Aika, o nella sua accezione originale AIKa, è una serie di OAV prodotta nel 1997 da Bandai Visual, studio Fantasia. Realizzata da Katsuhiko Nishijima, è stata distribuita in Italia nel 2004 da Dynamic Italia, poi divenuta Dynit, sia in VHS che in DVD.
Aika appartiene al genere fantascientifico, con una forte componente di scene d’azione. La caratteristica per cui è maggiormente conosciuta la serie è però l’enorme quantità di biancheria intima femminile mostrata in ogni scena, anche attraverso inquadrature dall’opinabile validità artistica.
Seguendo la stessa direzione sono stati realizzati anche due prequel, AIKa R-16: Virgin Mission e AIKa Zero. Nel nostro Paese è stata trasmessa su La7 Cartapiù e Cooltoon.
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La trama di Aika
La Terra è ormai irriconoscibile rispetto a come la conosciamo. Un grande terremoto ne ha sconvolto la fisionomia, sommergendo la grande maggioranza delle terre emerse. Anche Tokyo è ormai sotto il livello del mare, soltanto la celebre torre è ancora visibile ai sopravvissuti.
In questo scenario apocalittico si muovono i recuperatori, professionisti che si occupano di riportare sulla terra tesori perduti sotto il mare.
Aika Sumeragi fa parte di una di queste organizzazioni. La società sembra essere in difficoltà dal punto di vista finanziario e affida alla protagonista un incarico remunerativo: il recupero di alcuni dati , che si riveleranno più importanti del previsto. Alla ricerca dello stesso tesoro ci sono diverse persone, tra cui uno scienziato pazzo che vuole sfruttare nuove conoscenze per realizzare la sua utopia personale.
Struttura dell’opera
Aika cerca di proporsi come un Indiana Jones al femminile, un’avventuriera che se la cava sempre per il rotto della cuffia.
L’ambientazione è abbastanza ristretta, complice il contesto apocalittico, per quanto questo elemento serve solo ad introdurre la tematica del mondo sommerso e dei movimenti sull’acqua, in stile Waterworld, o Black Lagoon.
Anche la trama non ha grandi pretese: uno scienziato pazzo cerca di usare una forma di energia sconosciuta per spazzare via l’uomo, responsabile del degrado dell’ecosistema, riportando il pianeta alle sue condizioni originarie. La nostra eroina sarà colei che proverà a fermarlo.
I primi episodi riescono comunque a mantenere un buon ritmo, mentre avviandoci verso la fine cominciano a percepirsi i primi problemi, legati ad una crescente inconsistenza di avvenimenti e comportamento dei personaggi. I tre episodi conclusivi non si basano più sulla risoluzione di un problema, ma sono incentrati sulla rivalità e il senso di vendetta dei nemici sconfitti in precedenza.
Il pubblico di riferimento è decisamente maschile, considerando che la serie è passata alla storia come quella che ha ridefinito il concetto di fanservice e ha ispirato moltissime opere dell’era contemporanea.
I punti di forza sono legati ai personaggi, ben caratterizzati e con ruoli precisi all’interno del contesto narrativo. L’assistente Rion Aida, il belloccio Gust Turbolence, la spia Mapier Arkimetalia, riescono a conquistare lo spettatore. Idea interessante la doppia personalità di Aika,
Un particolare che sembra quasi fuori posto, vista la quantità di fanservice, è la totale assenza di sangue, visto che tutti i nemici vengono colpiti da dardi soporiferi.
L’opera non ha pretese di grandezza, cerca di intrattenere con leggerezza. Consigliato però solo agli appassionati del genere, perché la quantità di fanservice potrebbe far storcere il naso ai più.
Il finale
La serie di OAV ha due archi narrativi principali, ma soltanto il primo è definibile come tale, mentre il secondo è una semplice scusa per poter mostrare ulteriore fanservice. Come ci si potrebbe aspettare, l’epilogo della lotta contro lo scienziato pazzo che vuole distruggere il mondo vede trionfare Aika e la sua crew, per poi dirigersi verso nuove ed entusiasmanti avventure.