Cercando l’appartamento dei sogni, Sachi Numagoe ha incontrato tante altre donne determinate a raggiungere l’indipendenza e la propria personale felicità. Ora le loro storie giungono all’atteso epilogo in questo volume conclusivo della serie firmata dalla mangaka Aoi Ikebe, che ha conquistato i lettori raccontando con sincerità e delicatezza le aspirazioni e le difficoltà a trent’anni in una metropoli come Tokyo.
“Sachi credeva di cercare una casa, ma quello che voleva era un posto nel mondo”.
Sachi Numagoe ha iniziato a cercare una casa tutta per sé a Tokyo nell’anno delle Olimpiadi. Per lei trovare l’appartamento dei sogni rappresenta la felicità, dopo tanti risparmi e sacrifici. Ma diventare adulti e indipendenti in una metropoli nasconde diversi ostacoli, come dimostrano tutte le donne che ha conosciuto.
Giovani o adulte, nubili o legate alla famiglia, concentrate sul lavoro o desiderose di cambiamento, tutte sono d’esempio per Sachi e, a loro volta, vengono ispirate dalla sua forza d’animo, determinate a raggiungere la propria personalissima realizzazione al di là di ciò che vorrebbe la società.
Con maestria e delicatezza, Aoi Ikebe ha dato voce a un cast variegato e umanissimo che in questo volume finale trova il suo epilogo, intervallato dai consueti consigli pratici per trovare la casa ideale. Una storia di crescita atipica e sorprendente già diventata una serie TV in Giappone, che in Italia ha conquistato sempre più lettori fino all’ultimo capitolo.
Princess Maison volume 6 sarà disponibile in libreria e fumetteria dal 26 agosto 2021
L’autrice
Aoi Ikebe ha debuttato con Rakuyō. Successivamente lavora a Tsukuroi Tatsu Hito, da cui viene tratto pure un film: è la sua prima serie lunga e narra la storia di una giovane donna che lavora in una sartoria di abiti occidentali. Princess Maison segue le vicende di una ragazza decisa a comprare un appartamento con le sue sole forze. Il manga, con cui si aggiudica numerosi premi e da cui viene tratto anche un drama, si rivela un grandissimo successo. Altre opere degne di nota sono Ne Mama (uscito per Dynit come Mamma), che le vale un premio al Japan Media Arts Festival, Saudade, Dobugawa, Kagome Kagome e Zassō yo Taishi wo idake. Una delle caratteristiche che più si ammirano nel suo stile è la maestria con cui ritrae le donne della nost