Iniziamo adesso la nostra recensione dell’episodio 1130 della serie di One Piece di Eiichiro Oda!
La trama dell’episodio 1131 di One Piece

Passano otto anni e nel mentre Orso è diventato un pastore nella stessa chiesa dove ha vissuto con i suoi genitori. Ogni domenica allevia il dolore degli anziani del regno, che gli chiedono di farlo ogni giorno, ma Ginny si oppone. Il motivo viene presto rivelato: il dolore che Orso rimuove, deve essere poi assorbito da Orso stesso affinché non torni dal proprietario.

Passano altri cinque anni, e Ginny chiede a Orso di sposarla, ma lui rifiuta affinché non subisca la stessa fine che ha dovuto subire la madre, in quanto lui è un bucaniere.

Altri tre anni passano e Orso decide di affrontare l’esercito del re, il quale decide di rendere schiavi la parte più povera dell’isola per ridurre le tasse da versare ai draghi celesti, ma viene rinchiuso in carcere. Per liberarlo, anche Ginny e i suoi amici si ribellano, ma subiscono la stessa sorte.

A liberarli arriva Ivankof che, grazie all’armata rivoluzionaria, riesce anche a far abolire il piano del re. Orso e Ginny si uniscono a loro, il primo diventando il terzo pilastro dell’Armata.

Altri otto anni dopo, mentre Ginny è in missione in un regno non molto lontano da dove si trova Orso, viene rapita da un drago celeste.
Impressioni sull’episodio 1131 di One Piece
Anche se l’episodio inizia con un ritmo calmo, viene sconvolto in pochissimo tempo. Tenera la scena della confessione di Ginny, i cui sentimenti non cambiano nonostante gli anni che passano.
Estremamente interessante l’introspezione all’Armata Rivoluzionaria, gruppo di cui si sa ancora molto poco.
Punto di forza il colpo di scena finale.