Haxa è un fumetto di Nicola Pellizzon, edito da Bao Publishing. Attualmente, è al secondo volume di quella che, una volta completata, sarà una tetralogia. Il primo volume uscì il 12 Ottobre del 2017; è evidente, quindi, come non vi sia una cadenza precisa.
Haxa è l’energia che unisce le particelle più piccole dell’esistenza e, sulla Terra, solo il 6% della popolazione è in grado di utilizzarla, in forma magica. Costoro sono gli Hexidi. A loro volta, questi soggetti si dividono tra elementali e goetiani. I primi, come suggerisce il termine, riescono a manipolare gli elementi e sono, solitamente, ben visti ed incanalati in appositi percorsi accademici, alle prime manifestazioni del potere. I goetiani, per contro, non sono ben visti e, quando un individuo manifesta poteri goetiani, finisce per svanire in circostanze misteriose. Il potere dei goetiani è quello di aprire dei portali verso altre dimensioni e di far passare, attraverso gli stessi, creature che, una volta addomesticate dal goetiano, diventano dei fedeli servitori.
Il primo volume di Haxa è I confini del vento. Questo primo volume introduttivo presenta la protagonista, Sophia, un’ordinaria studentessa che si scopre hexida, alle prese con un potere che non riesce ancora a gestire e di cui non capisce l’utilità. Dopo aver frainteso la natura del proprio potere per elementale, si rende conto di essere, in realtà, una goetiana. Temendo una reazione del “sistema”, intraprende una fuga che la fa imbattere in un gruppo di sue simili, guidato da Aiko.
Nel primo approccio al mondo di Haxa, bisogna digerire una serie di bocconi particolarmente grossi e dal gusto opinabile. Un boccone è certamente rappresentato dalla gran mole di nozioni che il lettore è costretto ad assimilare per poter ambire a seguire la narrazione. Il mondo di Haxa, infatti, è un mondo fondamentalmente fantasy che si sviluppa su dinamiche, appunto, di fantasia. Può essere particolarmente impegnativo, per il lettore, cimentarsi in una lettura che richiede, quasi come requisito di base, di studiare in blocco tutte queste dinamiche. La storia procede dando per scontato l’apprendimento di queste nozioni che, se non è stato certosino, porta a fraintendere gli eventi rappresentati.
Basta leggere con attenzione?
In teoria, sì. Armandosi di buona volontà e dando il beneficio del dubbio all’autore, ci si può cimentare nella lettura, spremendo le meningi, nella speranza lungimirante di essere coinvolti, dal punto di vista emotivo, un po’ più in là. Solitamente, quando ci approcciamo ad una narrazione di genere fantastico o fantascientifico, basata, quindi, su assiomi a noi inizialmente sconosciuti, è come se camminassimo bendati in un luogo mai visitato prima. Accade, però, solitamente, che gli autori ci tendano la mano e ci guidino, a piccoli passi, per poi lasciarci soli, una volta prese le misure del nuovo mondo. In Haxa, questa cosa non accade. Tornando alla similitudine di poc’anzi, è come se il lettore si trovasse, bendato, sulla soglia del mondo sconosciuto e con un calcio sul sedere fosse gettato in esso al grido di “va’ e impara!”. Il rischio di ritrovarsi spaesati e di accarezzare l’idea di “droppare” il fumetto è, quindi, molto alto e solo la lettura dell’opera completa potrà dirci quanto sia valsa la pena aver tenuto duro ed aver proseguito.
Il secondo boccone è particolarmente soggettivo e legato all’aspetto estetico dell’opera. I colori, estremamente carichi, riempiono tavole caratterizzate da una particolare eterogeneità nello stile dei disegni. Con estrema disinvoltura, si passa da disegni ricchi di dettagli ad altri (tendenzialmente, quelli in cui i personaggi sono ritratti da un punto di vista lontano) estremamente scarni e che danno l’impressione negativissima di essere stati realizzati con il buon vecchio “paint”, storico programma di disegno rudimentale che tutti gli utenti di Windows conoscono.
Un ulteriore boccone (di digestione meno difficile) è rappresentato dal linguaggio. Le protagoniste tendono ad esprimersi con un linguaggio estremamente giovanile, condito di inglesismi e di termini derivanti dalla lingua giapponese. Questa scelta, apparentemente immotivata ed arbitraria, sembrerebbe evocare situazioni “milanesi”. Espressioni come “Il mio ex quasi-boyfriend” spezzano momentaneamente l’illusione della narrazione fantasy portandoci ad immaginare “un gruppo di tipe in giro per Corso Garibaldi”.
Dal 31 gennaio 2019, è disponibile il secondo volume, Ombre d’acqua. A questo punto, un lettore attento avrà già maturato le conoscenze base per comprendere Haxa ed i meccanismi che la governano. Certo è che comprendere un testo non vuol dire, necessariamente, apprezzarlo.
Bravissimo, ottima rece
Grazie mille!