Netflix avrà fatto la scelta giusta investendo sugli anime?
Come tutti sappiamo Netflix negli ultimi mesi ha molto investito tantissimo sulle serie animate giapponesi. La domanda più frequente che si sente in giro però è se sia veramente una buona cosa. Questo progetto avrà vita lunga? Possiamo sicuramente dire che il colosso dello streaming può contare moltissimi abbonati. Avere un seguito è fondamentale per avere una base solida utile alla creazione di un nuovo progetto.
In questo caso la base c’è e il progetto riguarda il rilascio di serie animate passate e l’acquisto dei diritti di nuove serie, come Violet Evergarden. Grandi titoli sono stati aggiunti in questi mesi e oltre alla serie sopra citata troviamo anche Fullmetal Alchemist, Devilman Crybaby, Shingeki no Kyojin, Tokyo Ghoul e tanti altri.
Lavorare per Netflix non deve essere una cosa facile e di questo ce ne parla Taito Okiura, il direttore della sezione anime del sito di streaming mondiale. Questo, conosciuto come co-fondatore dello studio David Production Inc. e per Afro Samurai, dice di essere stato contattato diverse volte dalla società. Le prime due volta ha rifiutato addirittura il posto.
“Quando hanno chiamato ho detto loro che non mi convinceva la loro serietà sugli anime e ho semplicemente riagganciato”.
Negli anni diverse proposte si sono susseguite e altre importanti personalità sono entrate nella società come Shonda Rhimes e Ryan Murphy. Il posto come direttore della sezione anime però rimaneva ancora vuoto. Okiura allora ha iniziato a pensare che nessuno doveva occupare quel posto a parte lui.
“È arrivato il mio momento. Quel posto sarebbe stato mio e non volevo fosse di nessun altro”.
Le parole del direttore sono molto significative e mostrano quanta sia la passione che scaturisce da esse. La sua passione per gli anime e per tutto ciò che concerne il suo lavoro di direttore della sezione anime di Netflix.
Impressioni
Oltre a ciò nell’intervista Taito Okiura ci ha parlato delle sue impressioni sulle opere inserite di recente come la sopra citata opera di Go Nagai. “Devilman Crybaby senza Netflix non sarebbe potuto essere riprodotto per il semplice fatto che ha delle scene di violenza ed erotismo tali che, senza la piena libertà concessa dal sito, non si sarebbe potuta esprimere l’essenza dell’opera del maestro agai. Devilman infatti non è uno dei classici supereroi come è stato riprodotto nel lontano 1972. Masaaki Yuasa ha dato libero sfogo alla sua fantasia riproducendo in questo modo alla perfezione ciò che realmente era stato disegnato su carta”.
Non è l’unico a pensarla in questo modo, infatti anche Tadashi Sudo appoggia quanto detto dal direttore. Tornando però al nostro discorso principale… Netflix riuscirà a mantere le promesse fatte all’utenza? Nel corso dell’anno ha annunciato che avrebbe rilasciato in anteprima, e quindi non di stagioni passate, ben 30 nuovi anime. Riuscirà nel suo intento, dimostrando così anche la sua serietà verso il mondo delle serie animate giapponesi?
Che cosa ne pensate di questo grande, per non dire immenso, progetto che Netflix sta mettendo in piedi?