Bentornato in questa nuova recensione! Quest’oggi, per continuare a celebrare il pride month, parleremo di un’opera recentemente pubblicata da Star Comics, intitolata Boys run the riot.
Boys run the riot è una serie di quattro volumi scritti e disegnati da Keito Gaku, un autore transgender. La storia è raccontata dal punto di vista del protagonista, mostrando spesso le reazioni delle persone accanto a lui.
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E adesso iniziamo con la nostra recensione!
La trama di Boys run the riot
Ryo è una ragazza, ma adora vestirsi da ragazzo, le piacciono le ragazze ed è consapevole di essere transgender, con il cuore di un uomo e il corpo di una donna. Anche a scuola non sopporta di indossare la divisa scolastica, che le ricorda costantemente di trovarsi in un corpo sbagliato, e infatti si veste sempre con una semplicissima tuta.
Incapace di confidarsi con altre persone (in primis i suoi genitori che la vedono solo come una ragazza con dei gusti da maschiaccio), si arrende quasi a non esprimersi mai per la paura di essere giudicato.
Un giorno arriva in classe un ragazzo di un anno più grande, costretto a frequentare l’anno precedente per via di alcuni problemi: si tratta di Jin, un ragazzo che non si fa problemi a mostrare quello che è, anche se il suo aspetto è completamente diverso rispetto a quelli di tutti gli altri.
Poco tempo dopo, Jin e Ryo si incontrano in un negozio di indumenti maschili. Riconoscendo una certa affinità nei confronti di Ryo, Jin le propone di aprire e gestire insieme un nuovo brand.
Impressioni su Boys run the riot
All’inizio, non sapevo cosa aspettarmi nel leggere un’opera con un protagonista transgender: è una categoria di persone che raramente viene rappresentata in certe opere, e ancora di meno è protagonista di manga.
Nonostante tutto, la storia mi ha davvero colpito e, una volta iniziato a leggere il volume, è stato praticamente impossibile fermarsi.
Il protagonista, Ryo, è un’adolescente transgender, e questa cosa forse rende ancora più difficile il suo esprimersi. L’ambiente, per nulla tollerante, non fa altro che peggiorare la situazione, tanto che Ryo decide semplicemente di chiudersi a riccio e impedire agli altri di mostrare la sua vera natura.
Jin è invece di tutt’altra pasta: in un certo senso, sembra un sempliciotto che ha sempre avuto tutto dalla vita e che non ha mai vissuto le stesse difficoltà di Ryo, essendo nato uomo. Tuttavia, a differenza degli altri, lo apprezza e fa quanto possibile pur di capirlo.
Interessantissimo è anche un ulteriore personaggio, Itsuka Todo, un ragazzo con la passione della fotografia, anche lui spesso sottomesso e incapace di esprimersi ma che, grazie ai consigli dei suoi due compagni di classe, troverà il coraggio per iniziare a cambiare.
L’intervista alla fine del volume, fatta da una rivista americana (primo Paese straniero che ha pubblicato il manga), nella quale l’autore racconta di alcune delle sue difficoltà nel farsi riconoscere e del motivo per il quale ha scelto come tema la moda per poter narrare la storia.
Di notevole qualità anche il box che Star Comics ha creato per poter contenere tutti e quattro i volumi della serie.
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