Continuando a scavare qualcosa si trova, ma non è detto che sia quello che si stava cercando.
Il secondo volume di Kalya, Il frammento del sottosuolo, è disponibile in formato cartaceo, per poi approdare sullo store digitale di Bugs Comics.
Soggetto e sceneggiatura sono a cura di Leonardo Cantone e Luca Lamberti, che realizza anche i disegni.
La trama di Kalya 2
Avevamo lasciato tutti gli schieramenti alla ricerca dell’alkest, precipitato lontano da tutti.
Dopo un flashback che ci mostra come si sono conosciuti Kalya e Tagh, si lanciamo subito all’interno del tempio gjaldest, tra i passi attenti ma decisi degli elfi e dei loro mercenari, alternati al timoroso gruppo composto dai galdoriani e i nostri due protagonisti.
Scopriamo qualcosa del passato di Kalya, mentre Leena si diverte a speculare sulla sua natura ibrida.
La lotta per il possesso dell’alkest è inevitabile, ma soprattutto non è che il punto di partenza per le fasi successive di questa avventura, che ci porterà probabilmente ad esplorare Theia. Tra oscuri poteri e una scienza che si spinge oltre il limite per ottenere risultati, Kalya è di nuovo sola, alla ricerca di sé stessa.
L’opera
Si chiude col secondo volume questo arco introduttivo, che ci presenta le forze in campo e la mitologia di questo mondo fantasy.
Tutto cercano l’alkest per i propri scopi, ma dopotutto, in parte, gli scopi di ognuno si sovrappongono al bene comune. Col non trascurabile dettaglio di chi possa essere il punto di riferimento in questa, ipotetica, rinascita di un mondo in difficoltà.
Certo è che Kalya in tutto questo ricopre un ruolo di rilievo. L’alkest è inavvicinabile da qualunque essere vivente, gjaldest compresi, tranne lei. Il suo legame con questa entità, che più la si guarda più sembra una creatura senziente, rimane misterioso. Potrebbe essere qualcosa che riguarda il padre, qualcuno che troveremo alla fine del cammino. E che potrebbe essere lo stesso Fondamento mai trovato dalle popolazioni di Theia.
Nonostante l’azione si concentri sull’obiettivo più importante, troviamo diversi dettagli che ampliano questo mondo e le sue popolazioni.
I galdoriani sono quanti di più simile ci sia al nostro concetto di umani. Ne vediamo la corte più stretta, con un re dallo spiccato senso pratico e, in linea di massima, aperto alle altre culture, che però è consigliato da una schiera di ministri molto cerimoniosi e subdoli, che hanno come priorità i loro stessi interessi.
Gli elfi si confermano simili a quelli che già conosciamo, con una connotazione un po’ più technofantasy, improntata su una ricerca che va oltre i limiti del consentito, oltre la natura, con lo scopo di scongiurare la piaga che affligge da tempo questo popolo.
Se per gli elfi il fine giustifica i mezzi, per Kalya la posta in gioco è avere informazioni sul suo passato, sulla sua condizione apparentemente unica. Dakan continua a ricoprire il suo ruolo di mentore e compare giusto in tempo per indicarle la via, un percorso a tappe per ritrovare suo padre, qualcuno che che non ha mai conosciuto e che pensava perduto per sempre.
L’alternanza tra momenti di azione e discorsi che aprono nuove finestre sul mondo continua a dare soddisfazione, anche grazie a un frequente cambio di location, operato con soluzioni che mantengono un ritmo alto senza snaturare la narrazione.
Kalya e Tagh sono tornati soli nel loro cammino, ma la sensazione è che questa solitudine non durerà.
Scheda Tecnica
Formato: 16×21, bianco e nero
Pagine: 96
Soggetto e sceneggiatura: Luca Lamberti e Leonardo Cantone
Disegni: Luca Lamberti