Salve a tutti amici di iCrewPlay e benvenuti nel nostro salotto. Nello scorso appuntamento avevamo parlato di Ushio e Tora, un’opera di genere action.
Oggi pensavamo di spaziare un po’ il genere, parlandovi di un titolo Slice of Life. Gli appassionati del genere sanno che molto spesso, al contrario di ciò che si pensa, questi titoli non sono affatto noiosi o monotoni. È proprio il caso dell’opera di oggi: ReLife.
TRAMA
Arata Kanzaki è un ventisettenne single e disoccupato. La sua vita è andata a rotoli a causa di un trauma che ha avuto sul posto di lavoro, e per questo il ragazzo non riesce a tenersi stretto un posto e vaga da un colloquio all’altro. Di ritorno dall’ultimo rifiuto, i genitori gli dicono che smetteranno di mandargli i soldi. Sembra che la vita di Arata non possa scendere più di così. Però quando si è toccato il fondo, si può solo risalire: Arata viene contattato dai Laboratori ReLife, un’azienda che sta portando avanti un esperimento per la reintegrazione di alcuni soggetti che non sono riusciti a far parte della società, come il nostro protagonista.
I laboratori hanno sviluppato una medicina che se presa ha il potere di riportare l’aspetto del corpo a com’era dieci anni prima! Ad Arata viene dunque chiesto di fare da cavia al progetto ReLife, dove egli sarebbe stato iscritto ad una scuola superiore e avrebbe avuto la possibilità di attraversare nuovamente un anno del percorso di studio.
Arata avrebbe così modo di correggere gli eventuali errori del passato, di fare esperienze che non ha vissuto in precedenza e di superare il suo trauma. Nel mentre, sarebbe stato mantenuto dai laboratori per tutto l’anno, e nel caso di riuscita del progetto, gli sarebbe stato offerto un lavoro. Come rifiutare un’offerta del genere? Arata quindi accetta, e la sua nuova vita, anzi, la sua ReLife, ha inizio.
IMPRESSIONI PERSONALI
Passiamo alla parte importante: cosa è piaciuto di ReLIfe? Di quest’opera ho piacevolmente apprezzato i disegni, che tendono al realismo abbandonando lo stile classico dei cartoni giapponesi che usano cliché irreali come gli occhi grandi. Da lodare anche il comparto sonoro, gestito con cura e la colonna sonora molto azzeccata. Ma di certo non è questo che deve spingervi a guardarlo no?
Dovreste immaginare per un attimo cosa fareste se vi capitasse un’occasione simile. Tornare indietro per correggere le vostre abitudini e fare nuove esperienze. Molti potrebbero dire che farebbero esattamente come hanno già fatto, ma sicuramente non è così. Il cervello umano è inconsciamente curioso, desideroso di provare cose nuove. Dopo aver visto ReLife, ponetevi nuovamente questa domanda. Vorreste tornare indietro? Per qualcuno effettivamente la risposta potrebbe rimanere invariata, ma non rimarrei sorpreso se ci fosse un gran numero di cambi di opinione.
Dopo aver assistito alla crescita di Arata, ai suoi errori e ai suoi successi, potreste ritrovarvi in lui, così da riflettere nuovamente. Egli si farà dei nuovi amici, come non era riuscito in precedenza, provando sentimenti per lui nuovi. Imparerà, insieme anche a tutti i suoi nuovi amici, che la vita corre e poi svanisce. Che bisogna cogliere l’attimo.
“Cogli la rosa quand’è il momento, che il tempo lo sai, vola! Ogni fiore che oggi sboccia,domani appassirà”
-Robin Williams, L’attimo fuggente-
Siamo arrivati alla fine anche di questa chiacchierata. Come sempre vi ricordo di commentare per dirmi cosa ne pensate dell’opera e noi ci vedremo la prossima volta, sempre nel salotto di iCrewPlay.