, gli UFO, la parapsicologia e gli enigmi in generale. Dalla testata principale nasceranno L’Almanacco del Mistero nel 1987 e Zona X.
Il personaggio è considerato un punto di passaggio dalle serie d’avventure classiche e popolari dell’editore milanese a quelle più moderne e autoriali. Dopo 7 anni di pubblicazione bimestrale, dal 2021 Martin Mystère era tornato alla cadenza mensile.
Le due stagioni della serie a fumetti Martin Mystère – Nuove avventure a colori, pubblicate a partire dal 2016, propongono una rivisitazione in chiave moderna dei temi classici del detective dell’impossibile.
Il personaggio ha superato i confini del fumetto per sperimentare gli altri media: nella serie animata franco-italo-canadese dei primi anni 2003, prodotta da Marathon Group e coprodotta da Canal J, M6, Rai Fiction e YTV, il personaggio è adolescente, mentre nel 2021 è stato presentato la versione in audiolibro.
Martin Mystère, ancora in versione animata, è il conduttore virtuale della trasmissione televisiva I Misteri di Mystere, spin-off di The editor is in (Sky Arte).
L’archeologo è anche protagonista del videogioco Martin Mystère – Operazione Dorian Gray, sviluppato nel 2005 da Artematica: un’avventura grafica basata su I giorni dell’incubo (numeri 62, 63 e 64 della serie regolare).