Bentornati in questa nuova recensione! Quest’oggi parleremo di un anime che è andato in onda nel 2023: si tratta di Tearmoon Empire.
Tearmoon Empire (titolo abbreviato dell’originale Tearmoon Empire Story: Beginning from the Guillotine, a Story of Reincarnated Princess Making a Turn Around) è una serie che trae vita dalle light novel di Nozomu Mochitsuki. La serie animata si compone di 12 episodi ed è andata in onda da ottobre a dicembre 2023.
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E adesso iniziamo con la nostra recensione!
La trama di Tearmoon Empire
Mia, la prima principessa dell’impero Tearmoon, ha sempre avuto una vita semplice, fino a quando non scoppia la rivoluzione. Dopo tre anni di prigionia, viene condannata all’impiccagione.
Sul patibolo con lei porta il suo diario e, quando la ghigliottina le recide la testa, questo si sporca del suo sangue.
La ragazza si risveglia improvvisamente quando ha soli dodici anni. Credendo di aver solo fatto un brutto sogno, inizialmente si tranquillizza, ma quando nota il diario della sua vita precedente, capisce che quello che credeva un sogno è stato realtà.
Decide quindi di evitare a tutti i costi la ghigliottina, e inizia a compiere piccoli gesti, come mangiare i pomodori che tanto detestava e dare un ruolo maggiore a persone che nella sua vita precedente aveva maltrattato, come Anne, la cameriera che si è presa cura di lei ed è andata a trovarla fino al giorno della sua esecuzione, e Ludwing, un ragazzo abile nell’economia che cerca di risollevare le finanze dell’impero.
Impressioni su Tearmoon Empire
Di anime con trama qualcosa del genere in questo periodo ce ne sono, e anche troppi, ma questo ha un elemento davvero divertente, ovvero il narratore. A differenza di molte altre serie, infatti, il narratore di questa è un personaggio che commenta senza troppi scrupoli le impressioni sbagliate che gli altri si fanno di Mia (come ad esempio Ludwing che la crede quasi una dea).
In questa serie la protagonista non è né una persona buona che ha vissuto una vita infelice, né una persona cattiva che ha agita volontariamente a danno degli altri: Mia, infatti, è semplicemente una persona ignorante, che ha dato tutto per scontato e questa cosa l’ha portata ad una brutta fine.
Nella nuova vita, la ragazza non decide di vivere una vita retta, bensì decide di evitare a tutti i costi la ghigliottina, ed è questa sua filosofia “Prima Mia” che la porta ad avere contatti con le persone con la quale non vorrebbe averne (come il principe di un Paese vicino che ha sostenuto la rivoluzione o una ragazza sua suddita che lei aveva maltrattato e che, con il principe, ha condotto la rivoluzione).
Tutte le cose che la ragazza fa per il suo bene la portano invece ad essere vista come una specie di Santa, che mette al primo posto il suo popolo.
A dar voce ai pensieri non detti c’è la sua vasta serie di espressioni, visibile anche nella sigla iniziale.
Le sigle sono entrambe molto belle. Quella di apertura è allegra e vivace, mentre quella finale ha un ritmo più dolce.