Pochi secondi di animazione in Banana Fish sono bastati agli chef del Grand Central Oyster Bar&Restaurant di Tokyo per sviluppare non uno ma ben due menu basati sui piatti presenti sul tavolo. E per accompagnarli ci sono anche due nuovi cocktail battezzati con i titoli di due episodi dell’anime.
Il primo cocktail, Catcher in the Rye, è un analcolico al succo di pesca dedicato a Ash Lynx, il protagonista.
Il secondo, In Another Country, è a base invece di liquore al mango e sciroppo di mirtillo, ed è ispirato al secondo commensale della scena di Banana Fish, il giornalista Max Lobo. Entrambi i drink costano 1200 yen e si possono ordinare solo in abbinamento al menu speciale.
Per quanto riguarda le portate, il primo menu (singolo, 5500 yen) prevede una zuppa di vongole e un piatto di 6 ostriche, il secondo (per due, 17000 yen) aggiunge una bistecca alle due portate, da dividere. Per provare questa novità però occorre affrettarsi: c’è tempo fino a Natale.
Ultime parole: Banana Fish
L’anime di Banana Fish è considerato uno dei capolavori dello studio MAPPA, che lo ha inserito tra i progetti da esporre alla propria mostra. Il titolo del manga è stato ispirato ad Akimi Yoshida da un racconto di Salinger, autore di The Catcher in the Rye (Il Giovane Holden).
La storia è basata proprio su quelle due strane parole che, pur apparentemente senza senso, aleggiano minacciose: nel 1973 un soldato americano, Griffin, massacrò i suoi compagni in preda alla follia, continuando a ripetere solo “Banana Fish”. Dodici anni dopo, a New York, la stessa frase viene detta in punto di morte da uno sconosciuto al giovane Ash Lynx, prima di consegnargli una strana sostanza.
Ash è il fratello di Griffin, di cui si prende cura. e L’uomo, pure ad anni di distanza, non riesce più a dire altro se non quella strana espressione. Insospettito dal fatto che possa essere un codice, Ash inizia ad indagare…