Disponibile dal 7 aprile il sesto numero de I racconti di domani, dal titolo Domani andrà meglio. Il volume, cartonato di 64 pagine a colori in formato 22 x 30 cm, sè in vendita a 19 euro in libreria, fumetteria e online. I disegni e la copertina sono a cura di Angelo Stano, i colori di Sergio Algozzino.
La collana ha diverse caratteristiche che la differenziano da quasi tutte le collane dell’indagatore dell’incubo: il ruolo marginale (o nullo) di Dylan Dog, la periodicità (tra un volume e l’altro possono passare 11 mesi o anche solo uno), il fatto che i racconti di Tiziano Sclavi siano autoconclusivi, con lunghezze molto diverse, mentre disegni e copertina sono, nel singolo volume, affidati allo stesso artista del team Bonelli. Il creatore di Dylan Dog inserisce in questi racconti i temi a lui cari e il suo pessimismo, che sulla testata principale era più sfumato.
Trama di Dylan Dog, I racconti di domani 6
Adam parte come una storia da Ai confini della realtà, poi diventa un’interessante riflessione che, partendo dalle implicazioni della realizzazione di un computer con autocoscienza, si interroga sui concetti di realtà, esistenza e – appunto – coscienza, naturalmente con sviluppo e finale alla Sclavi. L’invasione è un brevissimo ma suggestivo divertissement di cui è meglio non svelare nulla.
Ne l’orchera il protagonista è un corsaro della Regina Elisabetta I che trova una mappa per un’ultima avventura, un viaggio in una sconosciuta isola del nord dove spera di trovare, appunto, l’orchera, un animale mitologico. Il viaggio diventa metafora della vita, delle sue difficoltà. Arrivati in vista dell’isola, metà dell’equipaggio è morto, il comandante si pone le classiche domande “Da dove veniamo? Dove andiamo?”. Passano i giorni, viveri sono finiti, la meta non si avvicina e il corsaro rimane solo, interrogandosi ancora sul senso della vita.
Maschere racconta l’acquisto di una villa enorme, che sembra la classica dimora degli orrori. Ne i figli delle stelle una famiglia viaggia in automobile e si ferma vedendo una macchina incidentata sul bordo della strada. Non trovando nessuno, prova a ripartire, ma invano…
In Eliza Kazan, la giornalista, tra i pochi personaggi ricorrenti de I racconti di domani, ha un attacco di sincerità: un problema tecnico che viene prontamente risolto. In Dejavù, Dylan Dog entra ancora una volta da Safarà, rimanendo sconvolto dalle rivelazioni di Hamelin.
Sviluppo
Angelo Stano ha dichiarato che questa è, per il momento, l’ultima collaborazione con Sergio Bonelli Editore: si dedicherà a progetti personali, altrove. Una perdita per la casa editrice e per chi ama l’indagatore dell’incubo. Se Tiziano Sclavi è la penna da cui nasce il personaggio, Angelo Stano è la matita che lo fa manifestare sulla tavola.
I volti un po’ spigolosi e le caratteristiche ombreggiature sono un marchio di fabbrica che i lettori storici conoscono bene. Un tratto che viene valorizzato anche ne I racconti di domani, dove le tinte morbide usate da Sergio Algozzino lo inseriscono nelle atmosfere cupe del volume.
Il sesto volume propone ancora una volta i temi cari a Tiziano Sclavi, declinati in vari modi: l’esistenzialismo pessimista si appoggia alla tecnologia in Adam e diventa visionario ne L’orchera. C’è l’ironia amara del brevissimo L’invasione, infine il cinismo di Hamelin che sbeffeggia Dylan Dog, mettendolo di fronte a una dura realtà.
Gli autori
Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog, autore dei primi 23 numeri (tutti i soggetti e 17 sceneggiature), aveva progressivamente ridotto l’impegno e per quasi dieci anni non aveva più scritto storie dell’indagatore dell’incubo.
Nel 2016 il ritorno sulla serie regolare con il n. 362, intitolato significativamente Dopo un lungo silenzio, disegnato da Giampiero Casertano, seguito dal n. 375, Nel mistero, realizzato da Angelo Stano e uscito nel novembre 2017. Quindi la periodicità della collana I racconti di domani, di cui scrive tutti i testi.
Prima del suo personaggio più noto, Tiziano Sclavi aveva creato Altai & Jonson, Silas Finn, Agente Allen, Vita da cani, Kerry il trapper e Roy Mann. Ha inoltre collaborato con numerose riviste: Il Corriere dei Ragazzi, Amica, Salve, Corriere dei Piccoli, Millelibri, Il Giornalino. Entrato in Bonelli nel 1982, ha scritto sceneggiature per Ken Parker, Zagor, Mister No e Martin Mystère.
Si è inoltre distinto come sceneggiatore televisivo, autore di canzoni, copywriter pubblicitario, scrittore: tra i suoi romanzi ricordiamo Film, Tre, Dellamorte Dellamore (da cui poi si è sviluppato Dylan Dog), Nero, Sogni di sangue, Apocalisse, La circolazione del sangue, Le etichette delle camicie, Non è successo niente.
Angelo Stano è probabilmente il disegnatore di Dylan Dog più significativo: ha realizzato molti degli episodi che costituiscono il mito della testata, come il n. 1, L’alba dei morti viventi, gli amatissimi Morgana e Storia di Nessuno, numeri 25 e 43. Ha inoltre disegnato le copertine dei numeri da 42 a 361, prendendo il posto di Claudio Villa a partire da La iena. In tempi più recenti ha disegnato il n. 375, Nel mistero, sempre a firma di Tiziano Sclavi, la conclusione del ciclo della meteora, E ora, l’Apocalisse! e Oggi sposi, numeri 399 e 400, il n. 417, L’ora del giudizio.
Stano ha firmato anche i disegni di Charlie Charleston, di Mohawk River e Kentucky River della collana Le storie, dei numeri 3 e 4 di Daryl Zed, infine del n. 3 di Tex Romanzi a Fumetti, Painted desert.