Dopo la recensione del manga Akumetsu, che mostra un vendicatore deciso a estirpare il male, ecco un manga dai toni più tranquilli ambientato in una stazione spaziale isolata dalla Terra.
Il manga in questione, Dosei Mansion, è un’opera in sette volumi realizzata da Hisae Iwaoka, mangaka giapponese nata a Chiba. In Giappone è stato pubblicato sulle pagine della rivista Ikki fra il 2006 e il 2011 grazie alla casa editrice Shogakukan. I lavori dell’autrice sono spesso paragonati a quelli di A. A. Milne, autore delle storie di Winnie di Pooh. Dosei Mansion è edito in Italia da Aiken Bao, la sezione di Bao Publishing dedicata ai manga. I volumi escono con cadenza bimestrale. Nel 2011, ai Japan Media Arts Festival Awards, si è aggiudicato il premio Grand Prize.
La trama
Nel terzo numero vediamo maggiormente svilupparsi le vite dei colleghi e amici di Mitsu, un ragazzino che, dopo il diploma di scuola media, decide di diventare un lavavetri, mestiere intrapreso dal padre fino alla sua improvvisa scomparsa. Da considerare uno sguardo più fisso sugli abitanti del livello inferiore, sia di coloro che vivono qui da sempre sia di chi è appena arrivato per circostanze sfortunate. Si approfondisce la figura di Souta e Kayo, coppia di novelli sposi vista nel primo volume come primo incarico di Mitsu. Il marito, persa la sua carica di tecnico, è ora intento, insieme al signor Nishimaru, a progettare un velivolo di discesa verso la Terra. Entrambi nutrono infatti riserve e dubbi sull’effettiva riuscita della spedizione sulla Terra, avvenuta diversi anni prima. Ritornano poi Tamachi, uomo che ha abbandonato il lavoro di lavavetri dopo la morte del padre di Mitsu, e Kageyama che ha l’occasione di rivedere un vecchio compagno di scuola.
L’efficienza e gentilezza del protagonista attirano le attenzioni degli abitanti del livello superiore come quelle di una donna che, in assenza del marito, vorrebbe vivesse con lei e di due dirigenti, uno di una ditta di demolizione e l’altro di un’azienda di acquicoltura, presente anche nel primo volume, che desidererebbero averlo tra i ranghi dei loro dipendenti più fidati. Ciò che colpisce in particolare del protagonista è la sua immancabile dedizione verso il suo lavoro che lo porta sia a rifiutare le loro insistenti proposte, sia a sgridare una vecchia compagna di classe che invece lo considerava “semplice e senza responsabilità”.
Giudizio
Il comparto grafico, come in precedenza, si dimostra di ottimo livello. Le storie continuano a emanare una vena di nostalgia e malinconia tale da riuscire a immedesimarsi e a provare empatia verso le persone e le situazioni descritte. Anche i personaggi rimangono ben delineati e, per un motivo o per un altro, si finisce irrimediabilmente per simpatizzare per uno e per odiarne profondamente un altro. Nel corso dell’opera si intravede anche la maturazione di Mitsu che, da ragazzino impacciato, diventa sempre più consapevole e più bravo nel proprio mestiere. Lo slice-of-life in stile spaziale continua ancora a sorprendere per l’originalità e la semplicità delle sue storie, senza subire battute da arresto o cadute di stile.