Il quarto episodio della serie She Hulk: Attorney at Law si intitola Is This Not Real Magic? e porta le arti mistiche nelle aule di tribunale, per stabilire se possano essere soggette a divieti. Alla regia sempre Kat Koiro, mentre la sceneggiatura è di Melissa Hunter e della creatrice dello show, Jessica Gao.
Trama
Donnie Blaze è un prestigiatore che si esibisce a Los Angeles nel Mystic Castle di Cornelius Willows. Cercando di conquistare il pubblico, inizia a usare uno sling ring (come quelli del Doctor Strange e dei seguaci dello stregone supremo) per teletrasportare gli assistenti: l’artista è in realtà un ex studente di Kamar-Taj, da cui era stato espulso per uso non etico delle arti mistiche.
L’assistente occasionale, Madisynn, si ritrova un’altra inquietante dimensione, quindi mandata da un demone sulla terra, in particolare sul divano di Wong. Lo stregone supremo, scoperta la causa dell’evento, si rivolge a Jennifer Walters per far causa a Blaze e impedirgli di usare impunemente la arti mistiche.
Intanto Jennifer prova a dare uno scossone alla sua vita sentimentale creando un profilo su un’app di appuntamenti: ottiene pochi riscontri, finché non apre un profilo come She-Hulk.
Le preoccupazioni di Wong si sono rivelate fondate: involontariamente Blaze ha attirato diversi demoni durante uno dei suoi spettacoli. Wong chiede aiuto a Jennifer – costretta a interrompere un raro appuntamento interessante – per cacciare le creature nella loro dimensione, non prima di aver costretto Blaze a rispettare il divieto di esercitare le arti mistiche.
Con il profilo da She-Hulk sono arrivate tante proposte ma sono proseguite le delusioni: tutti gli appuntamenti lasciavano a desiderare, e l’entusiasmo per Arthur – l’affascinante medico apparentemente molto sensibile con cui era impegnata prima dell’interruzione di Wong – viene frustrato quando il dottore scopre l’aspetto “normale” della donna e se ne va. In chiusura, Jennifer riceve una citazione da Titania, che non vedevamo dalla fine della prima puntata: non solo è stata liberata, ma le fa causa per l’uso del nome She-Hulk, che la villain ha registrato.
In una scena post-credit, Madisynn e Wong guardano la serie I soprano e la donna chiede al mago quali cocktail abbia provato nella sua vita.
Sviluppo
In questa puntata la rottura della quarta parete viene ancora usata in modo gradevole, come nel riferimento al mago supremo: “Tutti adorano Wong. Rende la serie a prova di bomba su Twitter”. Di nuovo però la stessa comunicazione agli spettatori sottolinea un difetto della serie, che si aggrava con il passare del tempo: gli episodi si reggono sempre più sulla presenza di personaggi già noti al pubblico dell’MCU, come Wong, e dinamiche che spesso esulano dalla protagonista.
Non sembra tanto un problema di interpretazione da parte di Tatiana Maslany o della CGI con cui viene trasformata in She-Hulk – non eccezionale in alcune sequenze, ma abbastanza convincente rispetto a canoni e budget delle serie TV – quanto di scrittura, e di direzione data al personaggio e alla serie. Forse l’accumulo di uscite mette in difficoltà il comparto produttivo per i tempi serrati di lavoro?
Qual è il punto della serie, aldilà della questioni femministe che spesso vengono presentate? Questa puntata è sembrata più piacevole della precedente, ma sostanzialmente non ha toccato la trama orizzontale. Giunti quasi a metà stagione, manca ancora un villain: sarà Titania? O il “capo” di cui parlava la Squadra Demolizione, anche se non sembra trattarsi del Capo (noto avversario di Hulk e She-Hulk nei fumetti, ma in originale è chiamato Leader, mentre la banda parlava di “boss”)?
Stiamo assistendo alla formazione di She-Hulk come eroina, con possibile ingresso negli Avengers? Al tentativo di Jennifer Walters di mantenere la sua professione da avvocato ben separata dalla sua nuova identità (finora con scarso successo, si direbbe)? O alla pacificazione tra le due identità, perché riescano a trovare un equilibrio per convivere pacificamente nella vita privata e lavorativa? Un obiettivo che inizialmente sembrava quasi poter essere acquisito in partenza: Jennifer ha stupito il cugino mostrando di aver immediatamente raggiunto il controllo delle trasformazioni e della fisicità di She-Hulk, grazie anche al fatto di non avere due personalità diverse.
Gli sling ring vengono usati dai maghi di Kamar-Taj per spostarsi da un luogo a un altro, ma Mordo affermava di poter aprire portali anche per altre dimensioni (trattandosi di un concetti usati con “disinvoltura” nei film e serie delle Fasi 3 e 4, è da chiarire se con dimensioni intendesse linee temporali, universi o piani di esistenza). In ogni caso Wong avverte sui pericoli di un uso irresponsabile delle arti mistiche, che può portare a un incrocio tra il piano materiale e quello astrale: qualcosa di più di qualche mostro da ricacciare a casa sua, sembrerebbe.
Riferimenti cartacei
Per ora non ci sono stati riscontri alla comparsa della Squadra Demolizione avvenuta alla fine dello scorso episodio. Danny Blaze, per quanto sappiamo, è un personaggio originale, senza legami con Johnny Blaze, il primo Ghost Rider dei fumetti, creato da Roy Thomas, Gary Friedrich e Mike Ploog, all’esordio nel 1972 in Marvel Spotlight n. 5. Stuntman motociclista, fa un accordo con Mefisto e si lega allo Spirito della Vendetta Zarathos per salvare la vita del padre adottivo. Nella serie TV Agents of SHIELD compariva la più recente versione del personaggio, Robbie Reyes.
Arrivata sul divano di Wong, Madisynn descrive in modo inquietante la dimensione dove è stata: ha incontrato una capra parlante di nome Jake, che l’ha salvata da una fossa di lava in cambio di sei gocce di sangue e che potrebbe mietere l’anima della donna e dei suoi cari. Potrebbe dunque essere un riferimento a Mefisto, sostanzialmente il diavolo nei fumetti Marvel: creato da Stan Lee e John Buscema, è comparso nel 1968 in Silver Surfer n. 3. Il personaggio, già indicato erroneamente come villain della prima stagione di Loki, viene nuovamente indicato come probabile nuovo arrivo della Fase 4.
Viene anche citato anche il Libro di Vishanti, già al centro del film Doctor Strange nel Multiverso della Follia (dove apparentemente viene distrutto): è un potente grimorio che fa il suo esordio nel 1963 in Strange Tales n. 116, creato da Stan Lee e Steve Ditko. Contiene i più potenti incantesimi di magia bianca conosciuti, in molti casi controincantesimi di altre discipline magiche. Sembra avere un numero infinito di pagine, che apparentemente si materializzano dal nulla. Il libro può essere usato per deviare la magia ma non può essere usato per offendere.
La lista delle cose da fare di Jennifer contiene diversi riferimenti ad autori di fumetti: la class-action Jansen fa riferimento al disegnatore e inchiostratore Klaus Jansen (Daredevil e The Dark Knight Returns). La richiesta per Kraft v Soule ricorda David Anthony Kraft e Charles Soule, autori di fumetti di She-Hulk. Infine la disposizione per Lee v Byrne chiama in causa il sorridente Stan Lee, creatore di buona parte dei personaggi Marvel, e John Byrne, autore noto in particolare per i lavori su X-Men, Fantastic Four e She-Hulk (nonché Superman per la DC Comics).
Dalla citazione in giudizio scopriamo che il vero nome di Titania è Mary MacPherran, proprio come nei fumetti, dove la villain è l’avversario principale di She-Hulk. Creata da Jim Shooter e Mike Zeck, fa il suo esordio nel 1984 in Marvel Super Hero Secret Wars n. 3. Una gracile ragazza si ritrova in mezzo alle Guerre Segrete, viene soccorsa da Spider-Woman, fugge con l’amica Marsha e si imbatte nel Dottor Destino che dona loro superpoteri in cambio della fedeltà. L’amica diventa la magmatica Volcana e lei la fortissima e violenta Titania, uno dei personaggi femminili più forti dell’Universo Marvel.
Agli ordini del monarca di Latveria, la donna affronta Thor, Rogue, Wolverine, gli X-Men e She-Hulk: per vincere contro quest’ultima ha bisogno dell’aiuto di altri supercriminali, sviluppando così una rivalità con l’eroina verde. Titania ha sposato un altro nemico dell’eroina, Absorbing Man, con il quale entra ne I signori del male. Nel Nuovissimo Universo Marvel decide di abbandonare il crimine ma le buone intenzioni durano poco. Compare nella serie TV di prossima uscita, interpretata da Jameela Jamil.
She-Hulk
Creata da Stan Lee e John Buscema nel 1980, con esordio su una testata dedicata (dal secondo numero scritta da David Kraft), Jennifer Walters è un’avvocatessa cugina di Bruce Banner, da cui riceve i poteri in occasione di una trasfusione: forza, velocità, agilità, riflessi e resistenza superumane. La forza di She-Hulk aumenta in proporzione alla paura e alla rabbia, ma rispetto al cugino l’eroina rimane lucida e controlla le proprie trasformazioni.
Chiusa The Savage She-Hulk dopo soli 2 anni, il personaggio è stato rilanciato nel 1989 da John Byrne, autore unico di Sensational She-Hulk, che l’ha portata al successo rappresentandola con la consapevolezza di essere un personaggio di fantasia: spesso parla direttamente al lettore.
She-Hulk ha militato negli Avengers, nei Fantastici Quattro, negli Eroi in vendita, nei Difensori, nei Fantastic Force e nelle Liberatrici. Ha inoltre agito come consulente legale per supereroi. Tra gli avversari principali, Titania, Nicholas Trask, Unum, Ultima, Captain Rectitude, Abominatrix. Jennifer ha avuto a che fare spesso anche con i nemici del cugino, come il Capo, il già citato Abominio, l’Uomo Assorbente, Red Hulk e Red She-Hulk.