In questa serie di articoli commenteremo settimanalmente gli episodi di Platinum End in corso di trasmissione in Giappone e in streaming su diverse piattaforme anche in Italia, come Crunchyroll.
Si parla della stagione in corso e degli episodi appena trasmessi, quindi tutto il contenuto è da considerarsi SPOILER per chi non fosse in pari con la serie e con gli ultimi episodi. Se ne sconsiglia quindi la lettura, a meno di essere particolarmente masochisti.
Dopo questo avviso, possiamo iniziare!
Troviamo subito le due figure misteriose che avevamo intravisto negli episodi precedenti. Persone molto decise, che analizzano la zona in cui si è appena svolta la battaglia. Non sembrano affiliati alla polizia, perché vogliono muoversi in fretta, prima che arrivi chiunque altro. E soprattutto, sanno dell’esistenza dei candidati alla posizione di dio del nuovo mondo.
Nel frattempo, i vincitori non sembrano molto soddisfatti del risultato. Hanno perso degli alleati e, per riuscire nel loro intento hanno dovuto uccidere una persona. E probabilmente il problema maggiore sta nel fatto che Metropoliman non era il vero avversario, ma si trovava in condizioni di essere manipolato da una freccia rossa. C’è qualcun altro da affrontare, evidentemente ostile, al quale sono passati tutti i poteri precedentemente in mano a Kanade.
Gli indizi erano sotto gli occhi di tutti. In un episodio precedente, l’unico che non si era comportato da completo schiavo di Metropoliman era sembrato sospetto. E in effetti la conferma è arrivata. Si tratta del ragazzino, che dopo aver colto alla sprovvista il suo senpai, ha approfittato della sua ricchezza, grazie ai poteri assicurati da Penema, un angelo di prima categoria.
Mirai e Saki si godono un momento di pausa dopo la dura lotta, consapevoli che non durerà per sempre.
A questo punto sono rimasti soltanto 6 candidati, con altrettanti angeli. Dopo la confusione provocata da Kanade, potrebbe essere arrivato il momento di chiudere ogni conflitto, per concentrarsi sul candidato ideale.
Oltre a quelli che conosciamo, vediamo per brevi momenti una ragazza, che si gode la vita grazie alla sua freccia rossa.
In attesa del suo inserimento nella narrazione, assistiamo a una rivelazione sconvolgente. Il ragazzino che controllava Metropoliman si è svelato al mondo come candidato. Yuito ha 11 anni ma ha la stessa sfacciataggine dimostrata da Kanade. Rispondendo alle domande dei giornalisti rivela in poco tempo la sua storia, oltre alla battaglia per la successione.
Un comportamento molto ingenuo da parte sua: tutti i superstiti si trovano in una situazione di vantaggio, mentre i normali esseri umani saranno sicuramente più in guardia nei suoi confronti.
Il ragazzo ha svelato tutte queste informazioni per un motivo preciso. Il suo intento è indire una votazione tra la popolazione umana, per eleggere direttamente il nuovo dio. E a quanto pare, il suo preferito è il Rosso.
Finalmente assistiamo a un cambio di passo nella narrazione, dopo che gli ultimi episodi avevano ritratto gli avvenimenti sostanzialmente in tempo reale, visto che la discussione tra i protagonisti è durata molto, forse troppo. Questi episodi cervellotici, ma molto lenti, hanno voluto rendere omaggio ai personaggi che abbiamo lasciato lungo la strada, ma non sempre hanno rispettato le aspettative. Lo scontro di intelletti per l’elaborazione del piano risolutivo ha messo in luce tutti i difetti della serie, che prova ad affrontare tematiche mature, ma con troppa leggerezza e ostinazione per quello che riguarda alcuni principi base.
Il tentativo di preservare la purezza dei personaggi principali è ormai diventato stucchevole, soprattutto nel momento in cui per far procedere la trama risulta esserci necessità di gregari disposti a scendere a compromessi. Ma che nell’economia generale del racconto, non sembrano essere nient’altro che strumenti che portano avanti ciò che deve essere fatto per mantenere innocente la coppa di protagonisti.