Una delle opere più conosciute, nel bene e nel male, nel mondo di anime e manga. Nel 1995 sui televisori di tutto il Giappone approdava Neon Genesis Evangelion, opera tanto controversa quanto, al tempo stesso, innovativa. A questo fenomeno è dedicato Evangelion: l’inizio e la fine, saggio firmato da Francesco Grano per Weird Book, che indaga le regioni del successo della serie e del suo film conclusivo.

Cinque anni dopo l’esordio nipponico è la volta dell’Italia, grazie al contenitore Anime Night del canale MTV. Rientrante nel filone dell’animazione nipponica per adolescenti, Neon Genesis Evangelion decostruisce il genere mecha e, contemporaneamente, la fantascienza, affrontando tematiche esistenziali, filosofiche, psicanalitiche e religiose rivelandosi, di conseguenza, un prodotto alquanto adulto nella realtà dei fatti.
La mente geniale dietro a tale progetto è quella del regista, sceneggiatore e animatore Hideaki Anno, co-fondatore del compianto Studio Gainax che, in quasi quarant’anni, ha sfornato capolavori del calibro di Nadia – Il mistero della pietra azzurra e Le situazioni di Lui & Lei.
A trent’anni dall’uscita, l’immensa opera di Anno continua a mantenere alto l’interesse di appassionati e neofiti, anche grazie alla recente nuova versione cinematografica. Anno ha detto addio ad Evangelion, ma il pubblico non è ancora pronto a separarsene.