Nuova avventura del Cavaliere Lunare, personaggio finora inedito dell’MCU. Vediamo che cosa è successo nel quarto episodio, La tomba, e quali sono stati i riferimenti ai fumetti. Per gli aspetti “meno cartacei” di Moon Knight, rimandiamo alle recensioni della redazione cinema. Per conoscere meglio il personaggio, abbiamo indicato alcuni volumi Panini dedicati proprio a Moon Knight.
Trama di Moon Knight, episodio 4
Steven è ancora fuori combattimento dopo aver aiutato Khonshu a spostare il firmamento: Layla lo nasconde per difenderlo dagli adepti di Harrow, di cui riesce a sabotare il veicolo con un razzo di segnalazione. Intanto Selim, l’avatar di Osiride, mette l’ushabti dello stesso Khonshu insieme ad altri in una galleria nella Camera degli Dei.
Per impedire il ritorno di Ammit, Marc/Steven e Layla cercano di arrivare prima di Harrow all’ushabti, la statuetta dove la dea è stata imprigionata. La donna non è contenta di non essere stata messa al corrente del patto tra i due, che prevede la sparizione del marito una volta conclusa la missione. Nei dialoghi tra le due personalità, mediati dai riflessi, Marc chiede di riprendere il controllo, ma Steven vuole occuparsi della missione e dice che può contare sul Layla.
Tra Steven e Layla c’è del tenero, ma prima che lei lo baci lo studioso le rivela che Marc la allontana solo per proteggerla, per evitare che diventi la prossima avatar di Khonshu. La donna è affascinata, Steven le dà la sincerità che Marc le nega. Parlando del padre di Layla, Steven afferma che sarebbe felice di sapere che la figlia prova l’esistenza delle divinità egizie. C’è tensione tra Steven e Marc: il mercenario è grato per la sincerità dello studioso ma è innervosito dal bacio con Layla.
Arrivati alla tomba indicata dalla mappa, Steven riesce ad interpretare l’occhio di Horus, simbolo reale di protezione nell’Aldilà: è una mappa della tomba e le sue parti corrispondono a sei percorsi e ad altrettanti sensi (la mente e i cinque ordinari).
Su un’altra tomba, i due vedono sangue fresco e ossa: vedono, di nascosto, un sacerdote Heka trascinare Billy, uno degli adepti di Harrow, e prelevarne gli organi secondo gli antichi rituali. Una volta scoperti, la coppia riesce a scappare ma si separa. Steven trova una tomba regale: dalle scritte in macedone capisce che si tratta di quella di Alessandro Magno e che anche questi fu un avatar di Ammit. Quando il conquistatore liberò l’Egitto dai persiani, fu acclamato come figlio di Amon e incornato faraone; in seguito rispettò il culto locale e alla morte si fece mummificare come i sovrani egiziani.
Arriva anche Harrow, il quale dice a Layla che non si sa chi sia il mercenario che ha ucciso suo padre, l’archeologo Abdullah El Fallouy: allude a una responsabilità di Marc, che si ricorda di un uomo con una sciarpa fucsia con disegni di scarabei, fatta a mano dalla figlia. Anche l’avatar di Ammit dice alla donna che il padre sarà contento delle sue scoperte archeologiche che dimostrano l’esistenza delle divinità egizie.
Steven recupera l’Ushabti di Ammit dall’esofago della mummia di Alessandro Magno: trattandosi della “voce” di Ammit, la bocca è un nascondiglio appropriato ma difficilmente preso in considerazione dai saccheggiatori. Arriva Layla, che chiede di parlare con Marc per sapere la verità: il mercenario rivela che il suo socio era diventato avido e uccise tutti i presenti, sparando anche lui, che è stato risparmiato solo dall’intervento di Khonshu. Layla capisce che è stato il senso di colpa di Marc a farli incontrare.
SPOILER Sopraggiunge Harrow: Marc ferma i suoi adepti, ma il guru gli spara due volte al petto. Ritroviamo il mercenario – in preda al delirio? – in un ospedale psichiatrico dove persone e dettagli ricordano le sue esperienze come Moon Knight.
Vediamo un film a basso budget, Tomb buster, dove il protagonista si chiama Steven Grant e vive avventure alla Indiana Jones (in cui ha un ruolo importante una divinità lunare), quindi un pupazzo con le fattezze del supereroe protagonista della serie, Layla, Crawley e Donna e altri personaggi della serie sono pazienti dell’istituto, infine Harrow è il direttore che cerca di convincere Marc che i suoi ricordi sono invenzioni.
Marc vede nell’ufficio altri elementi familiari: il bastone di Harrow, l’immagine del villaggio alpino dove lo ha incontrato e statua di coccodrillo. Infine ricorda che Harrow gli ha sparato e scappa, sebbene rallentato dalla sedazione. Da un sarcofago (!) vede uscire Steven: i due si incontrano fisicamente per la prima volta e si abbracciano. Proseguendo la fuga, incrociano un altro sarcofago (quello di Jake?), infine un ippopotamo antropomorfo in abiti egizi: benché non particolarmente inquietante, fa urlare i due, che corrono via.
Sviluppo
La terza identità del protagonista, che ipotizziamo essere il tassista Jake Lockley, potrebbe essere apparsa nel riflesso della tomba di Alessandro Magno: sembra avere i baffi e non parla con gli accenti di Marc e Steven.
Potrebbe essere stato Jake a invitare la collega di Steven nella steak house (l’inglese è vegetariano e non ricorda l’invito, Marc è innamorato di Layla e poco propenso alle galanterie), a comprare il pesce “monopinna” in un negozio diverso da quello di Steven, ad aver eliminato gli adepti di Harrow quando nessuno degli altri due ricorda di averlo fatto. Potrebbe anche essere il “partner” che ha ucciso i partecipanti alla missione archeologica del padre di Layla. Rappresenta il lato oscuro delle personalità quanto Steven è la parte positiva.
L’ippopotamo antropomorfo dovrebbe essere Tueret, la dea egizia della gravidanza, figlia del dio sole Ra, raffigurata appunto come un ippopotamo (con le zampe di leone e la coda di coccodrillo), spesso pacificatrice di conflitti o purificatrice dei morti.
Il finale, un po’ sopra le righe e connotato da un umorismo meno raffinato rispetto a quello usato finora nella serie, si collega difficilmente con quanto successo in precedenza senza negarlo integralmente, a meno che non si tratti semplicemente di un delirio. L’indizio rilevatore potrebbe essere stato dato dal dottore con le fattezze di Harrow, il quale spiega a Marc che viviamo in un mondo psichico (intendendo che gli oggetti hanno un significato diverso a seconda di chi li osserva): nei fumetti di Moon Knight il protagonista sperimenta spesso un mondo psichico dove coesistono le sue personalità.
Riferimenti ai fumetti
Quanto scopriamo sul padre di Layla e il ruolo di Marc nella sua morte conferma come il personaggio femminile sia ampiamente ispirato a Marlene Alraune, che nei fumetti è la moglie del protagonista e figlia del professor Peter Alraune, ucciso nella missione in cui Marc viene rianimato da Khonshu e diventa Moon Knight. Nei racconti sulla vicenda, scopriamo che Marc non ha impedito al socio di uccidere le persone presenti nello scavo: nelle prossime puntate comparirà Raoul Bushman, nei fumetti autore del massacro e primo avversario del Cavaliere Lunare?
Il finale, almeno in parte legato al disturbo dissociativo del protagonista, sembra citare la run di Bendis e Maleev, in cui Marc Spector usa l’identità del miliardario Steven Grant per avviare una casa di produzione che crea pellicole sulle avventure di Moon Knight, ma soprattutto quella di Jeff Lemire e Greg Smallwood, dove Marc è in un manicomio gestito dal dottor Emmet, avatar di Ammit, e i finti poliziotti Bobbi e Billy sono inservienti. Anche nei fumetti la struttura in cui viene rinchiuso Spector si chiama Putnam Psychiatric Hospital (introdotto in Moon Knight Vol. 8 n. 11 del 2017).
Moon Knight, il fumetto
Ideato da Doug Moench e Don Perlin, Moon Knight fa il suo esordio nel 1975 sul n. 32 di Werewolf by Night: Marc Spector, ex agente CIA, atleta e pugile, è un mercenario ingaggiato dai villain per cacciare Licantropus (Jack Russell), di cui diventa presto alleato. Spector viene assoldato da Raoul Bushman per una spedizione in Sudan alla ricerca del dio egizio Khonshu: trovata la statua della divinità, Bushman uccide gli archeologi Peter e Marlene Alraune e lascia Marc in fin di vita.
Spector si risveglia davanti alla statua di Khonshu, che gli chiede di servirlo come Cavaliere Lunare della Vendetta. Tornato negli USA con la statua, diventa dunque l’eroe mascherato Moon Knight, assistito dall’amico pilota Jean-Paul DuChamp, detto Frenchie. Oltre a sentire la voce di Khonshu, Spector soffre di personalità multipla e usa altre identità, come Jake Lockley, Steven Grant, Yitzak Topol (cacciatore di nazisti).
Moon Knight ha diversi poteri, che aumentano di notte e ancora di più con la luna: forza, resistenza, agilità, velocità, invisibilità al buio, fattore di guarigione, immunità a controllo mentale, telepatia, virus, droghe e veleni. Talvolta il personaggio milita nei Secret Avengers.