In questa recensione andremo ad analizzare la serie manga From the Red Fog (Akai Kiri no Naka kara), scritta e disegnata da Mosae Nohara. Pubblicata da Square Enix tra 2020 e 2022, è terminata con il quinto volume. Star Comics si è occupata della pubblicazione della serie dal gennaio 2023. Il primo volume è disponibile qui al prezzo di 6,50 euro.
La trama di From the Red Fog
Nella Londra del XIX secolo vive Ruwanda, giovane figlio di un’assassina. La madre lo tiene rinchiuso in un sotterraneo dove gli fa smembrare i cadaveri delle vittime e dove si diletta ad uccidere tutte le governanti che la madre assume per crescerlo. Un giorno un paio di uomini si introducono nella loro casa e Ruwanda, pensando che la madre sia morta, fugge dal sotterraneo e si ritrova a vagare per la città di Londra. Passando per abusi e violenze, fuggendo da un orfanotrofio dove uccide tutti gli ospiti e il titolare, finisce per essere letteralmente comprato dal leader di un gruppo di assassini.
Il giovane si pone un solo e unico scopo: incontrare nuovamente la madre che è sicuro non possa essere morta così facilmente.
Impressioni
Mosae Nohara sceglie di ambientare la sua storia nella fumosa e inquietante Inghilterra del XIX secolo, in pieno periodo vittoriano. Il costume particolarmente rigido di quei tempi, la rigidità e austerità culturali erano probabilmente i responsabili dell’incorrere di problemi psicologici e particolari disturbi nelle persone, che cercavano una sfogo e una fuga da quella rigidità.
Nohara riesce a rappresentare bene la società dell’epoca, tra personaggi psicologicamente disturbati e violenti che si nascondono dietro una maschera di apparente gentilezza e personaggi fin troppo buoni e gentili che sono destinati inevitabilmente a soccombere di fronte alla crudeltà e al sadismo della società dell’epoca. La maschera pare un tema ricorrente in questo primo volume: la madre di Ruwanda seduce gli uomini per poi ucciderli, molti dei personaggi si dimostrano apparentemente disponibili e gentili, ma finiscono per abusare o torturare il protagonista, che inevitabilmente li uccide.
Ruwanda alla fine è una vittima della società in cui è cresciuto, essendo vissuto quasi esclusivamente in mezzo al sadismo e alla violenza. Il suo personaggio è costruito come cinico e amante dell’omicidio e spesso perde la ragione quando assapora il gusto del sangue. I personaggi apparsi finora sono serviti solo come contorno per costruire la sua storia e incarnano ognuno un aspetto della società inglese dell’epoca.
Lo stile di disegno è abbastanza grezzo e a volte poco dettagliato, ma riesce ottimamente a inquadrare l’ambientazione un po’ thriller e horror dell’opera, che non necessita di troppi fronzoli.