Ormai il conflitto è inevitabile, un’intero Paese sta per essere sconvolto, ancora una volta. Dien Bien Phu di Daisuke Nishima prende una piega più seria.
Il secondo volume è disponibile per l’acquisto in formato cartaceo e sullo shop digitale di Bao Publishing.
La trama di Dien Bien Phu 3
In questo volume siamo nell’autunno del 1965 e assistiamo alla battaglia di Ia Drang, che comincia con l’assedio della base americana di Pleime e si sposta nella valle adiacente.
I vietcong attaccano la base dei Berretti Verdi, il 33° reggimento dell’esercito popolare del Vietnam del Nord prende tutti di sorpresa e lo scontro prende una direzione pessima per gli statunitensi.
La situazione diventa improvvisamente molto seria, le vittime sono moltissime. Si tratta del primo scontro su larga scala tra due eserciti. Gli avversari non sono più soltanto semplici contadini, ma veri e propri soldati organizzati. Siamo ormai di fronte a una vera e propria guerra.
Hikaru come al solito si trova suo malgrado al centro dell’azione. Ancora una volta riesce a intravedere la Principessa. Ancora una volta, il loro incontro segna la morte dei suoi compagni di viaggio.
Mentre il 33° reggimento del Nord conquista la base nemica, gli americani attivano le divisioni aviotrasportate. La schiacciante superiorità di mezzi è rappresentata metaforicamente con lo scontro tra i due leader, il colonnello delle forze speciali Jabo e il coraggioso generale Ton. Una sfida senza esclusione di colpi, condotta in un modo che possiamo definire antico. Lo scopo di questo duello non è tanto vincere, quanto instillare la paura nella mente degli avversari, spegnere qualunque velleità relativa al combattimento.
La battaglia è solo all’inizio, in molto pagheranno con il sangue la loro partecipazione a questa guerra.
L’opera
Il tema portante di questo volume sembra essere la necessità di distaccarsi dalla follia della guerra.
Insomnia guida Hikaru nel suo percorso di fotografo mancato. Tra una citazione di Robert Capa e un’altra, scopriamo che guardare il campo di battaglia attraverso una lente è il suo modo per non impazzire. Guardare da lontano, tenere sempre gli occhi aperti, rifuggire il buio, sono queste le tattiche utilizzate per conservare la propria umanità.
Questo è forse il segreto che ha portato il fotografo di origine giapponese a sopravvivere fino a questo momento.
Le persone non uccidono con facilità e questo tipo di guerra mette a dura prova le convinzioni di tutti. I soldati in situazioni come queste non hanno libertà, sono solo strumenti. Non c’è spazio per ripensamenti e valutazioni. Loro non possono avere paura, devono affidare la propria vita agli ufficiali.
Il nemico degli americani è un Paese in guerra da centinaia di anni, una fortezza molto difficile da conquistare.
Gli approfondimenti che fanno da intermezzo tra i capitoli ci portano come di consueto all’interno della vita dell’epoca, con la descrizione dell’alimentazione dei soldati, ma anche curiosità come la Long Hair Army, l’esercito di donne utilizzate per sfruttare la fragilità maschile americana.
Sul finale, un approfondimento sui Cani Randagi ci regala storie di vita di ragazzi come tanti, segnati dalla vita. Esempi della varia umanità mandata al macello senza guida, senza scopo.
Daisuke Nishima riesce nell’intento di aggiungere una gradazione di grigio nel racconto, che si fa molto più serio rispetto ai volumi precedenti. Non è più possibile guardare con occhi innocenti quanto sta accadendo e infatti la prospettiva di Hikaru viene accantonata per la maggior parte del tempo.
Il ragazzo e la Principessa si sono di nuovo avvicinati, ma non c’è stato ancora il tempo per comunicare. A guerra ormai iniziata, non mancheranno i campi di battaglia in cui incontrarsi.
Scheda Tecnica
Formato: 12×18 cm, bianco e nero
Pagine: 320
Autore: Daisuke Nishima
Traduzione: Gigi Boccasile