Anche quest’anno il settembre palermitano è stato animato dal Palermo Comicon che per la sua settima edizione ritorna nel periodo dell’anno che ha occupato dalla sua nascita, nell’ormai lontano 2015.
Anche quest’anno, la convention è stata ospitata nella suggestiva location dei Cantieri culturali alla Zisa che è diventato il luogo prescelto da quando la Fiera del Mediterraneo che ha tenuto a battesimo il Comicon dalla sua nascita, si è trasformata in un Hub da cui è stata diretta la lotta alla pandemia di Covid-19.
Oltre al ritorno nel mese di settembre, potremmo definire Palermo Comicon 2022 la prima edizione post pandemia; infatti, pur non essendo in effetti terminata l’emergenza sanitaria, questa è stata la prima edizione dal 2019 (nel 2020 la kermesse non si è tenuta) in cui si è vissuta un’atmosfera di normalità.
Fatta questa dovuta introduzione, passiamo alla “sostanza” con il racconto della nostra visita della fiera, avvenuta venerdì e domenica così da avere un quadro più completo della situazione.
Location
Come già detto, per la prima visita abbiamo scelto il venerdì pomeriggio così da poter girare la fiera in relativa tranquillità, evitando la prevedibile ressa del fine settimana e al tempo stesso quei piccoli problemi che possono capitare il primo giorno di una fiera.
Il tempo di ricevere il benvenuto e il pass dall’organizzazione, grazie al presentissimo Francesco che ci ha seguiti ed è stato il nostro facilitatore in tutti i sensi, abbiamo potuto esplorare la location che per sua natura non è lineare e talvolta non facilita la visita a chi non la conosce o non ha esaminato in anticipo la mappa.
I Cantieri Culturali alla Zisa, per chi non li conosce, sorgono infatti nell’area delle Officine Ducrot e dell’omonimo Studio, che nei primi anni del ‘900 costituivano un’eccellenza nella progettazione e realizzazione di mobili di pregio in stile Liberty a cui lavorarono grandi nomi come Ernesto Basile, Ettore De Maria Bergler e altri grandi nomi dell’epoca, dando vita ad una produzione di grande pregio di cui possiamo ammirare alcuni esemplari a Montecitorio oppure all’interno del Grand Hotel Villa Igiea.
Oggi all’interno dell’area sono presenti la sede palermitana della Scuola nazionale di cinema, il cinema pubblico Vittorio De Seta, laboratori dell’Accademia di Belle Arti, il Centro internazionale di fotografia che è stato diretto fino alla sua morte da Letizia Battaglia e a lei è ora inititolato e numerosi spazi utilizzati per attività culturali di vario genere.
La sua origine e l’uso contemporaneo fa si che la zona utilizzabile per il Comicon sia stata necessariamente limitata negli spazi e frammentata all’interno delle strutture presenti.
Superato l’ingresso e i botteghini, ci siamo resi subito conto come il cuore del festival si sviluppasse lungo uno dei viali principali, battezzato opportunamente Pop Market.
Con un effetto che sicuramente avrà mandato in visibilio gli appassionati, nello spazio di un centiaio di metri erano allineati la quasi totalità degli stand presenti e dedicati alla vendita di action figures, abbigliamento e gadget vari appartenenti al mondo dei fumetti, dei videogames e più in generale al mondo nerd.
Se il Pop Market si trovava subito alla destra dell’accesso, a sinistra, nell’area denominata Spasimino (che nel nome richiama la più famosa chiesa di Santa Maria dello Spasimo, anch’essa oggi sede di eventi culturali) il visitatore poteva trovare un angolo dedicato ai gruppi a tema Harry Potter, Star Wars (con l’accademia di lightsaber), Marvel e poi un angolo dove poter aggiustare i costumi, provare qualche lezione base di parkour, cimentarsi in competizioni medievali e fermarsi alla taverna o prendere parte alla versione di Un Due Tre vista all’interno di Squid Game.
Difronte, l’area NOZ ospitava un primo angolo dove rifocillarsi al bar, e l’area dedicata ai giochi da tavolo e di carte, con qualche stand dove comprare i titoli più giocati.
Tornando nel viale principale era possibile entrare nello Spazio Zero, un primo capannone (un po’ angusto in realtà) che fungeva da centro per la componente videoludica del festival; niente di trascendentale, giusto qualche postazione per i tornei di eSport, nello specifico Fifa 22 su PlayStation 5, uno stand con l’unico negozio specializzato dell’intera fiera e una piccola area dedicata al meet & greet con cosplayer famosi e i doppiatori ospiti.
Tornando all’aria aperta, prendendo al contempo qualche preziosa boccata di aria più o meno fresca, dal Pop Market la strada si sdoppiava nuovamente: a sinistra una nuova e più grande area food all’aperto, con numerose proposte che spaziavano dal gelato agli snack giapponesi, passando per il Bento che si snodava difronte allo Spazio Open che ha ospitato il palco su cui si sono succeduti talk show, concerti e ovviamente l’evento conclusivo ovvero la gara cosplay.
Alle spalle, l’area VIP dove gli ospiti si rifocillavano e rilassavano e dove abbiamo potuto fare un’interessante chiacchierata con Barbara Canepa, che leggerai tra qualche giorno.
Ma la parte, per noi, più importante stava dal lato opposto, dove in rapida successione trovavamo la Sala Perriera, dedicata ai meet & greet e ai panel con gli ospiti intervenuti, il già citato centro fotografico che per l’occasione ha ospitato un paio di mostre (essenziali e francamente evitabili) e sopratutto il padiglione delle Tre Navate, il cuore pulsante dell’anima fumettistica della fiera.
Proprio li, infatti, erano presenti tutti gli ospiti e gli stand dedicati alla nona arte, ma in questo caso è opportuno spendere qualche parola in più, per cui ti rimando alla seconda parte del nostro resoconto.
Basta un po’ di pazienza e troverai tutto sempre qui su iCrewplay!