Sono passati ormai 16 anni da quel 5 agosto 2009, giorno in cui il primo capitolo di Yona of the Dawn fece il suo debutto sulle pagine del celebre magazine Hana to Yume. Oggi, mentre il manga si avvicina al suo arco narrativo conclusivo, la sua autrice Mizuho Kusanagi ripercorre con emozione il lungo viaggio della principessa dai capelli rossi che ha conquistato il cuore di milioni di lettori.

Un debutto timido per una protagonista destinata a brillare
“È iniziato come un lancio di nicchia, quindi ero molto ansiosa” confessa l’autrice in un recente post sul suo profilo X (ex Twitter). “Se lo riscrivessi oggi, probabilmente sarebbe molto diverso. È diventata una storia lunga.” Una lunga storia, certo, ma anche una delle più amate nel panorama shōjo moderno, con oltre 15 milioni di copie in circolazione.

Kusanagi, che ha esordito nel mondo del manga nel 2003, ha lavorato anche su brevi serie e one-shot, ma Yona of the Dawn è senza dubbio la sua opera più iconica e duratura. Nonostante l’iniziale insicurezza, il manga ha saputo crescere capitolo dopo capitolo, costruendo un mondo complesso fatto di guerre, profezie, e legami indissolubili.
La leggenda della Principessa Yona: tra destino e rivoluzione
La trama segue le vicende di Yona, unica erede del Regno di Kouka, che nel giorno del suo 16° compleanno assiste al brutale assassinio del padre per mano del cugino Su-Won. Costretta a fuggire con l’aiuto della sua guardia del corpo e amico d’infanzia Hak, Yona inizia un lungo pellegrinaggio per sopravvivere, capire le verità del suo regno, e cercare i Quattro Draghi leggendari evocati da una profezia antica.

Il manga, pubblicato con cadenza mensile, ha raggiunto 271 capitoli e 46 volumi. Attualmente è in pausa, ma tornerà il 3 ottobre 2025 per affrontare il tratto finale della storia. I volumi 45 e 46, già usciti in Giappone, sono ancora in attesa di una data di pubblicazione in lingua inglese.
Un anime da riscoprire, in attesa della seconda stagione
Nel 2014, lo studio Pierrot ha adattato la serie in un anime di 24 episodi, seguito da tre OVA. Sebbene siano passati più di dieci anni dalla fine della prima stagione, i fan non hanno mai smesso di sperare in una seconda parte animata. La richiesta è forte, ma al momento non ci sono conferme ufficiali da parte dello studio.
Il finale si avvicina: verità, sacrifici e un’alba rossa
L’arco conclusivo riporta Yona al centro del conflitto nel Regno di Kouka. Uno dei momenti più toccanti ruota attorno al personaggio di Zeno, l’ultimo Drago, che dopo secoli di immortalità cerca di porre fine alla maledizione della reincarnazione dei Draghi. Zeno tenta un gesto estremo, sigillando se stesso e gli altri Draghi nel Calice del Sangue dei Quattro Draghi, ma sarà proprio Yona a volerli salvare.

Nel frattempo, la profezia dell’oracolo Ik-Soo, introdotta nei primi capitoli, potrebbe finalmente compiersi. Si parla di una misteriosa “spada e scudo” che proteggeranno il sovrano: due entità ancora avvolte dal mistero ma che potrebbero presto risvegliarsi, guidando il ritorno del Drago Rosso e l’arrivo di una nuova alba per il regno.
Un addio che sa di gratitudine
Yona of the Dawn si avvia verso la sua conclusione, ma il suo impatto rimarrà indelebile. In un panorama dove le serie lunghe spesso perdono smalto, l’opera di Kusanagi ha saputo mantenere coerenza, emozione e profondità narrativa.
Per i lettori di lunga data, sarà difficile dire addio a Yona, Hak, e ai Draghi. Ma come ogni storia ben raccontata, anche questa merita un finale degno. E chissà: magari l’alba che attende Kouka è solo l’inizio di nuove avventure.