Cyberpunk: Edgerunners è una serie anime di dieci episodi prodotto da Studio Trigger e CD Projekt ed è stata pubblicata su Netflix il 13 settembre 2022. Ispirata al videogioco Cyberpunk 2077, prodotto da CD Projekt e pubblicato il 10 dicembre 2020, la serie, chiaramente di ispirazione cyberpunk, è diretta da Hiroyuki Imaishi ed ha il character design di Yoh Yoshinari. Ha ottenuto ampi consensi da parte della critica, che ne ha elogiato la realizzazione grafica, le animazioni e la trama.
La trama di Cyberpunk: Edgerunners
La serie è ambientata in un mondo distopico insidiato da criminalità, corruzione e impianti cibernetici, nell’anno 2076. David Martinez è un giovane ragazzo che vive nei bassifondi di Night City assieme alla madre Gloria. Per riuscire a dargli un futuro dignitoso, la donna fa enormi sacrifici, ma riesce a fargli frequentare la prestigiosa Accademia Arasaka, in modo da consentirgli un giorno di scalare le vette dell’azienda omonima.
Quando modifica illegalmente un cyber-ware, un dispositivo cibernetico utilizzato durante le lezioni, David costringe sua madre al pagamento dei danni provocati al sistema della scuola. Durante il ritorno a casa, tuttavia, rimangono coinvolti in una sparatoria e Gloria muore. Rimasto senza più nulla, David scopre che la madre aveva rubato un impianto Sandevistan, un esoscheletro militare in grado di dare abilità sovrumane. Dopo esserselo impiantato comincia a entrare nel mondo della criminalità e decide di continuare a vivere come edgerunners, mercenari del mercato nero noti anche come “cyberpunk”.
Impressioni
Cyberpunk: Edgerunners è una serie spettacolare, che sa unire in modo capace azione e drammaticità, con lo stile grafico unico e subito riconoscibile dello Studio Trigger. Il tutto è perfettamente incastrato nel mondo di ambientazione, scuro, cupo, angosciante; qualcosa di perfetto per un’opera distopica come Cyberpunk ed una resa straordinaria del videogioco d’ispirazione.
La trama è drammatica, frenetica e coinvolgente: in soli dieci episodi ci porta a seguire la tragica epopea di David e del suo gruppo di criminali, alle prese con i loro tentativi di sopravvivenza in un mondo corrotto ed ostile. Perché non sono solo le loro missioni criminose a costituire un pericolo per loro, ma anche le varie modifiche fisiche cui si sono sottoposti: nel mondo di Cyberpunk è infatti possibile modificare il proprio organismo con protesi cibernetiche ed è questo a rendere qualcuno un vero e proprio edgerunner. Ma più modifiche vengono introdotte, più la persona mette a rischio la propria salute mentale, trovandosi costretta ad assumere medicinali che a lungo andare perdono la loro efficacia.
Ed è qui che si inserisce la vera e propria drammaticità dell’opera e forse uno dei messaggi che vuole trasmettere: pare quasi mostrare quanto la tecnologia rischi di far perdere l’umanità a chi vi ricorre in modo troppo massiccio.
Ma Edgerunners è soprattutto una serie d’azione: sono numerose le scene di combattimento, rese con grande magistralità dallo Studio Trigger. Il dinamismo è ben lontano da quello di Kill la Kill, il primo anime dello studio, e dimostra quanto si sia evoluto tecnicamente nel corso degli anni. Le scene estremamente frenetiche riescono veramente bene a coinvolgere lo spettatore, lasciandolo con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.
I personaggio hanno un design notevole e dettagliato e una riuscita caratterizzazione: tra i personaggi più interessanti ho riscontrato Lucy, la co-protagonista e amante di David che ha come unico scopo quello di proteggerlo, ricorrendo a qualsiasi mezzo e diventando forse il personaggio più drammatico dell’opera. David, dal canto suo, è un buon protagonista, anche se pare non avere un particolare obiettivo. In realtà punta a realizzare il sogno di Lucy, quello di fare una camminata sulla Luna.
Senza fare troppi spoiler, la tragicità dell’opera è dovuto anche al fatto che, nonostante i protagonisti cerchino di rivalersi sulla società, il finale è anticipato fin dal secondo episodio. E questo rende l’ultima scena veramente angosciante.