Marco Schiavone e Georgia Cocchi Pontalti parlano a Lucca Comics 2018 del “Poema del vento e degli alberi”
All’edizione di quest’anno del Lucca Comics è stata presentata la collezione completa del manga: “Il poema del vento e degli alberi“.
Come ci spiega Georgia, questa è la prima collezione completa di questo meraviglioso manga, commercializzato per la prima volta al di fuori del Giappone.
Ma di che cosa si tratta?
“Il poema del vento e degli alberi” è un dramma storico ambientato all’interno di un contesto scolastico. Si raccontano le storie personali tra due studenti adolescenti, Serge e Gilbert, convittori in un collegio maschile in Provenza nel tardo ‘800. Il centro degli avvenimenti si svolge nei dormitori dell’Accademia. Vengono presentati tipologie differenti di personaggi: alcuni peccano di lussuria, altri di gelosia, altri ancora han caratteri suscettibili causati da sentimenti contrastanti per persone diverse. Gli eroi della vicenda son due persone in balia del destino, lo splendido Gilbert ed il sincero e gentile Serge, i quali si ritrovano a vivere una dolorosissima storia d’amore.
Creatrice del manga è Keiko Takemiya alla quale viene annoverato il merito di aver dato origine al primo Shonen-ai della storia. Il manga infatti è stato il primo a combinare il romanticismo con la sessualità, oltre ad essere una delle primissime storie d’amore tra ragazzi pubblicate. Esso favorì ampiamente lo sviluppo del genere amoroso Yaoi negli Shouio Manga.
Il manga venne pubblicato dalla Shogakukan dal 1976 al 1984 sulla rivista Shōjo Comic. Nel 1979, l’opera fu insignita del prestigioso Premio Shogakukan per i manga nella categoria manga shōnen/shōjo.
La scelta commerciale è ricaduta su un box unico, piuttosto che una divisione dei singoli volumi. Marco Schiavone ci spiega il perché.
“Da parecchi anni abbiamo trovato un riscontro ottimo da parte di quello che noi chiamiamo: effetto Netflix, ossia la voglia di leggere tutto assieme una saga senza soluzione di continuità. In questo caso ci è sembrato doveroso anche in proporzione al tempo di attesa di quella che è un’opera senza la quale i vari “Killing stalking” o “Yatamomo” o quant’altro probabilmente non sarebbero esistiti in questa forma, perché davvero è stata la progenitrice di tutte questi tipi di opere. Vero è un box impegnativo, lo è stato anche per noi, perché è stato uno sforzo produttivo importante, ma riteniamo che sarà una di quelle opere che caratterizzerà il nostro catalogo nei decenni a venire.”
Forse ci sarà la possibile di pubblicare qualche altra opera di questa autrice, ma per ora godiamoci questa bellissima storia d’amore pubblicata in questo box da collezione che contiene anche alcune soprese gradite, quali una galleria (al numero 10) di frontespizi originali che la versione giapponese del 1976 non include.