Bentornato alla nostra rubrica settimanale. Nell’appuntamento di oggi parleremo di Anna dai capelli rossi, anime molto amato e conosciuto tratto dall’omonimo romanzo di Lucy Maud Montgomery.
L’anime è stato prodotto dalla Nippon Animation in 50 episodi nel 1979 e trasmesso da Fuji TV a partire da gennaio 1979. In occasione dei trent’anni della serie, la Nippon Animation ha realizzato un prequel dal titolo “Sorridi, piccola Anna” trasmesso in Italia nel 2010.
Prima di proseguire, potrebbero interessarti i seguenti approfondimenti:
Anna dai capelli rossi, sinossi
Anna è un’orfanella e vive in un orfanotrofio in un’isola del Canada, sul finire del XIX secolo. La bambina è molto altruista, ha una spiccata fantasia, la pelle chiarissima, le lentiggini e i capelli rossi. La ragazza viene adottata dagli anziani fratelli Marilla e Matthew Cuthberth, che hanno bisogno di una giovane per aiutarli nella loro fattoria. Dopo iniziali difficoltà, il legame tra i tre diventerà molto forte.
Essendo l’anime tratto da un romanzo per ragazzi, la storia si presta molto ai più giovani, ma è apprezzato anche dagli adulti. La serie segue la crescita di Anna fino all’età adulta e ci accompagna nelle sue avventure.
Un anime dalle tematiche moderne
Pur essendo un anime del 1979 (tratto da un romanzo risalente a inizio novecento), Anna dai capelli rossi presenta una protagonista e delle tematiche attuali tutt’ora. In tanti sono cresciuti con Anna, la ragazzina orfana e dal passato tragico che nonostante tutto conserva voglia di vivere e grandi sogni nel cassetto. Proprio per questo viene difficile non lasciarsi trascinare dal suo entusiasmo e non affezionarsi non solo a lei, ma anche gli altri personaggi che l’accompagnano nella sua cresciuta e nelle sua avventure, come Marilla, Matthew, Diana e Gilbert. La caratterizzazione dei personaggi è uno dei punti forti dell’anime, a partire proprio da Anna: una ragazzina dotata di grande immaginazione, capace di vedere la meraviglia in tutto ciò che la circonda. Il suo animo conquisterà anche gli altri personaggi, come ad esempio l’austera Marilla e l’introverso Matthew. Ne consegue che anche le relazione tra i vari personaggi risultano approfondite e appassionanti: non solo per quanto riguarda il rapporto di Anna con i suoi nuovi familiari o amici, ma anche, per esempio, con Gilbert Blythe, suo compagno di scuola con cui stabilisce un legame di amore/rivalità.
La storia è ambientata sull’Isola del Principe Edoardo, la quale sembra un piccolo mondo a sé: è qui che Anna, insieme alle sue amiche, inventa giochi e si diverte e inscenare tragiche storie d’amore, a correre tra i campi, dando a tutto un’aria magica e sognante.
Isao Takahata è riuscito, in quest’anime, a catturare l’essenza del romanzo originale. La storia, che prosegue con una narrazione dal ritmo lento ma assolutamente adatta, cresce e muta assieme alla protagonista, la quale però conserverà sempre il suo spirito entusiasta e sognante. Quando si arriva alla fine è impossibile non commuoversi, un po’ come se ci si dovesse separare da una vecchia amica. Anna dai capelli rossi è uno degli anime più conosciuti ancora oggi ed è facile capire il motivo: in un modo o nell’altro è in grado di catturare lo spettatore, di farlo immergere completamente nell’atmosfera (a volte anche un po’ fiabesca) di questa serie. Un prodotto di alta qualità non solo per la storia, ma anche per il comparto tecnico: se si tiene conto che stiamo parlando di un anime uscito a fine anni settanta, i disegni risultano molto buoni e piacevoli da guardare ancora oggi.
Guardare Anna dai capelli rossi può essere una vera esperienza: la sua bellezza e dolcezza è rimasta immutata nel corso degli anni, e risulta avere sempre qualcosa di speciale, sia che si guardi per la prima volta o per la centesima.
La sigla di Anna dai capelli rossi
Testo di Luigi Albertelli, musica ed arrangiamento di Vince Tempera, cantata da I Ragazzi dai Capelli Rossi e da Paola Orlandi (coro).