Oggi vi segnalo “La guerra dei generi”, un saggio sulla violenza contro le donne, che prende forma dalla tesi di Valentina Cardellini, scelta ed edita dalla Ester Edizioni.
Lo studio inizia da una prospettiva storica sui movimenti femministi degli anni ‘70 e ‘80 (Parte I), al fine di evidenziare il riconoscimento positivo dei diritti delle donne prima inesistenti (sul lavoro, all’interno della famiglia e come singole persone).
Nello specifico, vengono esaminati l’iter normativo circa le leggi che hanno attribuito alle donne la parificazione al’uomo – quantomeno “su carta” – in ambito lavorativo (stipendio, mansioni, cariche professionali, ecc.); i diritti nella famiglia (es. potestà genitoriale); il diritto all’aborto; il riconoscimento del reato di violenza sessuale come reato contro la persona e non più contro la moralità pubblica e il buoncostume.
In secondo luogo (Parte II), viene esaminata la rappresentazione della figura femminile nella contemporaneità (specie per mezzo dei mass media) e la sua condizione di sottomissione psicologica in continuità rispetto al passato (e in contrasto con l’ottenimento dei diritti citati). Vengono presi in esame documentari, saggi e teorie di filosofe e sociologhe contemporanee, che, a loro volta, si riferiscono a precedenti teorie applicate alla tematica in questione.
In seguito, vengono elencate e studiate le manifestazioni odierne di misoginia, nonché la relativa normativa penale, con particolare riferimento alle forme di violenza concretizzantisi negli atti persecutori (stalking) e nel femminicidio (Parte III). Questa sezione, più tecnica sotto il profilo giuridico rispetto alle altre, serve a comprendere l’impianto normativo oggi presente nella legge penale italiana, con l’evidenziazione di alcuni passaggi fondamentali che collegano il discorso più strettamente giuridico con quello sociale, attualmente emergenziale.
Nell’ultima parte (Parte IV), vengono portati come esempi alcuni casi di cronaca, tra i quali la vicenda Annibali-Varani del 2013 e la storia di Sara Di Pietrantonio, risalente alla primavera del 2016. Inoltre, è spiegata la prospettiva dei Centri antiviolenza, cioè gli istituti più vicini alle donne durante il processo di allontanamento di queste ultime dalla violenza che, spesso, si verifica nel contesto relazionale domestico e intra-familiare. Il Centro antiviolenza di cui si parla nello specifico è la Casa delle donne per non subire violenza Onlus di Bologna.
Infine, sono inserite cinque interviste a due Magistrati, un Avvocato, un’operatrice del Centro antiviolenza Casa delle donne per non subire violenza Onlus di Bologna e un membro delle Forze di Polizia attivo nel settore studiato nell’elaborato in modo da verificare quanto analizzato “in teoria” nel corso del saggio con esperienze pratiche e vissuti professionali competenti per esprimere valutazioni di merito.
L’autrice
Valentina Cardellini è nata nel 1990 a Bologna. Dopo essersi diplomata al Liceo Scientifico Statale “Augusto Righi” della sua città, si è iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza presso l’Alma Mater Studiorum – Università degli Studi di Bologna.
Sin dall’inizio Valentina ha sviluppato un forte interesse per le materie storiche e sociologiche affrontate durante gli anni universitari. Al momento di lavorare alla sua Tesi di Laurea (marzo 2016), perciò, ha optato per un lavoro che mirasse a sviscerare un argomento di grande rilevanza attuale. La violenza contro le donne inizia ad avere forma! Prendere coscienza dell’entità della questione, nonché assumere una nuova consapevolezza e responsabilità morale sul problema sociale per divenire cittadini più preparati e pronti rispetto a un infido male che tutt’ora, come recita il titolo del saggio, conduce a una vera e propria “guerra dei generi”.
Altre pubblicazioni dell’autrice:
- Il mistero del sogno nel tempo.
- Damelys – Un racconto di Natale.