Due giornate nel Parco Giardino Sigurtà hanno sorpreso i visitatori inconsapevoli. Il 4 e il 5 settembre si è svolto sotto un cielo sereno Il Magico Mondo del cosplay. Ringraziamo ancora la direzione del parco per averci concesso di prendere parte alla fiera.
Domenica 5 abbiamo sfruttato l’occasione, mischiandoci fra i professonisti.
All’arrivo nessuna coda o quasi: i cancelli hanno aperto alle 9 come al solito. Un rapido controllo dei biglietti, quasi tutti già prenotati. Ma subito i cosplayer si sono dispersi fra i sentieri lastricati e e aiuole alla ricerca dell’angolo migliore per le foto.
E nessuno è rimasto deluso. All’interno dei 60 ettari del giardino si passa da angoli fioriti a prati assolati, da alberi fitti a siepi regolari.
L’afflusso a un paio di giorni dall’apertura dell’evento era già stimato su più di 1000 partecipanti. Contando solo i visitatori in cosplay. In coppie o in gruppi misti, non ci si è limitati solo al mondo anime.
La partecipazione maggiore si è raggiunta verso metà pomeriggio. Già dall’ora di pranzo era iniziato il sound-check sul palcoscenico in vista del concerto della sera. E la voce di Giorgio Vanni ha richiamato subito la folla verso il palco, in zona strategica vicino all’ingresso.
Mentre ci si addentra nel cuore del parco Sigurtà però è facile scordare per un attimo le foto. Soprattutto quando si incontra il labirinto di siepi inaugurato nel 2011. Vagare fra le siepi e incrociare gli eroi di Demon Slayer alquanto confusi è possibile solo qui.
A rallegrare l’atmosfera non sono mancati episodi ad hoc. Un assalto in pieno stile western al trenino che porta i più stanchi in giro per i giardini, vicino all’ingresso. Proprio di fianco ad alcuni stand dedicati al Far West, allo stile steampunk e alle armi medievali. Per gli appassionati è stato possibile provare qualche mossa, senza esagerare…
Il Magico Mondo del cosplay, costumi degni di nota
Correre fra le aiuole con gli stivali di Lara Croft non è semplice. Ma per darti un quadro rappresentativo dell’evento possiamo fare questo e altro.
Perché limitarsi al pilota quando si può essere l’armatura? La domanda sorge spontanea quando si incrocia la replica smontabile in plastica di Mobile Suit Gundam. L’originale del 1979 è indimenticabile (come l’esperienza di indossare quello scafandro con 30 gradi).
Anche i videogiochi hanno avuto largo seguito fra i cosplayer. Uno dei più originali però riguarda uno degli outfit più bizzarri di Breath of the Wild.
Al momento dell’ingresso nella cittadella Gerudo, Link si trova di fronte a un grosso problema. Solo le donne, le cosiddette vay, sono ammesse all’interno.
Al cavaliere non rimane che ricorrere al crossdressing. Un top di seta azzurra, dei pantaloni lilla, un velo azzurro ed ecco una ragazza molto carina.
E infine una chicca inaspettata…
L’hai riconosciuto? Ecco Piton dopo l’effetto di Riddikulus (perfettamente calato nel personaggio, vista l’espressione).
Durante la lezione sui mollicci il professor Lupin decide di far affrontare un molliccio ai suoi allievi. Questa creatura non ha forma, prende corpo a seconda delle paure di chi ha davanti. Per il povero Neville la cosa più terrificante è l’insegnante di pozioni.
Ma abbigliato con il cappotto verde ramarro e gli accessori della nonna sembra solo un’anziana signora un po’ burbera.
Qualche criticità…
Un afflusso che supera il migliaio di persone è ottimo per la visibilità, meno per la praticità. Nonostante il supporto di qualche food truck non è stato semplice accontenare tutti. Le code per mangiare hanno superato i 60 minuti nel pomeriggio e lo stesso si può dire per i servizi.
Qualche sacrificio insomma lo hanno fatto tutti, ma l’atmosfera è rimasta intaccata.