“Nana” è probabilmente l’opera più conosciuta e chiacchierata della famosa mangaka Ai Yazawa.
Il manga, pubblicato per la prima volta nel maggio del 2000 in Giappone e luglio 2002 in Italia, è stato interrotto al volume 21 per i tankobon e 42 per la versione sottile italiana e rimane tutt’ora fermo, anche se ogni tanto arriva una voce secondo lui l’autrice avrebbe deciso di completarlo.
“Nana” parla di due ragazze della stessa età e con lo stesso nome che si incontrano durante il viaggio della vita di entrambe, dirette a Tokyo, anche se in realtà è proprio il loro incontro a renderlo tale.
La trama di Nana
Nana Komatsu viene da una piccola cittadina e una famiglia composta quasi da sole donne, dato che i genitori hanno dato vita a tre figlie femmine – di cui Nana è la seconda – ed è una giovane spensierata amante della moda e innamorata dell’amore. La ragazza ha infatti collezionato una lunga serie di fugaci innamoramenti e cotte più o meno durature per numerosi ragazzi, tutti diversi e ognuno dei quali con caratteristiche fisiche a cui lei cercava di adattarsi – ad esempio il modo di portare i capelli, la lunghezza del taglio o la forma della frangia.
L’amica Jun è da sempre l’ancora di razionalità a cui Nana si aggrappava dopo l’ennesimo fallimento romantico, fino alla storia che l’ha realmente sconvolta: una relazione extraconiugale con un uomo più grande di lei che la ragazza ha superato dopo molto tempo dalla sua brusca conclusione – il trasferimento di lui a Tokyo, a due ore di Shinkensen da casa – ma che l’ha segnata nel profondo.
Trovato un nuovo amore dopo il liceo, Nana decide finalmente di abbandonare il nido e seguire a Tokyo, dove si trasferiscono per motivi di studio e lavoro, il suo ragazzo Shoji, l’amica Jun e il suo partner Kyosuke. L’incontro con l’altra Nana avviene proprio durante questo importante viaggio, su un treno fermo a causa della neve.
Nana Osaki, a differenza della dolce, spensierata e indecisa omonima, sa chi è e cosa vuole dalla vita. Figlia unica di una madre che l’abbandona alle cure di una nonna rigida e padre ignoto, Nana è cresciuta silenziosa e solitaria, vittima dell’educazione eccessivamente conservatrice di sua nonna, una persona fredda e distaccata anche nei confronti della piccola nipote, a cui non ha mai mostrato affetto o comprensione.
Nana ama la musica ed entra quasi per gioco a far parte della rockband formata dai suoi unici due amici, il maturo e quasi paterno Yasu, e il sognatore Nobu, e Ren, con cui lei avrà, dopo un brusco approccio iniziale, un’appassionata storia d’amore. Il gruppo, i Black Stones – abbreviato Blast – riscuote un discreto successo e, tra i membri, Ren è quello che viene notato più di tutti, tanto che a un certo punto decide di lasciare i Blast e andare a Tokyo per unirsi a Trapnest, una rockband che diventerà loro rivale e che si piazzerà molto velocemente in testa a tutte le classifiche.
I Blast si sciolgono e i membri si disperdono per poi ritrovarsi a Tokyo dove, con non poche rimostranze da parte della ragazza e altrettanti problemi a trovare un buon rimpiazzo per il talentuoso Ren – il giovane Shin prenderà il suo posto – tornerà alla vecchia gloria e anzi, arriverà a un testa a testa di popolarità proprio con i Trapnest.
I destini delle band e delle ragazze si intrecciano in un mix tragico tra fantasmi del passato e drammi del presente
Nana e Hachiko “Hachi” – nomignolo affettuoso dato dalla Osaki alla Komatsu – finiscono a condividere un appartamento che entrambe avevano puntato singolarmente, cosa che fa molto comodo a entrambe dato che una fa svariati lavori quando ne ha bisogno e l’altra ha il vizio di aprire spesso il portafogli senza accorgersi del conto in banca che si svuota troppo rapidamente.
Hachi è una grande fan dei Trapnest e il suo preferito è il tenebroso, bello e dannato Takumi, ma appena scopre l’esistenza dei Blast e sente Nana cantare, si innamora totalmente del gruppo e ne diventa un’accanita sostenitrice. Le due ragazze si avvicinano e tra loro nasce un sentimento molto più forte dell’amicizia, un rapporto così profondo che supera anche l’amore, e sono sempre pronte a sostenersi tra loro anche nei momenti di frattura o di lontananza forzata.
Vediamo così Nana aiutare Hachi a superare la brutta rottura con Shoji causata dalla relazione che lui intrattiene con un’altra ragazza, e Hachi tenere per mano Nana quando, dopo anni di silenzio, la cantante rivede Ren a un concerto dei Trapnest a cui vanno insieme. Le cose si fanno difficili quando si presentano problemi con la casa editrice e la gestione del gruppo sul piano lavorativo, mentre su quello sentimentale si riaccende in segreto la fiamma tra Nana e Ren, che torneranno a vivere insieme, e il triangolo dalle tempistiche crudeli tra Hachi, Nobu e Takumi.
La giovane, infatti, superata la fine della storia con Shoji si innamora di Nobu, il ragazzo perfetto che la ama più di chiunque altro, ma con cui finisce drammaticamente a causa di un’inaspettata gravidanza: prima di mettersi con Nobu, infatti, Hachi aveva avuto degli incontri occasionali con Takumi, che dopo un’iniziale disinteressamento si scopre molto più attaccato a lei di quanto lui stesso volesse ammettere. Il figlio che Hachi aspetta è senza ogni dubbio suo, cosa di cui lui si prende totale responsabilità decidendo non solo di ammettere la paternità ma anche di sposare la ragazza, che quindi non può più stare con Nobu.
La vicenda crea una profonda frattura tra le due amiche, dato che Nana non solo non nutre simpatia nei confronti di Takumi, ma che odia ferocemente l’intero gruppo rivale, che percepisce come un predatore che vuole portarle via tutto ciò che ama di più, prima Ren e poi Hachi – e Shin, che frequenta in segreto Reira, la vocalist – verso la quale nutre un attaccamento quasi ossessivo. Nonostante la distanza fisica ed emotiva, però, le due ragazze continuano a volersi bene e a nutrire fiducia l’una nell’altra, cosa che aiuta entrambe ad andare avanti con le proprie vite.
La storia si interrompe poco dopo un evento tragico, ovvero la morte di Ren, che porta Nana a scappare e a far perdere le sue tracce. Grazie a molti flashback e salti tra futuro e presente, vediamo Hachi vivere con difficoltà il suo matrimonio con Takumi – che ha da sempre un rapporto ambiguo con Reira, che sembra essere la donna che davvero ama – e crescere loro figlia, Satsuki, identica al padre, circondata dall’amore dei membri dei Blast. La ragazza pensa continuamente all’amica scomparsa ed è sicura di riuscire a trovarla, cosa che sembra accadere quando le arriva una voce a proposito di una cantante che si esibisce in un locale, una ragazza dalla voce intensa e graffiante e con un fiore di loto – di Ren – tatuato sul braccio sinistro.
Analisi e conclusioni
“Nana” è un’opera profonda e introspettiva, molto spesso divertente ma dura e a tratti brutale quando serve, che mostra entrambi i lati della medaglia della vita sotto i riflettori sia degli artisti che delle persone a loro vicine. Presenta svariati tipi di amore e di relazioni e moltissimi sbagli da parte di tutti i personaggi, cosa che li rende estremamente realistici e umani, nonché credibili e multi sfaccettati. In questa storia non ci sono buoni o cattivi, non c’è una missione, non c’è un personaggio completamente malvagio e odioso: ci sono persone, ognuna con il proprio vissuto personale, ognuna con i propri traumi, pensieri e sentimenti, le cui vite si intrecciano e spesso le vediamo perdere il controllo degli eventi.
Il tratto grafico è quello inconfondibile di Ai Yazawa, fatto di linee pulite e inserti fotografici nelle tavole, riprodotto fedelmente nell’anime – uscito nel 2007 – che si ferma prima dell’annuncio del doppio matrimonio tra Hachi e Takumi e Nana e Ren. Da quest’opera sono stati tratti anche due live action, andati in onda nel 2005 e nel 2006.