Uscito in concomitanza del Giorno della Memoria, una storia commovente che trascende la barriera del tempo.
La lettera perduta è disponibile in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
La trama de La lettera perduta
Siamo a Montequadrato, città dell’aria, continuamente spazzata dai venti. Ma in questo mese di maggio sembra esserci qualcosa che rende ogni folata più fredda.
Emma è una ragazzina come tante altre, con i problemi che hanno tutti alla sua età: guardare i cartoni, andare al parco, scappare a gambe levate dalla maledetta piscina, in cui non voleva assolutamente andare, ma è stata costretta dalla mamma. Si è trasferita qui da poco, da quando il papà non fa più parte del nucleo famigliare.
Emma non ha amici, anche se la mamma la incoraggia a stringere nuovi legami, in modo tale da sentirsi più a casa. Però le piace giocare con Malpelo, un gatto che… parla. Certo, Malpelo non è sempre a sua disposizione, soprattutto quando la vecchia gattara del paese distribuisce le sue razioni di cibo.
A parte questo, il felino fa la spola tra il parco e le abitazioni, portando Emma in posti sempre nuovi, per lei che abita qui da poco tempo.
Una sera il duo si spinge fino a una vecchia cisterna dell’acqua. Qui si trova una lettera datata 1943, in cui una certa Tina si rivolve a Pietro, colpevole di essere sparito senza lasciare traccia. La lettera è legata a qualcosa, forse qualcuno. Si tratta proprio di Pietro, che in forma spirituale sembra aver bisogno di aiuto per ricordare la sua vita passata, alla ricerca di quella Tina di cui si sono perse ormai le tracce.
L’esplorazione del paese riporta in Pietro brutti ricordi di un passato oscuro, fatto di persecuzioni, tradimenti, paura e lotta per la sopravvivenza.
In aiuto di Emma accorrerà Caterina, una simpatica ragazzina che proverà a rompere il suo muro di solitudine. E che potrebbe avere un ruolo determinante nella ricerca di Pietro.
L’opera
La lettera perduta si snoda su un duplice binario. Seguiamo l’evoluzione di Emma che, catapultata in un contesto a lei sconosciuto e apparentemente ostile, deve affrontare una serie di sfide, soprattutto con sé stessa. L’adattamento a un nuovo ambiente, la ricerca di legami significativi, la consapevolezza della propria forza. Un percorso che la porterà ad accettare la sua realtà, scendendo a compromessi con sua madre. E che la porterà ad aprirsi al mondo, cercando finalmente qualcuno con cui condividere il proprio cammino, senza più bisogno di affidarsi a gatti parlanti.
E poi c’è il tuffo nel passato di Pietro, attraverso il quale ricomponiamo un po’ alla volta una serie di frammenti di un passato con cui il nostro Paese dovrà sempre fare i conti. Un periodo in cui siamo stati i cattivi della storia, coloro i quali hanno messo in piedi un sistema che ha portato milioni di persone ad obbedire docilmente ad ordini talmente assurdi da non lasciare spazio a interpretazioni.
La storia di Pietro è quella di tanti altri, un giovane di bassa estrazione sociale che trova da vivere nell’esercito e inizia a portare avanti le persecuzioni di stampo razzista che hanno portato nei campi di lavoro e concentramento migliaia di persone, italiani come loro, colpevoli soltanto di essere diversi in qualche modo.
Sarà troppo tardi quando Pietro si renderà conto che dovrà prendere in mano la sua vita, per mettere a frutto in modo più utile la sua esperienza.
Una storia commovente comunque la si guardi, un amore immortale che supera i confini del tempo e riesce finalmente a chiudere i conti in sospeso, con un po’ di magia.
Una narrazione molto potente, nonostante un’impostazione fiabesca, sia nell’inserimento di sequenze di minore realismo, quelle in cui domina la fantasia di una bambina, sia dal punto di vista dei disegni. Manuela Santoni trova la giusta combinazione di leggerezza e intensità, che rende La lettera perduta adatta a un largo pubblico, pur essendo naturalmente indirizzata ai più giovani.
Scheda Tecnica
Formato: 17×23, colori
Pagine: 184
Autrice: Manuela Santoni