Si intitola Infernauti il n. 434 della serie principale di Dylan Dog. Firmato da Gigi Simeoni come autore completo, l’albo ha 96 pagine in bianco e nero in formato 16×21 cm ed è in vendita a € 4,40 dal 29 ottobre in edicola, fumetteria e online.
Torna l'”umarell” Joe Grady: l’albo è infatti un seguito di Scrutando nell’abisso, n. 408, in cui Dylan Dog era alle prese con un presunto serial killer di anziani, scelti in particolare tra i work-watcher (le persone che amano osservare i lavori dei cantieri). Le vittime venivano ritrovate squartate e senza occhi. La prima pista battute dalle indagini, l’ambiente mafioso, era risultata errata. La soluzione aveva a che fare con qualcosa di più oscuro: i vecchietti fissano i punti di accesso al mondo per impedire il transito di creature terribili potrebbero arrivare sulla Terra.
Dopo il numero 434, appuntamento al 30 novembre quando uscirà Due minuti a mezzanotte – sottotitolo, l’inizio di un nuovo inizio – apertura di una trilogia importante, cui si collegano i recenti Color Fest e Speciale: dopo la rivoluzione durata circa 10 anni, arriva la restaurazione, annunciata dal curatore un paio di mesi fa.
Trama di Dylan Dog 434, Gli infernauti
L’archeologa Sylvie Brides blocca i lavori di un cantiere della metropolitana di Londra: la motivazione è l’affiorare di un involucro che risulta enorme, incredibilmente resistente, privo di peso, non databile, non organico né minerale né metallico. La sospensione causa le ire dell’ingegner Fanshaw, direttore degli scavi, preoccupato dei costi per la Città (100.000 sterline per ogni giorno di ritardo) e delle ripercussioni per il sindaco, suo amico.
Ma Sylvie tiene duro, l’Università le ha chiesto di fermare gli scavi da cui emergano “rovine di interesse storico e culturale”. Inoltre, la sonda rivela un’ulteriore sorpresa all’interno dell’oggetto, che spinge Sylvie – su suggerimento di Bloch – a coinvolgere Dylan Dog: un enorme tentacolo che sembra appartenere a una creatura dei miti di Cthulhu.
Nel frattempo, alcuni anziani vengono ritrovati smembrati, in condizioni che ricordano quelle delle morti di diversi work-watchers avvenute un paio di anni prima, misteriosamente cessate in concomitanza con l’intervento di Dylan Dog – che non ha memoria dell’evento – senza che il caso venisse risolto. L’indagatore dell’incubo era intervenuto con l’anziano Joe Grady (vd appunto il n. 408, Scrutando nell’abisso).
Dovendo restare a disposizione della polizia, Sylvie non può tornare a Birmingham e viene invitata da Bloch a farsi ospitare da Dylan: oltre a essere, come da copione, una bella donna, si trova in sintonia con l’Old Boy e le sue teorie su coincidenze e sincronicità. Naturalmente scoppia la passione. Mentre i due sono in visita a Joe Grady, ricoverato in ospizio, l’anziano ha un malore ma le sue frasi apparentemente deliranti si riferiscono a un nuovo omicidio di un “collega”.
Fanshaw riesce a far togliere l’incarico a Sylvie e a far insabbiare l’indagine di Scotland Yard. Ciononostante, Dylan e la donna decidono di insistere e proseguire le indagini: con un sotterfugio riescono a far uscire Joe dalla struttura e, insieme a Groucho, si introducono nel cantiere. Dylan capisce che l’aspetto della creatura dipende dal pensiero di chi le si avvicina: appassionata lettrice, Sylvie al momento della scoperta stava appunto pensando a Lovecraft e Cthulhu.
Inizia un viaggio pittoresco. sorprendente e spettacolare, caratterizzato da quanto viene associato normalmente agli inferi: riferimenti culturali, il fiume Acheronte, fino all’incontro con Dante, gestito magistralmente da Groucho. Il gruppo prosegue grazie alle indicazioni del sommo poeta e di Joe, che ricorda che per fermare i demoni occorre guardarli negli occhi.
Dylan salva due volte la vita a Sylvie, quindi gli eroi arrivano a un grande cristallo, che offusca le loro menti, ma Joe si sacrifica fissandolo fino a farlo esplodere. A missione compiuta, Dylan Dog perde nuovamente i ricordi di quanto avvenuto.
Sviluppo
Pur con diversi punti di contatto con il numero 408, l’albo offre una lettura appassionante e ricca di sorprese.
Torna il concetto di sincronicità junghiana, che possiamo sintetizzare come la simultaneità di più eventi connessi ma non legati da rapporto causale, bensì da un’analogia di significato o contesto. Sostenuta già nel n. 408 da Joe, la teoria di Jung viene sostanzialmente citata anche dal sovrintendente Bloch.
Nella stanza di Joe campeggia il poster del libro Paradox. The Nine Greatest Enigmas in Science (in italiano La fisica del diavolo) di Jim Al-Khalili, mentre l’anziano sta leggendo The Holographic Universe saggio del 1991 di Michael Talbot (pubblicato in Italia nel 1997 come Tutto è uno), con cui l’autore descrive la possibilità di un modello olografico per tutto l’universo, in grado di spiegare, tra le altre cose, proprio le sincronicità. Sempre sul tema, sul tavolo si vede The Cosmic Hologram (L’ologramma cosmico) di Jude Currivan.
Nella seconda parte del racconto, Groucho ha un ruolo rilevante, non solo in termini comici ma anche nello sviluppo della trama: Dylan gli riconosce dei guizzi di genialità, pur affermando di detestarlo, ricordando che fa continuamente battute non richieste e soprattutto stuzzicandolo – passaggio tra i più divertenti dell’albo – quando il comico definisce Dante solo un’imitazione, un sosia di cui non è bene fidarsi. Improvvisando un linguaggio rinascimentale (teoricamente inglese), l’assistente dell’Old Boy dialoga con Dante e lo convince a fornire informazioni utili.
Trovano spazio anche Rania e Carpenter, intenti a investigare sulle morti misteriose: il primo sembra dare per scontato che la prima vittima sia stata uccisa dalla moglie, mentre la donna lo ritiene improbabile. Le divergenze tra i due e con Bloch proseguono, quando Carpenter nega la relazione tra questo caso e quelli dei work-watchers di due anni prima, e soprattutto quando Rania non approva la sua posizione rispetto al coinvolgimento di Dylan Dog, l’insabbiamento dell’indagine e l’obiettivo principale.
I disegni di Simeoni sono molto curati e ricchi di dettagli, in particolare nelle tavole dedicate agli scavi e all’immaginifico viaggio intrapreso dai protagonisti nell’ultima parte dell’albo, basato su uno stratagemma non originale (il male che prende la forma pensata dalla vittima) ma piuttosto efficace. Il tratto dell’autore conferisce anche grande espressività ai personaggi (forse con qualche variazione di troppo nella fisionomia di Dylan Dog).
Le tavole si distinguono per una discreta variabilità di composizione, di inchiostrazione (ampio uso del nero, retinato, chiaroscuro). Lo stile varia a seconda della scena, sconfinando talvolta nel comico e più spesso nello splatter, quando vengono ritrovate le anziane vittime: elemento che troviamo nella copertina – come di consueto firmata dai fratelli Cestaro – un primo piano (caso raro per le copertine dell’indagatore dell’incubo) dove Dylan Dog non è smembrato ma privo di occhi e sanguinante.
Un ruolo importante spetta allo spirito anarchico di Joe: si fa beffe della burocrazia (ridicolizza termini come “ordini superiori” mettendoli a confronto con la cosmologia quantistica), della stampa (che mente anche quando tace) e delle guardie del cantiere (di cui si sbarazza con grande facilità). Sembra ispirare anche i suoi compagni d’avventura: Dylan contesta a Bloch di avere le mani ancora più legate da quando è sovrintendente, Sylvie disobbedisce agli ordini e mette a rischio la carriera continuando a occuparsi del cantiere anche dopo aver perso l’incarico.
Partendo dalla trama e i temi di Scrutando nell’abisso, Simeoni confeziona una storia originale e appassionante, con trovate narrative e grafiche che aumentano man mano che si prosegue con l’indagine e il viaggio nell’abisso.
L’autore
Dopo l’esordio nel settore pubblicitario, Gigi Simeoni è approdato al fumetto con Acme/Macchia Nera, per i quali ha creato i personaggi Zompi, Dr Jekill & Mrs Hyde, Lupo Mannaggia. A metà anni ’80 ha disegnato alcuni episodi di Progetto Eden (Eura editoriale).
Dal genere grottesco è passato a quello umoristico: per Nick Carter di Bonvi ha ideato Mac Murphy. Dagli anni ’90 ha firmato Lazarus Ledd (Star Comics) e pubblicato storie su Intrepido. Nell’ambito di un team artistico ha creato la serie horror-poliziesca Full Moon Project (Edizioni Eden) e quella cyberpunk Hammer (Star Comics).
Dal 1995 Simeoni collabora con Sergio Bonelli Editore, come disegnatore e poi come autore completo, in particolare per Nathan Never, Romanzi a Fumetti, Le Storie, Tex Willer, Brendon, Gregory Hunter, Volto Nascosto. Dal 2013 scrive e disegna per Dylan Dog.
Per la serie principale ha firmato Anarchia nel Regno Unito (disegni), n. 339, Nel fumo della battaglia (autore completo), n. 343, Il sapore dell’acqua (testi), n. 344, Miseria e crudeltà (testi), n. 354, Il passo dell’angelo (autore completo), n. 368, Dormire, forse sognare (testi), n. 378, Il tango delle anime perse (testi), n. 379, La macchina che non voleva morire (testi), n. 384, Scrutando nell’abisso (testi) n. 408, La vita e il suo contrario (testi), n. 427.
Sempre per l’indagatore dell’incubo ha firmato Passaggio per l’Inferno (disegni), Il respiro del Diavolo (testi) e Delitti e castighi (testi) Color Fest n. 7, 15 e 33, Il binario morto e Musica per corpi freddi, Maxi Dylan Dog n. 33 e 34, L’intervesta (disegni) 16 pagine, Dylan Dog Libri n. 12 – Talks (disegni), L’isola del male e Lei abita ancora qui (autore completo) Oldboy n. 3 e 9.