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Acquisto manga: storia autoconclusiva, serie breve o lunga?

Elisabetta 7 anni fa Commenta! 8
 

Aiuto! Non so cosa comprare!

Ci troviamo in fumetteria e ci sono tanti volumi davanti a noi. Non sappiamo cosa acquistare e i titoli disposti sullo scaffale sono molti. Scegliamo un manga a caso, attirati dalla copertina e dal titolo e ci fiondiamo a leggere la pre fasi che ci introduce la trama, ma ci accorgiamo che quello che teniamo tra le mani è il primo numero di cinquanta.Cosa fare? Acquistare il manga consapevoli  che la trama si protrarrà per ben quattro anni e mezzo oppure puntare su una serie più breve, meglio se autoconclusiva?

Contenuti
Aiuto! Non so cosa comprare!Serie o non serie, questo è il problema!Cosa ci spinge a scegliere un manga breve?E se volessi acquistare una serie lunga?Per quale motivo si decide di non comprare più un titolo?A volte è la bravura dell’autrice stessa che mi spinge a comprare un manga.Alla fine cosa conviene acquistare?

Serie o non serie, questo è il problema!

Il dubbio amletico ci martella il cervello, siamo tentati dall’acquisto ma la lunghezza della trama ci blocca. Per anni ho completato diverse serie, dalle più corte con tre volumetti fino alle più corpose  con oltre cinquanta numeri.

Spesso le raccolte brevi come Anna dai capelli rossi sono così avvincenti, profonde e magnetiche che quando terminiamo l’ultimo volume siamo già in crisi d’astinenza. La corsa su Google in cerca di un ipotetico sequel è quasi un riflesso incondizionato e maledici il mercato italiano per non aver acquisito i diritti d’autore degli altri volumi (ebbene sì, Anna dai Capelli rossi della Yumiko Igarashi ha un seguito inedito in Italia!)

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Cosa ci spinge a scegliere un manga breve?

In base alla mia esperienza personale, ci sono ben due motivazioni per le quali si opta per un titolo autoconclusivo o breve: soldi e mancanza di pazienza. I manga costano, inutile negarlo e quando decidi di acquistare un nuovo titolo che si aggiunge all’innumerevole lista mensile, il portafoglio comincia a reclamare.

Per quanto riguarda la mancanza di pazienza è un fattore abbastanza soggettivo. Spesso le trame sono così avvincenti che l’attesa dell’uscita del nuovo numero diventa estenuante, soprattutto se la serie scelta si conclude con ben cinquanta volumetti. Un volume autoconclusivo o una piccola collezione con un massimo di cinque o sei volumi potrebbe essere la scelta migliore, ma come anticipato prima, spesso la brevità della trama lascia al lettore l’amaro in bocca perchè pretende di trovare un seguito che non esiste.

E se volessi acquistare una serie lunga?

La maggior parte dei titoli che prevedono un numero consistente di volumi hanno spesso una trama complessa, che si tratti di uno shoujo o shonen.

Acquisto manga: storia autoconclusiva, serie breve o lunga?
Ranma 1/2

Nella mia libreria ho serie complete che, per quanto siano lunghe, rileggerei volentieri senza mai annoiarmi. Ranma ½, Slam Dunk, Life, Hanayori Dango, Parfaict Tic sono solo alcuni dei titoli che conosco ormai a memoria.

Si parla di serie che hanno dai ventidue ai cinquantadue volumi, eppure sono riuscita a vincere la mia impazienza resistendo per oltre due anni pur di completare la collezione, oltre a leggere la fatidica scritta “the end”. Nonostante la forza di volontà, ci sono alcune serie che ho volutamente interrotto dopo diversi mesi.

Per quale motivo si decide di non comprare più un titolo?

Noia e delusione o problemi di pubblicazione sono le principale cause per le quali ho smesso di acquistare un titolo. Per un lungo periodo la casa editrice che distribuiva il manga Life, smise di pubblicare mensilmente passando a due o addirittura ogni sei mesi. Non ho gettato la spugna, la trama era meravigliosa e avvincente più che mai e sono riuscita a resistere, ma alcuni titoli li ho interrotti brutalmente a causa dei classici cliché.

I shoujo manga sono i “peggiori” nonostante ami il genere. Appena si sfogliano le prime pagine, mi accorgo quasi subito se sto leggendo la classica trama “standard stile beautiful”, a volte mi illudo di dar fiducia e resisto fino al terzo volume per poi arrendermi.

Nei manga per ragazze, soprattutto quelli di ambientazione scolastica, il cliché è quasi sempre assicurato: la studentessa con le trecce e occhialuta è la classica bruttina, ma basta sciogliersi i capelli e usare le lenti a contatto diventando bellissima tanto da essere poi corteggiata dall’alunno più famoso dell’istituto.

Se ho continuato a comprare un manga pur essendo consapevole della banalità della trama? Certo che sì! Uno di questi è Lui, il primo amore. La trama è molto semplice e fin troppo classica: la protagonista è la bruttina di turno e viene sfruttata dalla sua amica sia per rimorchiare i bei ragazzi che per copiare i compiti.

La ragazza conosce uno studente molto bello che frequenta un altro istituto, diventeranno prima amici per poi innamorarsi fino al matrimonio, non senza aver affrontato diversi problemi legati alle proprie famiglie. Storia banale dal finale scontato, eppure ho comprato fino all’ultimo numero perché ero curiosa di vedere se finiva col classico matrimonio o meno.

A volte è la bravura dell’autrice stessa che mi spinge a comprare un manga.

Ci sono autori che son dei veri e propri maestri a livello artistico, ma deludenti per la narrazione.

Acquisto manga: storia autoconclusiva, serie breve o lunga?
Magic knight of rayearth

Le C.L.A.M.P., autrici di serie famosissime come Card Captor Sakura o Magic Knight Rayeart, sono delle vere artiste e le loro pagine sono così ricche e curate da essere quasi considerati dei quadri da esposizione. ma alcuni lavori hanno deluso profondamente molti lettori come Chobits.

In questo manga, l’aspirante universitario Hideki trova un personal computer dalle sembianze umane tra i rifiuti e lo porterà a casa. Nel corso degli eventi, l’androide Chii acquisirà sentimenti reali e Hideki si innamorerà di lei, ma i guai non tarderanno ad arrivare visto che dei funzionari governativi sono sulle tracce del pericoloso Chobits, vero nome di Chii.

Perché le spie nazionali stanno cercando l’umanoide? Non si sa e il manga termina con Hideki che si dichiarerà a Chii, pur consapevole che non potrà far sesso con lei dato che il pulsante di spegnimento si trova proprio lì.

Ho odiato le CLAMP e il manga stesso per questa fine assurda e priva di qualsiasi senso logico. Oltre a loro, altri autori sono caduti nel tranello “storia banale o non conclusiva” come Chiho Saito o la sensei Yoshizumi.

Alla fine cosa conviene acquistare?

La scelta ricade sempre sui propri gusti personali, alla capienza del portafoglio e alla pazienza di attendere di proseguire la lettura al mese successivo, ma ho trovato una soluzione per quest’ultimo dilemma: acquistare serie già complete in blocco!

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