Dragon Ball Daima ha introdotto grandi cambiamenti nell’universo di Dragon Ball, grazie al nuovo viaggio di Goku e del Kaioshin nel Regno dei Demoni. Con il proseguire della trama, emergono sempre più differenze tra magia e ki, due poteri che da sempre convivono nel franchise. Fin dall’inizio della saga di Akira Toriyama, la magia è stata una parte centrale della storia, mentre il ki ha caratterizzato l’allenamento di Goku sin dai suoi giorni con il Maestro Muten. Tuttavia, i due sistemi di potere sono sempre stati distinti.
Con l’arrivo di Dragon Ball Daima, però, i confini tra magia e ki sembrano farsi più sfumati. Il viaggio di Goku e del Kaioshin nel Regno dei Demoni offre nuove informazioni sull’importanza di questo regno per il franchise e rivela differenze significative su come i demoni usano la magia rispetto ai combattenti che impiegano il ki nelle loro tecniche.
Che cos’è la magia in Dragon Ball Daima?
Secondo quanto rivelato finora in Dragon Ball Daima, il Regno dei Demoni è fondamentale per la struttura stessa dell’universo. I Namecciani e i Kaioshin hanno origine da questo regno, e molta della magia vista finora nella serie sembra avere radici proprio lì. I demoni, come già anticipato in passato (ad esempio con Darbula in Dragon Ball Z), non riconoscono il ki come concetto, poiché si affidano unicamente alla magia.
La magia, a differenza del ki, non sembra essere un’energia innata che chiunque può sviluppare, ma è legata a una tecnica unica per ciascun demone. Anche se alcune creature possono utilizzare diverse abilità magiche, Dragon Ball Daima suggerisce che ogni demone possieda almeno una tecnica magica specifica. Tuttavia, ci sono delle eccezioni: per esempio, Majin Bu non solo trasforma gli avversari in caramelle, ma mostra anche una notevole elasticità corporea.
Questa distinzione risulta curiosa anche con i Namecciani. La loro magia è legata soprattutto al controllo delle Sfere del Drago, come dimostrano personaggi come Neva, ma Piccolo sembra fare eccezione. Le sue abilità, infatti, si basano sul ki, richiedono tempo per essere caricate e producono attacchi energetici.
Come si distingue la Magia dal Ki?
Da quanto emerso finora in Dragon Ball Daima e nel franchise in generale, la principale differenza tra magia e ki risiede nei limiti intrinseci di ciascun sistema.
Il ki, come visto molte volte con Goku e altri combattenti, può essere allenato, potenziato e modulato per creare tecniche nuove e trasformazioni. In altre parole, il ki è dinamico e scalabile. Al contrario, la magia sembra essere più statica: un demone è limitato alle capacità magiche con cui nasce o che apprende, senza possibilità di espandere significativamente il suo repertorio. Questo concetto si riflette anche nelle gerarchie del Regno dei Demoni, dove la forza magica di un demone determina la sua posizione e il suo status.
Tuttavia, anche questo limite può essere sfidato, come nel caso di Neva, che ha portato la sua magia a livelli leggendari. Ciò potrebbe però dipendere dalla sua lunghissima vita, più che da un’effettiva capacità di superare i limiti innati.
Conclusione: Magia vs Ki
In sintesi, il ki è flessibile e può crescere con l’allenamento, mentre la magia è limitata al potenziale di chi la usa. Questo spiega perché i maghi abbiano spesso perso contro Goku e i suoi compagni nel corso degli anni. Tuttavia, nel Regno dei Demoni, questo equilibrio di potere si sta invertendo. Goku, privato della sua forza normale, si ritrova sullo stesso piano dei maghi. Eppure, grazie al ki, sta già trovando modi per superare i suoi limiti e adattarsi alla sua nuova forma. Ciò conferma ancora una volta che il ki ha un potenziale di crescita infinitamente maggiore rispetto alla magia.