Su iCrewplay Anime capita spesso di fare riferimenti a quel cricolo virtuoso che permette ad una storia valida di mutare forma e, attraverso l’uso di un medium diverso da quello per cui fu concepita in principio, di raggiungere una differente fetta di pubblico. Lo “scambio” di cui parliamo oggi è quello che avvenne tra il classico della letteratura russa “Delitto e Castigo” e il manga che Osamu Tezuka (1928-1989) volle realizzare, nel lontano 1953, partendo proprio dal romanzo di Fëdor Dostoevskij.
Il Maestro Tezuka, autore, fra gli altri titoli, di “Kimba, il leone bianco” (1950), “Astroboy” (1963) e “Black Jack” (1973), creò, dunque, una dimensione visiva, seguendo i suoi canoni stilistici, di ciò che lesse sulle pagine del classico russo.A distanza di 66 anni da allora e grazie a Hazard Edizioni e J-Pop, finalmente, l’opera giungerà in Italia seguendo la scia di altri manga, inediti, nel Bel Paese, quando l’autore era ancora in vita. La storia del giovane Raskol’nikov potrà essere riscoperta sotto una nuova veste dal pubblico italiano o, auspicabilmente, scoperta per la prima volta dalle nuove generazioni.
Raskol’nikov è uno studente russo che, in seguito all’omicidio di un’anziana usuraia e della sorella, si ritrova a vivere il patimento o, meglio, il castigo morale per l’atto compiuto. Il castigo, pegno dovuto alla visione superomistica del giovane, convinto di essere un superuomo e, pertanto, al di sopra delle leggi umane, non dà tregua, però, alla sua coscienza.