Spesso discusso nei nostri articoli, A3 è un anime che trae vita dall’omonimo videogioco per cellulari, disponibile in inglese e scaricabile da PlayStore. La trasmissione dell’anime, iniziata all’inizio del 2020, è stata interrotta per via della diffusione del Covid. Pertanto la prima parte, quella di cui tratteremo in questa stagione denominata Spring & Summer, è terminata durante l’estate e non all’inizio della primavera, come originariamente previsto.
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E adesso iniziamo con la recensione di A3! Season Spring & Summer.
La trama di A3! Season Spring & Summer
Izumi Tachibana, la protagonista, è la figlia di un produttore teatrale, del quale non ha più notizie da diversi anni. Un giorno, riceve l’invito ad una rappresentazione teatrale, e qui scopre che il teatro dove è stata invitata è in procinto di chiudere e, allo stato attuale, conta solo un attore, un ragazzo delle superiori alquanto inesperto.
In qualche modo mossa dalle suppliche che il direttore generale le fa, e dopo aver scoperto che il teatro era il luogo gestito dal padre, la ragazza decide di sfidare l’uomo che vuole chiudere il plesso. Questo le pone tre condizioni:
- Lei deve essere il direttore generale del teatro
- Deve fare il tutto esaurito al primo spettacolo (che si sarebbe tenuto dopo un mese)
- Deve trovare altri membri per poter comporre 4 troupe di attori, una per ogni stagione
Inizia così la sua avventura come direttrici, con lo sviluppo, di volta in volta, dei vari attori che incontra lungo la strada.
Impressioni su A3! Season Spring & Summer
La prima impressione che ho avuto su questo anime era il fatto che potesse essere molto simile a Uta no Prince-sama, con una protagonista da una personalità piatta, in gradi di ammaliare tutti per non si sa quale motivo. Invece la storia è molto più simile a quella di P-Project, con una protagonista della quale non si innamora nessuno (o quasi), una ragazza estremamente seria, in grado di gestire la situazione.
Nonostante i proiettori siano (letteralmente) puntati sui protagonisti maschili dell’opera, il ruolo della protagonista femminile non è del tutto marginale.
Parlando dei personaggi, si hanno davvero protagonisti di tutte le età e di tutti i generi, specialmente come atteggiamenti e background personale. Interessante anche la scelta di mettere all’interno dei personaggi un ragazzo che, al di fuori della scuola, decide di vestirsi da ragazza (indossando vestiti e gonne senza farsi troppi problemi). Anche se non sembra essere interessato ai ragazzi, si tratta di un piccolo progresso nella rappresentazione di una categoria di persone al di fuori dei “canoni tradizionali”.