Dal momento in cui è nato, Disney+ ha registrato un enorme successo nei paesi di lancio e in neanche due anni sio è allargata dall’America all’Europa oltre che all’Australia, all’India, Nuova Zelanda e Puerto Rico. Il debutto è stato a novembre 2019, per arrivare anche da noi in Italia qualche mese dopo, ad aprile 2020 a causa dei ritardi provocati dall’emergenza COVID-19.
Ora anche Singapore è in attesa di avere accesso alla piattaforma streaming: l’accesso per il paese è previsto il 23 febbraio 2021 stando all’annuncio di venerdì 11 dicembre. Il servizio consentirà di accedere a contenuti da parte delle sei brand acquisite dal marchio: Marvel, Star Wars, Disney, National Geographic, Pixar e Star, l’ultima novità.
Al momento la piattaforma di Disney+ conta già 86,8 milioni di sottoscrizioni.
Disney+ e la pandemia
Il COVID-19 ha avuto un enorme impatto sulla vita di tutti a livello fisico e psicologico, con l’effetto del distanziamento sociale e della prudenza. Ma non dobbiamo dimenticare le ripercussioni a livello lavorativo, soprattutto per un franchise che non si occupa solo della produzione di media ma anche di contatto con il pubblico, tra parchi a tema ed eventi.
Un esempio classico è l’eccezionalità di alcune iniziative volte a tutelare la popolazione: il Disney World della California fondato nel 1955 è stato chiuso per quella che risulta la quarta volta in 65 anni di attività. Le crociere a tema sono state sospese a tempo indeterminato e pur se è stata consentita temporaneamente la riapertura in estate , come in Florida, sono stati stabiliti regolamenti molto restrittivi.
In queste condizioni un servizio streaming come Disney+ si è rivelato una vera ancora di salvezza per il fatturato, registrando una crescita degli introiti di quasi il 12% durante la pandemia, contro il timido 0,8-1% delle altre piattaforme di streaming più popolari, tra cui addirittura Netflix.
Per incentivare l’utilizzo della piattaforma il franchise sta provvedendo a rinfrescare i contenuti disponibili a velocità ben superiori a quelle solite, come nel caso di Frozen II.