Che gli anime sportivi si siano affermati nel Sol Levante già da molto tempo ormai è chiaro, con titoli come Mila e Shiro o Holly e Benji (per citare i più conosciuti), ma a partire dagli anni ’90 si aggiunge anche il basket, con lo spokon Slam Dunk. Questo anime (tratto dall’omonimo manga di Takehiko Inoue) ha avuto un’influenza enorme sulla società non solo giapponese, ma addirittura asiatiche, testimoniata dall’enorme numero di campi da pallacanestro sorti in quel periodo in Giappone, Taiwan, Cina, Corea, Thailandia e Filippine. Il basket ha sostituito, nel cuore di centinaia di milioni di asiatici, il calcio e il baseball.
In questo anime valgono regole fedeli, partite incredibili e sopratutto personaggi che si sacrificano tantissimo per vincere. Sudore, fatica e groppo in gola fino all’ultimo secondo per l’esito finale di una partita: tutto questo è Slam Dunk. Il protagonista è Hanamichi Sakuragi, un teppista sbruffone e arrogante che decide di avvicinarsi al basket per una ragione abbastanza banale: fare colpo sulla ragazza per cui ha preso una cotta, pur non avendo mai praticato questo sport. In poco tempo lo spirito del basket arderà sempre più forte nel giovane Hanamichi, la squadra diventa la sua famiglia e la rivalità con il suo compagno di squadra Kaede Rukawa lo sprona a migliorarsi.
Trama in breve:
Contro ogni aspettativa gli scapestrati dello Shohoku riescono ad arrivare fino al campionato nazionale e battere il Sannoh, la squadra più forte del Giappone mettendo a segno un’impresa storica. Il cammino della squadra finirà però con la partita successiva a causa della stanchezza per la partita col Sannoh, dove Hanamichi non giocherà per un grave infortunio alla schiena. Un finale agrodolce ma come tutti i viaggi non conta la destinazione ma il percorso che ognuno di noi ha fatto per arrivare alla meta. Nel nostro caso un viaggio di maturazione fatto di lacrime, sacrifici, gag esilaranti, rivalità che si trasformano in grandi amicizie.
Kuroko no Basket di Tadatoshi Fujimaki è lo spokon sul basket più in voga degli ultimi anni. Protagonista è Kuroko Tetsuya, un personaggio che probabilmente in un altro manga avrebbe semplicemente avuto il ruolo di comprimario. Kuroko, infatti, non ha nessun talento particolare (così come in nostro amico Hanamici di prima) e viene definito il ragazzo ombra, in questo modo riesce a passare inosservato durante le partite e ad effettuare passaggi perfetti.
Trama in breve:
La squadra di basket della scuola media Teikou era quella della Generazione dei Miracoli, in grado per tre anni di seguito di sbaragliare gli avversari e vincere ogni partita senza difficoltà. Tra questi c’era un sesto giocatore, l’uomo fantasma, Kuroko. Taiga Kagami, ritornato dagli Stati Uniti, si iscrive al Liceo Seirin, dove incontrerà anche Kuroko, con il quale instaurerà subito un grande rapporto di amicizia e di collaborazione in squadra. Il loro obiettivo è sconfiggere la Generazione dei Miracoli.
Conclusioni:
In breve è piacevole il modo in cui viene ritratta la psicologia dei personaggi, in entrambi gli anime, ognuno con una determinata caratteristica che viene però ben evidenziata e che evolve nel corso delle puntate. Slam Dunk e Kuroko no Basket ci insegnano che è bello e importante anche perdere, se lo fai assieme agli altri. Da una sconfitta si trae comunque un insegnamento e una motivazione ad andare avanti, mentre un individualista che vince sempre ad un certo punto non riuscirà neanche a ricordarsi perché lo sta facendo.
Non ci resta che salutarci al prossimo appuntamento con Animania la prossima domenica.
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