In questa serie di articoli commenteremo settimanalmente gli episodi di 2.43 Seiin Koukou Danshi Volley Bu in corso di trasmissione in Giappone.
Si parla della stagione in corso e degli episodi appena trasmessi, quindi tutto il contenuto è da considerarsi SPOILER per chi non fosse in pari con la serie e con gli ultimi episodi. Se ne sconsiglia quindi la lettura, a meno di essere particolarmente masochisti.
Dopo questo avviso, possiamo iniziare!
Riprendiamo direttamente da dove ci eravamo lasciati, con l’infortunio di Ochi durante la particolare sessione di riscaldamento sulla neve del Fukuho. L’allenatore è giustamente furioso, non tanto per la perdita del manager, che non influisce direttamente sul gioco, quanto per i rischi corsi da tutti gli studenti.
L’atmosfera è comunque quella di una finale, con gli spalti del palazzetto di provincia pieni di tifosi e una copertura mediatica degna dei pretendenti alla qualificazione al campionato nazionale.
La scelta di lasciare Oda in panchina spiazza gli avversari, consapevoli di aver perso un elemento da sfruttare a proprio vantaggio.
Non che Subaru abbia in mente di poter perdere. Anche nel peggiore dei casi, il Seiin non è mai riuscito a giocare una partita al meglio dei cinque set, quindi anche soltanto sul piano fisico, risultano più a rischio di sconfitta. L’unico dubbio riguarda le condizioni dell’asso dei ragazzi in rosso, che potrebbero non essere al meglio, sia a causa della caduta, sia per l’infortunio cronico alle ginocchia.
L’incontro si avvia su una nota prevedibile, con una superiorità tecnica del Fukuho, arginata dal duo Yuni-Chika. Uno sforzo che non basta per evitare una prevedibile sconfitta nel primo set. Il punteggio di 18 a 25 non è clemente, ma non è niente di irreparabile.
I campioni in carica riprendono con la classica tattica di sovraccaricare la principale minaccia avversaria, in modo da fiaccarne il morale e di non mettere il nemico in condizione di organizzare un attacco ottimale. Yuni rimane sorpreso da un muro a tre a lui dedicato, oltre alle innumerevoli battute indirizzate proprio a lui, per metterlo in difficoltà.
In una situazione come questa si rivede il Chika di inizio stagione, che prova a risolvere tutto da solo. Come dargli torto d’altronde, la sua squadra era sotto di quattro punti nella fase finale del secondo set, con il proprio terminale offensivo principale preso di mira e reso quasi inutilizzabile.
La situazione è però leggermente differente questa volta. I suoi compagni si rendono conto del peso messo sulle sue spalle e provano a garantire un rendimento superiore. Dopotutto, per quanto Chika sia forte, non può vincere da solo. Seppur di poco, il Seiin questa volta riesce a prevalere, conquistando una situazione di parità, con un set a testa all’attivo.
Per Subaru è arrivato il momento di salire di livello, dando il massimo. L’impatto di questo cambio di passo è evidente, con soltanto Chika a tenere a galla la squadra. Ma questa situazione è opprimente anche per lui, diviso tra l’evitare alzate ovvie e la necessità di fare punto. E con Yuni fuori dai giochi a causa di un rimpallo sfortunato, le cose si fanno ancora più complicate.
Per fortuna, durante un provvidenziale time-out richiesto da coach Ichijodani, il Seiin torna lucido e pronto a ribaltare la sfida. Il terzo set è ormai perduto, ma la partita non è ancora finita.
La serie sembra aver superato le difficoltà iniziali per quanto riguarda la narrazione, che sul campo di gioco è diventata finalmente fluida. Rimangono i soliti problemi che hanno caratterizzato i precedenti episodi, primo tra tutti il fatto che ogni piccola cosa può mettere in discussione quanto raggiunto fino a quel momento.
L’infortunio di Ochi non offre reale motivazione aggiuntiva al Fukuho ed è un espediente narrativo molto forzato, almeno per come viene descritto tra la fine del precedente episodio e l’inizio di questo. Un’ambulanza per una caduta sulla neve sembra quantomeno eccessiva. Tanto che infatti il ragazzo si dimostra perfettamente in grado di scambiare messaggi col cellulare già al termine del primo set.
Allo stesso modo il Seiin viene apparentemente messo in crisi da una strategia avversaria improntata ad arginare un solo giocatore, sui sei in campo. Sicuamente Yuni è un pezzo importante della squadra, ma la forzatura appare evidente.
Col procedere degli episodi questo fattore è man mano diminuito, quindi speriamo di vedere un ulteriore miglioramento fin dalla prossima settmana.