Eccoci di nuovo qua con la guida per la creazione di un anime. Riprendiamo da dove eravamo rimasti. Ci siamo lasciati con la realizzazione dello storyboard e del copione. Se avete terminato con questi due elementi, siete pronti per dare vita alla vostra idea.
Prima di inziare con l’animazione una cosa fondamentale da fare è studiare i vari tipi di animazione. Sia per scegliere quella che vi sembra più adatta al vostro anime sia per vedere quale tra queste rientra nel vostro budget iniziale. Le tipologie di animazione generalemente sono: su rodovetro, stop motion, computer 2D e computer 3D.
Le prime due sono quelle più tradizionali, le tipologie usate fin dagli albori della creazione di un anime. L’animazione su rodovetro consiste nel disegnare a mano tutte le scene, un fotogramma per ogni scena. Nello storyboard abbiamo detto che era necessario disegnare i fotogrammi principali della storia, ora invece è necessario disegnarli tutti per poter animare il cartone.
Rodovetro
Le immagini successivamente disegnate verranno acquisite con una fotocamera apposita per l’animazione su rodovetro. Le immagini presenti nei riquadri si differenziano poi l’una dall’altra, ma se visualizzate in una sequenza molto veloce allora da, a chi sta guardando, l’illusione del movimento. Si può quasi paragonare ad un flipbook che una volta sfogliati danno l’idea della figura in movimento.
La tecnica prende il nome di rodovetro perchè ogni singolo fotogramma viene disegnata e successivamente colorata su un foglio trasparente che si chiama appunto rodovetro. Una volta disegnati e colorati tutti i fotogrammi, fotografateli con l’apposita macchina. Una volta acquisiti non vi resta che prendere un software per il montaggio e unire tutte le immagini.
Stop Motion
Con questa tecnica non bisogna essere degli abili disegnatori o assumerne. La base di questa tecnica sono i pupazzi. Dovrete essere in grado di realizzare un pupazzo per ogni personaggio. La più utilizzata tra le tecniche Stop Motion è quella con i pupazzi di argilla, un materiale molto malleabile che permette facilmente il movimento del pupazzo.
Questo però non è il solo materiale che può essere sfruttato. Infatti l’importante è che una volta messo in posizione questo resti tale. I personaggi possono essere fatti in carta, con la sabbia o addirittura sfruttando le ombre.
Una volta creato il personaggio si procede allo stesso modo della tecnica su rodovetro. Si devono fare le foto ai personaggi per ogni minimo movimento; queste poi verranno montate con un software di montaggio dando l’illusione che i pupazzi si stanno muovendo.
Computer 2D e 3D
Queste due animazioni come si evince dal nome sono realizzate al computer. Per dare vita ad un anime però sono necessari appositi software. Per l’animazione 2D un esempio abbastanza comune è quello di Adobe Flash Pro.
Le animazioni 3D invece possono essere assimilare alla tecnica Stop Motion con la differenza che nella prima si usano pupazzi veri e proprio mentre in questa è tutti fatto con un software di grafica.
Rispetto alle precedenti però quelle in computer grafica risultano molto più fluide se hai la capacità per renderle tali. Se non si ha il giusto talento è meglio assumere qualcuno per evitare che si veda lo scatto tra una scena ed un altra.
Qui l’unico consiglio che si può dare è quello di vagliare i diversi tipi di software e scegliere il più adatto alle vostre esigenze. Ogni programma è differente dall’altro quindi analizzate bene i software trovati e scegliete quello migliore per voi.
Dopo aver finito la parte dell’animazione si deve passare alla realizzazione degli effetti sonori. Avete creato il vostro episodio, o la vostra serie, ora però dovete dare voce ai vostri protagonisti e all’ambiente che li circonda
Da dove cominciamo per gli effetti sonori?
Prima di cominciare, come per qualsiasi lavoro che si sta per intraprendere, bisogna preparare tutto l’occorrente. I primi che devono essere registrati sono gli effetti di sottofondo, i rumori ambientali. Ogni rumore può essere realizzato con un preciso strumento quindi è necessario propcurarsi tutto l’occorrente.
Un must è sicuramente un buon microfono. Non possiamo limitarci quindi a un microfono di fascia media, dobbiamo puntare subito ad uno di fascia alta unitamente ad un sistema per la riduzione o l’eliminazione di eventuali riverberi esterni. Il suono deve risultare il più pulito possibile.
Un anime è composto da diverse tipologie di suoni, quindi è arrivato il momento far andare a briglia sciolta la vostra creatività. Se volete fare mente locale su ciò che serve potete fare un elenco dei suoni che volete riprodurre, ad esempio fuoco, acqua che scorre, il vento tra le foglie, oppure un gruppo di persone che esulta ecc.
Non fate però una sola registrazione del singolo suono fatene molteplici perchè potrebbe servirvi più volte nel corso dell’episodio oppure dell’intera serie. In ogni momento quindi darete una diversa versione dello stesso suono. Può capitare però di non avere materiali oppure di non avere abbastanza creatività. Questa volta però non è necessario investire risorse, basterà cercare dei suoni preregistrati.
Ovviamente fate attenzione quando scaricate dei suoni preregistrati, se non vi informate o non chiedete i dovuti permessi potreste incorrere in problemi realitivi al copyright. I rumori ora sono pronti, ma abbiamo completato tutto? Forse no.
Doppiaggio
Il vostro anime è muto? Se la risposta è no allora dovete doppiare anche le voci dei vostri personaggi. Dovete mettervi voi oppure chiedere l’aiuto di qualcun altro. Ogni voce deve essere correttamente applicata al personaggio e alle sue caratteristiche. Ci possono essere voci di bambini oppure persone anziane, uomo o donna.
Ognuna di queste a seconda del personaggio ha una diversa tonalità, una può essere più profonda e l’altra più acuta. Due ragazze della stessa età per esempio hanno una diversa tonalità vocale. Se siete dei bravi doppiatori non vi serviranno molte persone per dare voce ai diversi personaggi. Invece se non ve la cavate molto bene per ogni personaggio dovrete trovare la giusta persona che possa dargli voce. In questo caso se non sono vostri amici, dovrete investire le dovute risorse.
Passaggio finale
Se siete arrivati fino a qui siete stati molto bravi, ma ora forse viene la parte più difficile di tutte, far accettare il proprio lavoro ad un publisher oppure pubblicarlo per conto proprio. Queste sono le due possibilità e allora torniamo alle domande.
Quanti episodi avete creato? Dovete farvi conoscere? Conoscete qualcuno che possa essre interessato a distriburire la vostra creazione? Se avete creato solo un episodio potete caricarlo sul web, che sia sul vostro sito personale oppure su Youtube. Sicuramente potrebbe anche far parte del vostro curriculum digitale.
Se invece volete pubblicare un’intera serie di cui avete magari prodotto l’episodio pilota, dovete contattare un’emittente TV oppure una compagnia che si occupa della distribuzione di anime.
Non sarà però semplice perchè prima di essere approvato il tuo lavoro verrà messo sotto esame. Se risulterà abbastanza convincente allora avrai la possibilità di mandarlo in onda su un canale televisivo più o meno famoso. Le società di distribuzione chiedono non solo l’episodio, ma anche il progetto. In questo modo potranno analizzarlo al meglio.
In caso di risposta positiva ti verrà comunicato il piano che hanno creato per distribuire la tua creazione. L’opzione finale è un’emittente diretta, che se ha spazi liberi e gli piace potrebbe rispondere subito affermativamente.
Conclusione del percorso
Con la distribuzione il percorso è concluso, se vi sono più episodi dovrete riprendere dall’animazione delle scene, ma sarà più semplice avendo già chi è interessato al lavoro. Non mi resta che augurare, a tutti quelli che vogliono intraprendere questo percorso, buona fortuna. Spero che questa guida vi possa essere utile per iniziare il vostro progetto.
Alla prossima!!