Il manga di Rurouni Kenshin (da noi Kenshin, samurai vagabondo) si è concluso nel 1999, ma è ancora così amato e di successo in Giappone da alimentare serie animate, OAV, light novel e persino film live action. L’ultima aggiunta all’universo narrativo creato da Nobuhiro Watsuki è il romanzo Rurouni Kenshin Kamiya Dojo Monogatari, che sarà pubblicato il 2 luglio dall’editore nipponico Shūeisha. Il titolo è traducibile grossomodo come “Kenshin samurai vagabondo – Il racconto del dojo Kamiya”.
Il romanzo è ambientato nel dodicesimo anno dell’era Meiji, durante la modesta cerimonia nuziale di Kenshin e Kaoru. La residenza Kamiya è addobbata a festa, Kenshin indossa l’abito tradizionale del padre di Kaoru, Koshijirō, e la sposa l’abito nuziale della sua defunta madre. Durante i preparativi, Kaoru rievoca gli eventi del giorno in cui lei e Kenshin si incontrarono.
Rurouni Kenshin: la trama
Anni dopo la caduta dello shogunato Tokugawa, un samurai vagabondo si aggira per il Giappone combattendo le ingiustizie e i soprusi contro la popolazione. Si fa chiamare Kenshin, ma in realtà è Battōsai Himura, un tempo assassino al soldo dello shogun (ispirato parzialmente alla figura storica di Kawakami Gensai).
L’arma con cui Kenshin combatte è la Sakabato, una spada che a differenza delle tipiche katane giapponesi ha il lato interno, e non quello esterno, tagliente. Ciò significa che la spada non può ferire o uccidere se non come estrema risorsa, come a voler indicare che Kenshin ha rinnegato la violenza degli anni passati e vuole difendere gli altri senza per questo tornare a essere un assassino.
Nel corso delle sue avventure, Kenshin si scontra con avversari di tutti i tipi, prepotenti e samurai che non vogliono accettare il nuovo stato di pace inaugurato dall’era Meiji. Inoltre lega sempre più con Kaoru Kamiya, erede di un prestigioso dojo. Ma la sfida più grande da affrontare è quella con sé stesso e il suo passato: Kenshin ha perso l’amore della sua vita, Tomoe, e a un certo punto deve scontrarsi col fratello di lei, Enishi, che considera lo spadaccino responsabile della morte della sorella. Un altro temibile avversario è Shishio, un samurai che ha costituito un esercito personale e progetta di rovesciare il regime Meiji.
Il manga, disegnato da Nobuhiro Watsuki, è stato pubblicato su Weekly Shōnen Jump tra il 1994 e il 1999, per un totale di 255 capitoli raccolti in 28 volumi. Tra il 1996 e il 1999 è stato realizzato anche un adattamento animato in 95 episodi, prodotto da Aniplex e animato prima da Gallop, poi dallo studio Deen. Dal 1999 al 2012 sono state prodotte anche tre serie OAV.
Al 1997 risale un film animato, Ishin Shishi e no Requiem, diretto da Hatsuki Tsuji. Dal 2012 ha avuto inizio una serie di adattamenti live action: al primo, intitolato semplicemente Rurouni Kenshin, sono seguiti Kyoto Inferno (2014) e The Legend Ends (2014), mentre quest’anno usciranno Saishūshō: The Final, di cui abbiamo parlato qui, e Saishūshō: The Beginning.