Quando il futuro dei nostri bambini è affidato alle grandi corporazioni, c’è da scommettere che l’interesse delle persone sarà messo in secondo piano rispetto al denaro.
L’Effetto He-Man è disponibile in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
L’Effetto He-Man, ovvero la manipolazione dei ricordi
In questo libro a fumetti, più simile a un saggio socio-politico che a un’opera di intrattenimento, Brian Brown affronta il tema della nostalgia, quella spinta da parte del nostro cervello a ricordare con piacere esperienze vissute in tenera età. Lo fa senza giri di parole, con racconti e spiegazioni su come la nostalgia sia stata costruita, e sfruttata commercialmente.
Si parte con una prospettiva storica su genesi e crescita della propaganda, che torna indietro di qualche migliaio di anni e risale fino alle guerre mondiali, per poi concentrarsi sugli Stati Uniti negli anni Ottanta, da Reagan in poi, in cui i passatempi per bambini sono diventati un campo aperto per la ricerca di profitto da parte delle grandi aziende.
Con una serie di capitoli che spaziano dallo strapotere economico americano, talmente forte da influenzare anche la politica dei Paesi vicini con mosse di dubbia moralità, alla storia della pubblicità, osserviamo passo dopo passo come sia stato possibile arrivare al giorno d’oggi, in cui i prodotti dedicati ai più piccoli sono stati privati di ogni margine di immaginazione, in favore di storie preconfezionate, ce guidano un consumatore invitato a non pensare e a comprare i giocattoli per ricreare quanto visto al cinema o in televisione.
He-Man viene scelto come simbolo di una trasformazione dei ruoli di genere operata consapevolmente per differenziarsi dalle bambole che si trovavano già sul mercato. Ma Brown illustra situazioni simili riguardo in primo luogo Disney, Star Wars, i Trasformers e G.I Joe, questi ultimi forse un po’ più lontani dal nostro immaginario, ma comunque presenti nella memoria di chi ha vissuto gli anni Novanta.
Più che trattare la storia dei giocattoli, questo libro si concentra sulle aziende e sulle regolamentazioni che hanno permesso questo lento e inesorabile spostamento della centralità dalla persona al denaro. Tutti i più grandi marchi hanno iniziato e continuano a sfruttare il mezzo audiovisivo per vendere pupazzi e altre amenità, con poco riguardo alla qualità di entrambe le cose. Saghe ormai decennali sono tenute in piedi per continuare a introdursi nell’immaginario collettivo, spingere gli acquisti e normalizzare la paura di rimanere esclusi dal giro della cultura generale.
Nonostante alcune reazioni negative negli ultimi anni, questa tendenza non accenna a diminuire, anzi, trova forme sempre più subdole per colpire non solo i bambini, ma in prospettiva anche gli adulti, quelle persone che hanno vissuto gli anni Ottanta e Novanta e che ora hanno in mano il portafogli, per pagare i giocattoli dei propri figli, biglietti del cinema e servizi di streaming.
Il libro non pone molti spiragli positivi per il futuro, anzi dichiara in tono scoraggiato che ormai la ruota ha iniziato a girare e sarà impossibile fermarla. A noi non resta che immaginare un consumo consapevole.
Scheda Tecnica
Formato: 17×23, bianco e nero
Pagine: 272
Autore: Brian “Box” Brown
Traduzione: Michele Foschini