Bentornato in questa nuova recensione! Oggi parleremo di un manga dal quale sono già state create cinque serie animate e un film, oltre che numerosi spinoff: si tratta di Bungo Stray Dogs.
Bungo Stray Dogs è un’opera che allo stato attuale si compone di 24 volumi, disegnata da Sango Harukawa ma che trae vita dall’opera di Kafka Asagiri. L’opera è attualmente edita da Planet Manga, che l’ha inserita tra quelle che verranno ristampate periodicamente in caso di penuria.
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E adesso iniziamo con la nostra recensione!
La trama di Bungo Stray Dogs
Atsushi Nakajima si ritrova sulla sponda del fiume, affamato e senza un posto dove andare dato che è stato cacciato dall’orfanotrofio (per motivi a lui oscuri). Nonostante tutto, salva un uomo che stava annegando: si tratta di Osamu Dazai, un ragazzo che in realtà stava provando ad ammazzarsi, ma che comunque gli offre un pranzo pagando con il portafogli del suo collega, Doppo Kunikida.
Dazai informa il ragazzo che si trovavano lì per catturare la Tigre mangiatrice di uomini, ma poco dopo di scopre la verità: la tigre è lo stesso Atsushi, che si trasforma per via del suo potere.
Il ragazzo viene invitato presso l’Agenzia dei detective Armati, dove inizia a svolgere il suo lavoro assieme ad altri individui dotati di poteri.
Differenze tra anime e manga
Le differenze sostanziali tra anime e manga sono davvero poche. L’anime è uno dei pochi adattamenti fedeli dell’opera da cui è ispirato.
L’unica differenza vera e propria sta nel fatto che nell’anime sono state inserite scene tratte dalle light novel, seppur con qualche cambiamento.
Ad esempio: nella prima stagione è possibile vedere all’episodio 6 la light novel “L’esame di ingresso di Osamu Dazai”, la prima scritta da Kafka Asagiri, con la differenza che c’è l’introduzione di Atsushi (il personaggio principale dell’anime) e con alcuni episodi che non vengono trattati, come il primissimo incontro tra Dazai e Kunikida.
Nel manga manca anche la parte che parla del passato di Chuuya (terza serie dell’anime), o il passato di Dazai (seconda stagione dell’anime) o ancora la fondazione dell’Agenzia (quarta stagione). Lo trovo un peccato in quanto quelle novel, pur essendo a parte, nell’anime si incastrano in maniera perfetta. In particolar modo quello della quarta stagione inizia a porre le basi per rivelare i veri protagonisti di quella parte della storia.
Impressioni su Bungo Stray Dogs
Graficamente parlando, l’opera si presenta in modo estremamente pulito, con disegni ben definiti, chiari e puliti.
La trama è avvincente e a differenza di tante altre opere presenta una particolarità: coloro che inizialmente vengono presentati come i cattivi della situazione, rimangono cattivi, ma finiscono anche per essere alleati. Oppure ci sono cattivi che in realtà non sono cattivi anche se per un sacco di volumi si presenta in un determinato modo. O ancora, buoni, che finiscono per essere cattivi, ma che alla fine si rivelano buoni.
Insomma, per quanto riguarda i personaggi è decisamente un macello.
Quello che incuriosisce parecchio, però, è il fatto che tutti i personaggi, nessuno escluso, abbiano il nome di uno scrittore e che i loro poteri sono in realtà i nomi di una delle loro opere scritte. È davvero facile essere incuriositi da come erano realmente i personaggi reali, e un piccolo cenno lo si può trovare nei volumi dei manga. In alcuni di essi, infatti, ci sono delle curiosità riguardo agli autori da cui prendono nome i personaggi.
Altro aspetto interessante è l’immensa quantità di personaggi, che una volta introdotti rimangono presenti nella serie, per quanto possano avere un ruolo marginale rispetto ai protagonisti veri e propri. Anche coloro che sono considerati personaggi secondari tra quelli principali, vengono in seguito ripresi e sviluppati.
Inoltre, indipendentemente dal numero di episodi seri, ci sono sempre degli intercalari comici che non appesantiscono la trama in generale. E quando questi intercalari sono assenti, in genere alla fine del volume ci sono 2 o 3 pagine con episodi di quotidianità in grado di strappare un sorriso.