Nonostante ciò di cui andremo a parlare oggi faccia parte dello stesso Franchise, questi due archi narrativi sono usciti a distanza di tempo. Stiamo parlando di Sword Art Online, nello specifico dell’arco narrativo di Aincrad e dell’arco narrativo di GGO (Gun Gale Online).
Il passaggio da spade a pistole non è neanche così male, se non fosse per gli episodi filler che non danno nulla.
In questo articolo non parleremo di ALO (Alfheim Online), non perchè non sia importante, ma perchè lo ritengo parte continuativa di entrambi gli archi narrativi, senza contare il fatto che, anche in Alfheim Online si continuino ad usare le spade, anche se con l’aggiunta del meccanismo del volo. In questo articolo vorrei puntare di più a notare gli aspetti differenti tra un gioco che prevede principalmente l’utilizzo di armi bianche ed un gioco che prevede il maggiore utilizzo di armi da fuoco. Non parleremo inoltre dei personaggi in maniera approfondita, ma ben si di tutta la storia che riguarda questi universi.
La prima saga di Sword Art Online parte MOLTO bene, un’idea davvero interessante e originale per il tempo: migliaia di giocatori intrappolati in un mondo digitale, se muori nel gioco,muori nella vita reale, senza possibilità di fuga se non quella di completare il gioco al 100%. Cavolo, lo spettatore pensa, questo è un ottimo concept per iniziare una bella storia. La saga di Aincrad comprende 14 episodi, tutti molto ben esposti e d’impatto.
I giocatori vengono intrappolati nel mondo virtuale grazie al Nerve Gear, un sistema che permette la full immersion nella realtà virtuale.
In principio molti dei giocatori pensando che fosse impossibile morire nella realtà se si morisse nel videogioco provarono a farsi uccidere o suicidarsi, ma quando gli altri vedere che nessuno di loro respaunavano, iniziarono a prendere la cosa molto più seriamente, tanto da creare dei gruppi ben organizzati e delle gilde per combattere i boss di ognuno dei 100 piani di Aincrad, uno sempre più difficile del precedente. Il rischio è sempre alto e un errore, umano o di valutazione tattica, può costare la vita di uno o più giocatori. In questo gioco di sopravvivenza, molti impazziscono e si suicidano, altri si rassegnano a vivere una vita nel mondo virtuale pensando che mai nessuno riuscirà a completare i 100 piani e ad uccidere gli annessi boss, mentre gli ultimi, rischiano costantemente le loro vite nel tentativo di riuscire a completare il gioco al 100%. Le ambientazioni, come le creature sono molto in stile Fantasy e Medievale, non esiste la magia, solo l’utilizzo di armi bianche (spade, asce, daghe, mazze, lance, alabarde, ecc.) e di Skill (Abilità) legate ai personaggi e alle armi. Saper utilizzare al meglio le abilità sta al giocatore e alla sua esperienza.
La storia di GGO parte davvero molto lenta nei primi episodi, introducendo personaggi e meccaniche, ma senza dare effettivo contenuto alla trama vera e propria. Gun Gale Online parte con un arco chiamato Phantom Bullet (Proiettile Fantasma) e comprenderà 15 episodi.
“Death Gun è il mio nome e il nome della mia pistola.”
In quest’arco si cerca di riportare il terrore della morte nella vita reale attraverso il videogioco. Una misteriosa figura in GGO sembra avere la capacità uccidere i giocatori nella realtà attraverso l’uccisione nel videogioco, con l’utilizzo della sua pistola. Tutta la trama è buona come incipit, davvero, purtroppo come detto prima, per arrivare all’effettiva parte importante della trama bisogna aspettare un bel po’ di episodi. Le ambientazioni passano dal moderno alle futuristiche, la varietà di armi da fuoco è davvero ampia e impressionate, con anche l’aggiunta di armi d’attacco ravvicinato, usate poco dai giocatori perchè ti rendono un bersaglio facile. Lo stile di gioco è molto simile ai giochi sparatutto multiplayer online attuali (Call of Duty, Battlefield, ecc.), con l’aggiunta della realtà virtuale full immersion che permette una maggiore immersione del giocatore nel videogioco.
I finali dei due archi sono molto diversi tra loro, sia ad impatto emotivo che dal punto di vista della trama
Il finale dell’arco di Aincrad a parer mio è molto carismatico e potente, dopo aver sconfitto il vero antagonista che tramava dietro le quinte di tutta la storia, in uno scontro fino all’ultimo colpo, giocandosi il tutto per tutto, tutti i giocatori si risvegliano nel mondo reale dopo 2 anni, mentre il mondo digitale in cui hanno vissuto si sgretola e scompare.
Il finale dell’arco di Death Gun, per quanto abbia avuto uno scontro molto bello e con momenti incredibili, è stato un finale comunque molto semplice. L’antagonista sconfitto e smascherato, sia della sua vera identità che del modo in cui uccideva.
Nell’insieme, tutto Sword Art Online mi è piaciuto, nonostante episodi inutili al fine della trama, ha avuto un ottimo impatto e seguito. E anche se il tempo è passato nella mia classifica Sword Art Online ha ancora un buon posto nella classifica.