Si chiude un ciclo, siamo ai saluti finali per tutte le donne che abbiamo incontrato lungo il cammino.
Il sesto volume di Princess Maison è disponibile per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
La trama di Princess Maison 6
Un nuovo anno si affaccia su Tokyo, un vento di novità pervade l’atmosfera.
Conosciamo per prima la famiglia Date, madre e sorelle di Seiichi, l’esperto agente immobiliare che per primo aveva aiutato Numagoe. Le sorelle Mako e Yako aiutano l’anziana madre a preparare il pranzo di Capodanno e come sempre discutono animatamente, in attesa che finalmente arrivi il fratello. L’unico ritenuto normale dalla vicina di casa, l’unico che è riuscito a costruirsi una vita indipendente con un discreto successo.
Seiichi è sempre attento alle necessità della sua famiglia e offre il suo aiuto, anche in termini economici. Le due donne cercano casa pur non avendone realmente i mezzi, all’interno del labirintico sistema burocratico giapponese. Il fratello si offre di aiutare, ma sarà la madre stessa a invitarlo a iniziare a pensare alle proprie necessità, senza essere costretto a rimediare agli errori altrui.
La nuova consapevolezza di Date coincide con la presa di coscienza da parte di Kaname rispetto ai propri bisogni primari.
La sua relazione con Takaoka sembra funzionare bene, ma arriva prima o poi il momento di prendere importanti decisioni. Una famiglia numerosa di clienti, la temporanea malattia di Numa-chan e i veri sentimenti del suo compagno la spingono a una scelta radicale.
Il trio composto da Numa-chan, Kaname e Akutsu si riunisce così per l’ultima volta. Rimangono i timori per una nuova avventura, la sensazione di non sentirsi all’altezza, la gestione di una nuova vita al fianco di qualcuno.
Kaname, pur nella sua compostezza e professionalità, era riuscita a riunire intorno a sé amiche e colleghi, che sono visibilmente scossi da questo improvviso cambiamento.
C’è spazio anche per la nostra Numa-chan, che inizia ad ambientarsi nella nuova casa e a vivere finalmente l’esistenza da lei desiderata, almeno per ora.
L’opera
I capitoli di questo ultimo volume costituiscono un grande arco narrativo, che va a chiudere tutti i discorsi lasciati in sospeso, portando la storia verso una conclusione.
Rivediamo pressoché tutti i personaggi, dalla signorina Onna alla vicina con il cane che Numa-chan aveva accarezzato. C’è spazio per un’unico nuovo sguardo, quello di Keiko, che vive in una casa sulla collina con sua madre e sua figlia.
Il filo conduttore di questo grande saluto finale è la famiglia, intesa come destinazione finale, la scelta che orienta desideri e necessità della propria esistenza.
Vediamo tanti tipi di famiglia, ma l’idea che cerca di trasmettere Ikebe è che sia possibile trovare la felicità in qualunque famiglia si scelga di costruire.
Numagoe è finalmente riuscita a realizzare qualcosa per conto suo, arrivando un po’ più avanti rispetto a quanto riusciva a compiere faticosamente sua madre. E ha un sorriso genuino sulle labbra.
Kaname è cresciuta emotivamente nel corso del tempo, passando da una donna fredda e attenta solo ai propri capricci ad una persona matura, che si confronta con la realtà della vita e riesce a trovare qualcuno che finalmente possa comprenderla.
Da soli, si sa (e Ikebe non perde occasione per sottolinearlo), è difficile far fronte a molti problemi. Una rete di aiuto è sempre ben accetta, un concetto che in una cultura come quella giapponese è molto complicato far passare.
Una protagonista silenziosa di tutta la serie è la grande città, Tokyo. Terreno di grandi opportunità, ma anche di isolamento. Non a caso la donna più indipendente che vediamo, Onna, è sempre in viaggio e tende ad evitare grossi centri abitati. Sempre non a caso, il manga si conclude con qualcuno che, per realizzarsi, scappa dal ritmo cittadino, che letteralmente la comprime in poco spazio, in mezzo a molte altre persone, ma lontana da tutti.
Numagoe rappresenta di contro il fatto che l’importante sia trovare la propria dimensione. Lei vive il suo quartiere al massimo, si da molto da fare (anche nel suo giorno libero) e cerca di essere gentile con tutti.
L’importante è non vivere una vita che non si senta propria, a causa delle scelte di qualcun altro.
Scheda Tecnica
Formato: 12×18 cm, bianco e nero
Pagine: 216
Sceneggiatura: Aoi Ikebe
Disegni: Aoi Ikebe
Traduzione: Christine Minutoli