Chiunque disponga delle funzionalità di almeno uno dei cinque sensi si sarà accorto, da un po’ di tempo a questa parte, di una particolare evoluzione nel mercato dell’intrattenimento legato ad anime, serie tv e film.
Assecondando il principio di Lavoisier, per cui nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, assistiamo quotidianamente allo svuotamento, ad esempio, delle sale cinematografiche in favore dell’home entertainment, rappresentato dalle sempre più numerose e potenti piattaforme di streaming. Sempre più utenti preferiscono fare da spettatori nel comodo del proprio divano di casa. Smart TV ed impianti Dolby di dimensioni importanti riempiono, ormai, le case di molti di noi, sopperendo a quella necessità di frequentare le “obsolete” sale cinematografiche.
Come se non bastasse, arrivano segnali importanti anche dal mondo dello Show business, ormai da un po’ di anni. Vediamo i più grandi attori interpretare i ruoli principali delle series, format sempre più gradito, e vediamo produzioni investire ingenti somme su opere che, senza nemmeno passare dai cinema, finiscono direttamente nelle case degli spettatori, comprese nell’accessibile costo di abbonamento. Dal semplice streaming, quindi, si è passati a veri e propri nuovi modi di produzione che coinvolgono tutti i livelli dell’intrattenimento. Tra questi, come già detto, c’è anche il mercato degli anime. Netflix, Amazon Prime Video ed altri operatori del settore finanziano la realizzazione di serie animate, assecondando i gusti dei propri spettatori ed i trend che i dati raccolti presentano.
La conseguenza è la sempre più importante ed inesorabile migrazione degli spettatori verso lo streaming.
Facciamo un po’ di numeri
Prendiamo ad esempio il mercato giapponese, di cui l’Animation Business Journal (sito di news) fornisce uno spaccato, aggiornato ai dati più recenti. Nel 2019, il valore del mercato dei video digitali in Giappone è stimato a circa 2 miliardi di dollari, con un incremento del 19% rispetto allo scorso anno. L’indice di incremento stesso è il più alto mai visto negli ultimi anni, sintomo che il passaggio verso lo straming è, ormai, mainstream (scusa il gioco di parole). Un bilancio preventivo stima che, nel 2023, il mercato potrebbe arrivare a valere circa 2.63 miliardi di dollari.
Il report è stato realizzato prendendo in considerazione i 16 principali fornitori di servizi streaming giapponesi.
Cosa ci riserva il futuro?
In un mondo che vede soddisfatti sempre più nostri desideri entro le mura domestiche, da un punto di vista strettamente legato alle modalità di intrattenimento, cosa ci riserva il futuro?
Interessante è vedere come, parallelamente all’ “addomesticamento” dell’intrattenimento, stia crescendo anche una nuova realtà: la realtà virtuale. I visori VR, sempre più venduti e sempre più prodotti da diverse aziende, saranno la nuova frontiera dell’intrattenimento?
Se così sarà, il nostro mondo sociale potrebbe rimpicciolirsi ulteriormente dalle pareti domestiche ad un visore a cui abbiamo accesso singolarmente, isolatamente, uno per uno.