Un tuffo nel passato, quando il Vietnam era ancora giovane e doveva decidere se aprirsi al mondo o rimanere chiuso in sé stesso.
Il nono volume di Dien Bien Phu è disponibile per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
La trama di Dien Bien Phu 9
Si parte dal 1819, al termine del regno di Gia Long, imperatore del Vietnam che ha resistito a innumerevoli invasioni straniere, proprio grazie alle armi moderne portate dagli occidentali, una condizione molto simile a quanto accaduto in Giappone. Gia Long è rappresentato come un gigante invincibile, ma dovrà presto soccombere all’età. Alla sua morte, la guerra di successione è vinta da Minh Mang, più chiuso verso l’esterno rispetto a suo fratello Canh, il primogenito.
Arriviamo al 1905, con il quarto imperatore della dinastia Nguyen, ormai un burattino nell’Indocina francese. Noi seguiamo però Cuong De, discendente di Canh e quindi escluso da ogni decisione, ma forse per questo più libero, senza una preoccupazione. Cuong sarà il bersaglio di Phan Boi Chau, ideologo e rivoluzionario, che si serve della Nonna, allora ventenne, per fare breccia nel cuore di una possibile pedina politica. Cuong andrà in Giappone a cercare consenso, ma non avrà successo.
Finalmente torniamo nel 1968, negli ultimi giorni dell’offensiva del Tet. Il palazzo imperiale è ormai in rovina, un’ombre del suo antico splendore. I vietnamiti provano a condurre iniziative che ottengono qualche successo, ma la potenza americana è troppo per qualunque avversario.
L’opera
In attesa delle battute finali, Daisuke Nishima si prende un po’ di tempo per ripercorrere alcuni importanti passi del passato del Vietnam. Al di là delle allegorie, ci presenta un Paese complesso, composto da diverse anime e costretto in una serie di conflitti in cui è vittima inconsapevole.
I soliti bollettini di fine capitolo acquistano un nuovo peso, tra la descrizione del teatro tradizionale delle marionette, la storia leggendaria di Hung Vuong, il primo unificatore, o del tempio di Thien Mu, la pagoda di sette piani, edificio storico divenuto base della resistenza.
Hikaru Minami è ancora una volta uscito dalla scena, ma dato il suo comportamento, la sua assenza quasi non si avverte. Certo, notiamo alcune similitudini con Cuong De, chissà che quei riferimenti non portino da qualche parte.
E’ stato emozionante poter osservare la Nonna da giovane, possiamo rivedere in lei la Principessa, due eroine di diverse epoche, con uno scopo comune.
Un volume in cui la guerra cala in secondo piano, in favore di intrighi, manipolazioni, dialoghi mancati. Comunque lo si guardi, questo Vietnam sembra immune alla risoluzione pacifica dei conflitti.
Quasi a sottolineare questo aspetto, possiamo vedere molta meno allegoria e molta più realtà, tra i lanciamissili, i carri armati e i fucili. La guerra comincia a diventare una cosa vera, che possiamo avvertire sulla nostra pelle.
Scheda Tecnica
Formato: 12×18 cm, bianco e nero
Pagine: 288
Autore: Daisuke Nishima
Traduzione: Gigi Boccasile