Scopriamo come funzionano gli hotspot e se sono realmente sicuri
Le nostre città sono ormai invase da reti wireless più o meno aperte a tutti, d’altronde è l’unico modo per connettersi a Internet quando ci troviamo fuori casa senza dover ricorrere alla propria connessione dati 3G/4G, come ad esempio l’hotspot Vodafone. Molte attività commerciali, negozi, biblioteche, bar e hotel offrono ai propri clienti una connessione “Wi-Fi Free” come attrattiva per trattenere il più possibile l’ospite e farlo sentire a casa. Gli hotspot pubblici sono una manna dal cielo soprattutto per chi ha bisogno di una connessione veloce e illimitata per il proprio lavoro. Se dobbiamo ricevere o inviare dei file ingombranti o fare delle lunghe videochiamate non possiamo affidarci solamente alla connessione dati del nostro gestore telefonico. In questi casi specifici una rete WiFi pubblica può salvarci la vita.
Gli hotspot pubblici sono pratici se abbiamo bisogno di una connessione veloce e illimitata
Ci sono però da considerare dei rischi per la sicurezza, che affronteremo a breve. Vedremo inoltre quali sono le ultime normative da applicare nel caso volessimo aprire un punto d’accesso pubblico e quali sono le iniziative europee in merito. Daremo anche uno sguardo agli accessori più interessanti per chi si trova a lavorare spesso fuori casa e ha a disposizione solo il proprio iPhone o iPad. Ma la domanda che tutti si pongono è: dove sono questi preziosi punti d’accesso? Fortunatamente esistono app contenenti mappe, regolarmente aggiornate, che ci mostrano dove si trovano queste reti e mostrano tutti i dettagli su come connettersi. Si aprirà un nuovo mondo davanti ai nostri occhi.
Wifi4UE: l’iniziativa europea
Dopo una lunga gestazione nelle sale della politica Europea, è stata finalmente approvata l’iniziativa WiFi4UE, che prevede l’installazione di hotspot gratuiti nei luoghi ancora sprovvisti del servizio. Dal punto di vista pratico, sono stati stanziati 120 milioni di euro destinati a creare l’infrastruttura necessaria per l’installazione di connessioni “WiFi Free” che consentiranno a milioni di cittadini l’accesso a Internet ad alta velocità, senza limitazioni, in luoghi di pubblico interesse come parchi, ospedali, piazze, musei e altri luoghi civici.
Entrando nello specifico, l’iniziativa prevede di allestire hotspot tra i 6.000 e gli 8.000 comuni in tutti gli Stati membri entro il 2020
Le procedure per l’accesso ai fondi europei saranno notevolmente semplificate rispetto ad altre iniziative simili. Con Wifi4UE, l’idea è quella d’incoraggiare le autorità locali a sviluppare e promuovere i propri servizi digitali in settori come l’amministrazione online e il turismo elettronico. Per conoscere tutti i dettagli sull’iniziativa e il regolamento su come partecipare a Wifi4UE vi invitiamo a visitare il sito ufficiale.
I primi passi per creare un hotspot pubblico
Se siamo gestori di un’attività pubblica, come un bar, un negozio o un B&B, possiamo allestire un accesso Wi-Fi gratuito per i nostri clienti ed ospiti. Purtroppo le informazioni riguardo gli hotspot pubblici sono spesso molto confuse e contraddittorie. In altri casi sono addirittura sbagliate, rimandando a normative vecchie e non aggiornate. Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza.
Chi come attività principale non sia un Internet provider (o Internet point) e voglia offrire la connessione a Internet ai clienti di un’attività aperta al pubblico non deve chiedere alcuna autorizzazione.
In passato, fino alla fine del 2010, era necessario richiedere un’autorizzazione in Questura, ma la normativa è stata abrogata
Chi offre un hotspot può farlo senza la necessità d’identificare prima gli utenti. Fino al 2010 era invece necessario identificarli. Chi gestisce un hotel o un B&B e tratta i dati degli ospiti in forma elettronica è obbligato a mettere in atto tutte le misure idonee a proteggere tali dati da intrusioni provenienti da Internet o all’interno della propria rete digitale. È quindi assolutamente vietato condividere cartelle in rete locale contenenti dati personali, raggiungibili anche dagli ospiti che si collegano alla nostra rete Wi-Fi.
Facciamo attenzione a questo punto: chi mette a disposizione di terzi la propria connessione a Internet può risultare responsabile in sede civile di attività illecite commesse tramite la connessione, salvo sia possibile dimostrare che siano stati altri utenti a commettere tali attività illecite. A conti fatti buona parte della burocrazia che riduceva l’accesso agli hotspot pubblici è stata eliminata.
Se possibile, abilitiamo la rete “guest” per evitare che qualche ospite acceda alla rete principale
Chiunque gestisca una struttura aperta al pubblico può offrire un servizio di connessione a Internet. Dal punto di vista tecnico, consigliamo di usare un router che consenta di creare una rete “guest” o “ospite”. Questa rete wireless è diversa dalla connessione principale, ha una password indipendente e permette di evitare che qualche ospite s’intrometta nella LAN privata. Inoltre, è possibile impostare delle limitazioni di banda che riguardano solo la rete ospite, in modo da poter conservare una parte di velocità per altri scopi.
La maggior parte dei modem/router offerti insieme alle connessioni ADSL e fibra (compresi Fastweeb e Tiscali) consentono di creare una “guest network” indipendente
Se la struttura è grande o si sviluppa su più livelli e il router non è in grado di coprire tutta l’area, consigliamo di acquistare uno o più ripetitori Wi-Fi, meglio se dual-band, capaci quindi di estendere le reti a 2,4 e 5 GHz.
Il Linksys WRT1900ACS è un router professionale perfetto per creare un hotspot. È veloce, consente di creare una rete ospite e le 4 antenne coprono un’area molto grande
[amazon_link asins=’B0154B0GWG’ template=’ProductCarousel’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’c522c25b-3070-11e8-bdc1-9db10a0280ab’]
Se invece vogliamo qualcosa di portatile possiamo vedere il Netgear Hotspot wifi Aircard. Oppure potremmo sempre ricorrere all’hotspot iPhone, impostabile in pochi passaggi.
Come navigare in sicurezza con le reti pubbliche?
Alcune semplici regole per evitare che i nostri dati sensibili finiscano nelle mani di estranei
Uno dei pericoli più ovvi, ma spesso poco considerati, dell’accesso ad una rete Wi-Fi pubblica coinvolge la condivisione delle cartelle presenti nel proprio sistema: se le condivisioni sono attive, tutti i computer collegati allo stesso hotspot hanno la possibilità di visionare i file che stiamo condividendo. Se stiamo usando un computer, Mac o PC, la prima mossa da fare è controllare le condivisioni del proprio sistema. Evitiamo di conservare le stesse impostazioni di condivisione usate nella propria rete di casa per accedere a una stampante di rete o a cartelle condivise.
Su Windows apriamo il Pannello di Controllo, entriamo in Rete e Internet e scegliamo le opzioni di Rete e Condivisione. Da qui si possono modificare le opzioni avanzate, accertandoci che tutte le opzioni siano disattivate. In questo modo il sistema eviterà di condividere file e stampanti con altri sconosciuti che utilizzano lo stesso hotspot pubblico. Se usiamo macOS, apriamo Preferenze di Sistema ed entriamo in Condivisione. Qui togliamo tutti i segni di spunta dai servizi attivi. Se accediamo a siti web che richiedono la nostra autenticazione (username e password) facciamo attenzione che questi siano protetti da SSL/TLS e che stiamo usando una connessione https (non http), altrimenti un malintenzionato potrebbe rubare le nostre credenziali d’accesso.
Se vogliamo tutelare in modo particolare la nostra privacy nella navigazione e nei dati che transitano, possiamo affidarci a una VPN in modo che nessuno possa sapere cosa stiamo facendo
Attraverso una VPN si crea una connessione sicura tra il nostro dispositivo e il sito, indipendentemente dal tipo di rete (aperta o protetta da password) e dal dispositivo stesso che stiamo usando. L’uso di una VPN è il metodo più sicuro per proteggere i dati, soprattutto negli hotspot pubblici, dove non si ha nessun controllo effettivo su come e dove vengono trattate le informazioni. Esistono VPN gratuite e a pagamento.
Ora che avete più chiara la situazione, continuerete ad usare le reti wifi free allo stesso modo di prima?