Ace of Hearts è un manga made in Italy scritto e disegnato dalla giovane Shiru Midoriiro, pubblicato dalla casa editrice Shockdom; il primo volume della serie è stato pubblicato nell’aprile del 2021. Il secondo è stato pubblicato il 22 settembre scorso ed è disponibile all’acquisto sul sito della casa editrice al costo di 8 euro.
La trama di Ace of Hearts
I giovani Lian e Noha si intrufolano in un collegio perché non hanno un posto dove stare. Il primo è fuggito in seguito ad un attacco nella magione in cui abitava, mentre il secondo pare che una casa non l’abbia mai avuta. Monsieur Kimmer, direttore dell’istituto, decide di accoglierli e i due iniziano una nuova vita tranquilla.
Ma l’idillio dura poco: i due scoprono infatti di essere “sindromati“, ossia in possesso di capacità che potrebbero tornare utili all’esercito. Quella di Lian è poi una sindrome molto rara, che il ragazzo fatica a controllare, provocando per cui grande caos nell’istituto. Kimmer, tuttavia, pare intenzionato a mantenere il segreto. Quali sono le sue reali intenzioni? Cosa si nasconde dietro l’interesse che Leroi, suo nipote, nutre per Lian?
Nel secondo volume Lian deve vedersela con Cerise, la pianta carnivora di Leroi, che riesce a sconfiggere ricorrendo ai suoi poteri; nel corso dello scontro Noha rimane gravemente ferito. Una volta placato il caos, Lian conosce Fox, studente in possesso dei poteri del dio Toth e in grado di manipolare la psiche; scopre anche che nel collegio è nascosta una misteriosa ragazza. Nuovi misteri fanno capolino nel secondo capitolo di questa intrigante serie.
Impressioni
Nel primo volume siamo stati introdotti nel mondo di Ace of Hearts e siamo stati lasciati con numerosi interrogativi. I molti personaggi introdotti hanno ognuno qualcosa da nascondere e in questo secondo volume alcuni di questi misteri vengono chiariti: la narrazione è svolta in forma di lettere che Vanil Ndieye scrive ad un ignoto personaggio, mentre ormai uscito dal collegio si ritrova a vivere in una bella magione assieme ad una ragazza di nome Guenn e quindi la narrazione frappone il presente ai racconti del collegio.
La modalità narrativa è veramente interessante e consente alla storia di conservare sempre il giusto alone di mistero, proprio perché a narrare non è un personaggio onnisciente, ma qualcuno che può conoscere solo ciò di cui ha avuto esperienza diretta.
La trama risulta confusionaria in qualche punto, anche a causa del grande numero di personaggi che nascondono segreti e misteri che vengono rivelati pian piano con il proseguo della storia. A parte questo punto debole, la trama dalle tinte dark e con numerosi elementi horror lascia nel lettore la curiosità di proseguire la lettura per scoprire quali misteri si celano tra le mura del collegio e dietro ognuno dei protagonisti. Al tutto concorre un buon numero di gag che serve ad equilibrare e stemperare le tinte cupe del manga.
Anche gli elementi narrativi sono molto interessanti, grazie al richiamo degli animali mistici e sacri in parte derivanti dalla cultura egizia (ad esempio Toth o l’Ankh); lo stile di disegno e l’atmosfera del manga ricordano a tratti Pandora Hearts di Jun Mochizuki. Il disegno è uno dei punti forti della serie: nonostante la giovane età l’autrice riesce infatti a sfruttare uno stile estremamente dettagliato e degno dei migliori mangaka, estremamente adatto al genere e alle atmosfere della narrazione.