Lo spokon sul calcio negli anni 2000: sperimentazioni e innovazioni
Il XXI secolo si apre all’insegna del calcio per il Giappone, in quanto una delle due nazioni ospitanti i Mondiali del 2002 (l’altra è la Corea del Sud). Sul fronte degli anime e dei manga, è ancora una volta Yōichi Takahashi a dominare.
Nel 2001 viene infatti realizzato l’ennesimo adattamento animato di Captain Tsubasa: Captain Tsubasa Road to 2002, in 52 episodi che dapprima riassumono le vicende della prima parte del manga e poi raccontano le vicende di Road to 2002, fino all’inizio dei Mondiali di calcio del 2002.
L’anno seguente Takahashi si cimenta in una nuova storia sul calcio, Hungry Heart, pubblicata sulla rivista Weekly Shōnen Champion dal 2002 al 2004 e poi raccolta in 6 volumetti. Negli stessi anni l’autore era impegnato con la terza serie di Captain Tsubasa, la già citata Road to 2002, e questo rese la pubblicazione di Hungry Heart piuttosto discontinua. Rispetto a Captain Tsubasa, la nuova opera mostra un tono più maturo: il protagonista Kyosuke Kano è un giovane ribelle, che ama il calcio ma smette di praticarlo perché schiacciato dai continui paragoni col fratello maggiore Seisuke, asso del Milan. Diventato un teppista, Kyosuke si riavvicina al calcio solo negli anni del liceo, entrando a far parte del club della scuola Joyo Akanegaoka. Da lì inizia la sua scalata, fino alla militanza nell’Ajax e alla partecipazione alla Champions League, che purtroppo vengono riassunte sbrigativamente in un unico capitolo di epilogo. Dal manga fu tratto anche un anime di 52 episodi, adattato in Italia col titolo La squadra del cuore, che ha il pregio di raccontare con maggior dettaglio gli eventi finali del manga.
Ma il 2002 è anche l’anno di un curioso esperimento: la serie Forza! Hidemaru (nota come Forza! Mario nei paesi anglofoni), composta da 26 episodi, in cui i protagonisti non sono esseri umani ma… animali calciatori! Basti pensare che il protagonista, Hidemaru appunto, è un canide e che nella sua squadra giocano cavalli, conigli e ippopotami. Pensato per un pubblico giovanissimo, ancor più di quello a cui si erano rivolti Captain Tsubasa o Ganbare! Kickers, Forza! Hidemaru sembra un anime di qualche decennio prima erroneamente catapultato negli anni 2000, ma è proprio questo a renderlo così sui generis.
Balziamo quindi al 2006, anno in cui esordisce sulle pagine di Weekly Shōnen Magazine un altro manga longevo: Area no Kishi, scritto da Hiroaki Igano e disegnato da Kaya Tsukiyama, conclusosi solo nel 2017 con 57 volumi.Qui i toni si fanno fin da subito drammatici: Kakeru Aizawa è un promettente astro del calcio, ma un infortunio causato a un compagno gli ha causato un trauma che gli impedisce di giocare al massimo delle sue prestazioni. Come se non bastasse, un giorno lui e suo fratello maggiore Suguru sono vittime di un incidente con un camion: Kakeru sopravvive, ma quando si risveglia scopre che gli è stato trapiantato il cuore del fratello morto. Per questo motivo decide di tornare a giocare ai massimi livelli, per realizzare il sogno suo e di Suguru di vincere la Coppa del Mondo. Nel 2012 lo studio Shin-Ei Animation ha realizzato anche un adattamento animato di 37 episodi, che per ovvi motivi non copre tutto il manga.Nel 2007 ha inizio anche un altro lungo (e tuttora in corso) manga sul calcio: si tratta di Giant Killing, scritto da Masaya Tsunamoto e disegnato da Tsujitomo, pubblicato sulle pagine della rivista Weekly Morning. Giant Killing rappresenta una novità rispetto ai titoli finora esaminati perché non è classificabile come shōnen, bensì come seinen: non si rivolge a un pubblico di adolescenti, né tantomeno di bambini, e porta in scena le vicende di personaggi adulti all’interno di un contesto professionistico.
La narrazione ruota attorno alla East Tokyo United (ETU), una squadra di calcio sull’orlo della retrocessione. Per evitare ciò, viene assunto un nuovo allenatore, Tatsumi Takeshi, ex-campione reduce dalla guida di una squadra inglese amatoriale, la FC Eastham. La situazione però non è facile: Takeshi ha un carattere molto particolare e idee innovative che incontrano l’ostilità dei calciatori e dei tifosi, né aiutano le prime sconfitte che la ETU subisce nonostante il cambio di allenatore.
Lasciati da parte campionati liceali e giovani promesse del calcio in età puberale o adolescenziale, Giant Killing esplora il mondo del calcio professionistico, che non è fatto solo di partite ma anche e soprattutto di scontri fuori dal campo: con i giornalisti, con i tifosi, con la dirigenza, e ovviamente con i calciatori, spesso primedonne che non accettano una sostituzione o un cambiamento nel loro gioco. Inutile dire che anche l’azione sportiva è rappresentata con incredibile realismo, senza esagerazioni.
Tutti questi pregi si ritrovano anche nell’adattamento animato prodotto nel 2010 dallo Studio Deen, che purtroppo, complice il formato ridotto (“solo” 26 episodi) e il fatto che il manga sia ancora in corso, copre appena i primi volumi di un’opera gigantesca, arrivata in questo momento a 58 volumi e forse ancora lungi dalla conclusione.
Tuttora in corso è anche Be Blues!, manga scritto e disegnato da Motoyuki Tanaka per la rivista Weekly Shōnen Sunday a partire dal 2011, oggi arrivato a 43 volumi. L’opera segue la storia di Ryū Ichijō, che punta a diventare un calciatore professionista e a militare nella nazionale, ma subisce una dura battuta d’arresto per un infortunio che lo tiene fermo due anni; solo dopo una lunga riabilitazione Ryū può tornare a giocare, e farà di tutto per realizzare il proprio sogno. Come si vede, Be Blues! riprende molti stereotipi degli spokon già analizzati, ma cerca di svilupparli a modo proprio, e lo dimostra il fatto di aver vinto il 60° Shōgakukan Manga Award nella categoria shōnen.
Con Ginga e Kickoff!!, anime di 39 episodi trasmesso dal 2012 al 2013, si torna invece al mondo dei campionati delle scuole elementari. La novità, però, sta nel fatto che il protagonista Shō Ōta non è il solito attaccante o centrocampista, bensì un difensore; ultimo membro della Momoyana Predators, Shō è alla disperata ricerca di nuovi compagni per la squadra e troverà un prezioso aiuto in Erika Takatō, ex-giocatrice dei Namba Dandelions.
Nel complesso Ginga e Kickoff!! non si discosta molto dagli stilemi tipici degli spokon calcistici di ambientazione scolastica, ed essendo rivolto a un pubblico di ragazzini potrebbe scontentare chi cerca un intrattenimento di diverso tipo, ma la suddetta particolarità del ruolo di Shō e la presenza nella squadra sia di ragazzi sia di ragazze gli conferiscono almeno una certa originalità.
Si torna alle superiori con Days, manga di Tsuyoshi Yasuda ospitato dal 2013 al 2021 sulle pagine di Weekly Shōnen Magazine e poi raccolto in 39 volumi. Ne è stato tratto anche un anime di 24 episodi, più 3 OAV, prodotti nel 2006 dallo studio MAPPA. Days ha per protagonista il goffo e introverso Tsukushi Tsukamoto, che dopo essere stato salvato da un gruppo di bulli dal compagno di classe Jin Kazama (no, non è quello di Tekken) viene invitato da questi a iscriversi al club di calcio della loro scuola, il liceo Seiseki. La partita di prova non va bene per Tsukushi, ma il grande talento di Jin lo conquista e lo sprona a decidere di dare il massimo per dimostrarsi degno di militare nella squadra della Seiseki.
Una storia per molti versi simile è alla base di Ao Ashi, questa volta un seinen pubblicato da Big Comic Spirits fin dal 2015, scritto e disegnato da Yūgo Kobayashi e finora giunto a 24 volumi. Aoi Ashita è un ragazzo problematico e ribelle, non molto diverso dallo Shingo di Akakichi no Eleven, ma ha anche un grande talento che viene subito notato da Tatsuya Fukuda: invitato a far parte del club di calcio della scuola, Aoi accetta e da lì inizia la sua scalata verso il successo. Il manga ha vinto anche la 65° edizione del Shōgakukan Manga Award nella categoria generale.
Una nota di originalità caratterizza invece Blue Lock, manga iniziato nel 2018 sulle pagine di Weekly Shōnen Magazine e per ora arrivato a 14 volumi. Scritto da Muneyuki Kaneshiro e illustrato da Yusuke Nomura, abbandona tornei scolastici e campionati professonistici per trasportare il lettore in un’ambientazione definibile a buon diritto distopica: dopo l’eliminazione della nazionale giapponese dai Mondiali del 2018, la federazione calcistica del Giappone lancia il progetto Blue Lock, che consiste nel rinchiudere 300 giovani atleti in un’accademia speciale nella speranza di dar vita al più grande attaccante del mondo. Un po’ Prison School e un po’ Battle Royal, Blue Lock cerca di svecchiare lo spokon calcistico con una ventata di aria fresca, e può vantarsi di aver vinto il 45° Kōdansha Manga Award nella categoria shōnen.